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giovedì 30 ottobre 2008

Cosa farà il Governo per le imprese? Ancora ipotesi: detassazione utili reinvestiti e +€600mln (forse) per il Fondo garanzia Pmi

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Il Governo ha finora smentito le numerosi voci di iniziative in deroga alla Finanziaria. Si fanno però nuove ipotesi, come in questo articolo di Carmine Fotina sul Sole di oggi:
[...] al momento una delle misure di cui si sarebbe parlato è una sorta di "Tremonti ter" con la detassazione, parziale o totale, degli utili reinvestiti in beni strumentali o comunque in interventi strettamente finalizzati all'innovazione.

Dalla Sicilia proposte per sostenere i confidi

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Ieri mi ha telefonato Nino Amadore, giornalista del Sole 24 ore, per un parere su due iniziative proposte in Sicilia a favore dei confidi:
  1. un disegno di legge regionale (presto in discussione nella commissione Attività produttive dell'Assemblea regionale siciliana) che stanzia apporti ai fondi rischi senza vincolo di destinazione, quindi allocabili al patrimonio di vigilanza di quei confidi che si trasformeranno in 107;
  2. una proposta alternativa di Confindustria Sicilia che riguarda la creazione di un fondo di controgaranzia regionale di 100 milioni di euro.
Oggi è uscito sul Sole 24 ore questo articolo a sua firma, nel quale si riportano la mia opinione e quella di Bartolo Mililli, che esprime una preferenza per la prima proposta perché «con il fondo di controgaranzia si creerebbe una struttura che già esiste a livello nazionale e ha già funzionato egregiamente. Del resto il fondo di controgaranzia della Regione siciliana già esiste e la gara per l'affidamento a un gestore è andata deserta già due volte».

Piano anti-crisi lombardo: i dettagli

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Un nuovo comunicato della Regione Lombardia, ripreso dal Sole 24 ore, fornisce i dettagli degli inteventi anticipati ieri.
GARANZIE PER L'ACCESSO AL CREDITO (3 miliardi)

mercoledì 29 ottobre 2008

Altre ipotesi sulle possibili azioni anti-crisi dell'Italia: finanziarie pubbliche per capitalizzare e rifinanziare

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Dal Sole 24 ore di oggi si valuta una possibile "via francese" al sostegno della solvibilità e del funding del nostro sistema bancario. Parliamo sempre di ipotesi di lavoro. Il Tesoro potrebbe fondare, con il concorso delle banche o altri soggetti pubblici, una o più società finanziarie per raccogliere fondi con obbligazioni garantite dallo Stato.

La regione Lombardia annuncia un piano anti-crisi da 1 miliardo

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Da un comunicato della regione Lombardia:
E' giunto alla fase finale di rifinitura il piano straordinario di iniziative che la Regione si appresta a varare per contribuire a "dare respiro" alle aziende lombarde, specie piccole e medie, alle prese con la crisi finanziaria ed economica e penalizzate dal costo del denaro e dalla particolare difficoltà di accesso al credito. Un piano che ha per obiettivo mobilitare complessivamente almeno 1 miliardo di euro a favore delle Pmi. Ne ha dato notizia il presidente della Regione, Roberto Formigoni, insieme all'assessore all'Industria, Piccole e Media Impresa e Cooperazione, Romano La Russa.

Aiuti ai confidi liguri in risposta alla crisi

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Alle regioni intervenute per supportare il credito alle imprese si è aggiunta la Liguria che ha stanziato circa €3mn "rastrellati" tra le poste del bilancio. Si prevede anche un Fondo di rotazione. Ne riferiva ieri questo articolo del Sole 24 ore.

From Black-Scholes to black hole: le falle della vigilanza sulle US investment banks. Colpa di Basilea 2?

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Tra gli imputati della crisi troviamo al primo posto il sistema di supervisione bancaria degli USA, che avrebbe lasciato troppo libero il settore dell'investment banking. Ho cercato una documentazione sintetica sull'argomento, e ho trovato questa testimonianza al Senato USA resa nel giugno 2008 (due mesi dopo l'insolvenza di Bear Stearns) da Erik Sirri, Director della Division of Trading and Markets, U.S. Securities and Exchange Commission. Sì, perché era proprio la SEC a sorvegliare su base consolidata i maggiori player dell'investment banking: Bear Stearns, Goldman Sachs, Lehman Brothers, Merrill Lynch e Morgan Stanley. Costoro partecipavano dal 2004 al CSE (Consolidated Supervised Entities), un programma volontario di controllo prudenziale della SEC. Un programma molto sofisticato, che applicava le nuove regole di Basilea 2 fissando un coefficiente di solvibilità minimo rafforzato dall'8% al 10%. Un programma di applicazione non semplice, dato che molte controllate erano entità regolate da altre autorità USA, regolate da giurisdizioni estere, o non regolate del tutto (di queste, molte in centri off-shore). Un quadro farraginoso, dove gli arbitraggi regolamentari e l'elusione dei requisiti prudenziali sono facili (peraltro hanno eluso alla grande anche le bank holding companies vigilate dalla Fed con le SIV, vedi questa analisi impietosa di Roubini)

