Buona partecipazione al sondaggio sul futuro di questo blog. 109 voti, nuovo massimo storico, più del sondaggio "tutti 107". Sono 94 i voti per andare avanti col blog. Sono 6 (tra cui il mio) quelli che consigliano la chiusura.
Commentiamo rapidamente la graduatoria:
L'allargamento della squadra di autori mi pare una buona idea, chiederò ad esempio a colleghi che studiano il settore se vogliono un account per scrivere notizie e commenti da loro firmati. L'invito è esteso ad esperti operativi che però abbiano tempo e voglia di scrivere cose significative e interessanti, o anche per diffondere informazioni (non troppo riservate) senza sollevare polemiche; qui va bene discutere, anche animatamente, ma con un amore alla verità che superi le posizioni di interesse particolare (che sono degli schermi che nascondono i problemi veri).
Il blog ufficiale Assoconfidi può essere comunque un'idea per le Associazioni, che oggi hanno una presenza web molto differenziata; è visibile per Fedart Fidi e Fincredit, meno per associazioni pure importanti come Federconfidi, Federascomfidi, Federfidi (tramite Commerfin). Per agricoltori (limitatamente a Coldiretti) e cooperative la presenza è quella delle strutture di garanzia e servizio nazionali (rispettivamente Creditagri e Cooperfidi Italia).
Noto l'assenza, o lo scarso dinamismo, dei portali web liberamente acccessibili (con l'eccezione di Fincredit e più recentemente di Fedart che si fa sentire su Facebook e Linkedin). Ciò dipende da un modello di servizio molto differenziato tra associazioni, che comunque privilegia attività riservate ai soci, limitando le uscite pubbliche a prese di posizione legate a manifestazioni (come quella odierna di Rete Imprese Italia) o accordi, iniziative legislative.
Non entro su queste legittime scelte di politica associativa. Dico soltanto che non ci sarebbero problemi a creare uno spazio informativo sul blog alimentato da uno o più associazioni (anche banalmente un newsfeed legato a un account twitter Assoconfidi che posso visualizzare nella colonna destra di aleablog).
Ecco qua. Sono benvenute idee e proposte per sviluppare le idee emerse dal sondaggio.
Commentiamo rapidamente la graduatoria:
- 56 estimatori (51%) vorrebbero un blog che va avanti così com'è, e li ringrazio per la simpatia e l'incoraggiamento;
- 38 innovatori (34%) vedono bene l'ingaggio di nuovi autori;
- 9 istituzionali (8%) vedono meglio un blog ufficiale di Assoconfidi;
- 6 amici del mio tempo libero (5%) dicono che è ora di chiudere.
L'allargamento della squadra di autori mi pare una buona idea, chiederò ad esempio a colleghi che studiano il settore se vogliono un account per scrivere notizie e commenti da loro firmati. L'invito è esteso ad esperti operativi che però abbiano tempo e voglia di scrivere cose significative e interessanti, o anche per diffondere informazioni (non troppo riservate) senza sollevare polemiche; qui va bene discutere, anche animatamente, ma con un amore alla verità che superi le posizioni di interesse particolare (che sono degli schermi che nascondono i problemi veri).
Il blog ufficiale Assoconfidi può essere comunque un'idea per le Associazioni, che oggi hanno una presenza web molto differenziata; è visibile per Fedart Fidi e Fincredit, meno per associazioni pure importanti come Federconfidi, Federascomfidi, Federfidi (tramite Commerfin). Per agricoltori (limitatamente a Coldiretti) e cooperative la presenza è quella delle strutture di garanzia e servizio nazionali (rispettivamente Creditagri e Cooperfidi Italia).
Noto l'assenza, o lo scarso dinamismo, dei portali web liberamente acccessibili (con l'eccezione di Fincredit e più recentemente di Fedart che si fa sentire su Facebook e Linkedin). Ciò dipende da un modello di servizio molto differenziato tra associazioni, che comunque privilegia attività riservate ai soci, limitando le uscite pubbliche a prese di posizione legate a manifestazioni (come quella odierna di Rete Imprese Italia) o accordi, iniziative legislative.
Non entro su queste legittime scelte di politica associativa. Dico soltanto che non ci sarebbero problemi a creare uno spazio informativo sul blog alimentato da uno o più associazioni (anche banalmente un newsfeed legato a un account twitter Assoconfidi che posso visualizzare nella colonna destra di aleablog).
Ecco qua. Sono benvenute idee e proposte per sviluppare le idee emerse dal sondaggio.
7 commenti:
Caro Prof, come dobbiamo leggere questa suo desiderio di chiudere il blog... Premesso non possa trattarsi (credo) di mancanza di argomenti, perché quello dei confidi sarà pure un mondo ricco di problematiche ma pur sempre non scevro di novità in continuo divenire..., mi viene da pensare ad altre motivazioni...
Caro Nicola, è un doppio problema, di tempo e di solitudine.
Di qui l'idea dei nuovi autori, vediamo se qualcuno ha tempo per lavorare in compagnia
Mi offro per una sezione audio: scherzi telefonici da finti ispettori della Banca d'Italia
Professore, perchè non formiamo un gruppo di lavoro?
Se ne può parlare, magari a Firenze (Confires) giovedì prossimo.
Va bene anche portare energie nuove nei gruppi di lavoro che già ci sono.
Per quanto riguarda il blog, basta anche una disponibilità personale di chi ci vuole scrivere perché segue la materia e ha qualcosa da dire.
Io credo che non si possa più rimandare su alcune questioni che vanno affrontate in modo chiaro e radicale.
1) Processi di aggregazione di confidi e dimensione ottimale;
2) focus sul pre-contenzioso: quanto si può intervenire nella gestione attraverso una consulenza finanziaria e gestionale a 360°.
Questi secondo me i temi su cui organizzare dei focus group con scadenze chiare entro cui produrre soluzioni di sistema da perseguire nel più breve tempo possibile.
Carissimo, i temi che lei pone all'attenzione sono fondamentali, rimane però da chiarire l'identità del soggetto che si riunisce nel focus group: che cosa sarebbe, una think tank (come l'Action Institute), gruppo di ricerca, un tavolo interasssociativo?
Altro? E poi c'è da verificare chi ci lavora allo sviluppo di analisi e proposte.
Su questo non fate troppo affidamento su di me, perché l'Università non mi lascia molto tempo.
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