Italia: stiamo meglio dei grandi, ma ci tengono d'occhio

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Oggi colgo dal Sole 24ore due segnali dell'attenzione degli investitori esteri verso il nostro paese: L'ombrello dell'euro ci copre, e non corriamo i rischi dei paesi con economie e monete piccole che stanno contrastando squilibri sul fronte valutario. Ci viene riconosciuto di aver evitato i colpi diretti della crisi, e di avere un'economia reale più sana e diversificata, non drogata da bolle immobiliari, con basso debito privato. Però, in questo clima di corsa alla qualità e fuga dal rischio, con i big che sparano con l'armamento pesante, monetario e fiscale, non siamo visti come porto sicuro, e lo paghiamo. Forse è il momento che il Paese faccia una comunicazione più decisa su quanto siamo messi meglio e sulle azioni che vogliamo intraprendere per mantenere in forma migliore degli altri le banche e le imprese italiane. Rafforzando prima di tutto la nostra economia reale, il che non è soltanto un problema di credito. E magari contestando garbatamente ai big che basti l'armamento pesante per sconfiggere in fretta le loro crisi.

martedì 28 ottobre 2008

Cavallino fagocita maggiolino 15 volte più grande

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Mi ha sorpreso il balzo delle azioni Vokswagen, che oggi hanno raggiunto in apertura il prezzo di €1.005, dopo aver chiuso a €210 venerdì. La capitalizzazione della società ($369 miliardi) ha superato quella della Exxon ($343 miliardi). Come è accaduto? Si è saputo (vedi articolo su ft.com, serve registrazione gratuita) che il gruppo Porsche ha accumulato con investimenti diretti in azioni ordinarie e posizioni lunghe in derivati una quota del 74,1% della VW, molto vicina ai 3/4 che le darebbero il dominio assoluto. Fa impressione che la Porsche – che vende circa 100,000 vetture all'anno e ha ricavi annuali di €7 miliardi – prenda il controllo della VW, che vende 6 milioni di unità con ricavi per €100 miliardi. Si sono così riuniti due nomi storici dell'industria tedesca che si possono far risalire entrambi a Ferdinand Porsche, che ha progettato il primo Maggiolino e ha contribuito a far nascere l'omonima fabbrica di vetture sportive.

Il caso Sachsen Landesbank: perdite per 2,8 miliardi di € garantite dal Land della Sassonia

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Su Bloomberg un lungo articolo racconta le tristi vicende della Sachsen Landesbank, creata nel 1992, dopo la riunificazione, dagli enti locali e dalle banche della regione. La banca ha subito perdite per 2,8 miliardi di euro sui veicoli creati a Dublino con la consulenza di Lehman Brothers per investire in CDO subprime e affini. Nel 2005 era scaduta la garanzia dei Laender sulle passività delle Landesbanken. Il Land della Sassonia ha però concesso alla Sachsen un prolungamento della propria garanzia fino al 2015. Questo ha facilitato il funding con titoli a breve delle SIV irlandesi che hanno investito in titoli strutturati AA, assicurando fino al 2006 un contributo massiccio al reddito delle banca madre. Le "note vicende" aprono ora questa potenziale voragine nel bilancio della Sassonia. Buon lavoro agli avvocati.

A proposito di mutui: uno studio della Banca d'Italia

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Segnalo il nuovo numero della collana della Banca d'Italia Questioni di economia e finanza (Occasional papers) su Il rischio dei mutui alle famiglie in Italia: evidenza da un milione di contratti di Emilia Bonaccorsi di Patti, Roberto Felici. Ecco l'abstract:
Questo lavoro esamina le principali caratteristiche dei prestiti per l’acquisto di abitazioni concessi in Italia tra il 2004 e il 2007 censiti nella Rilevazione Analitica dei Tassi di Interesse. Le caratteristiche del contratto e del mutuatario sono messe in relazione con la probabilità che il mutuo entri successivamente in sofferenza o che si registri una situazione di difficoltà nel pagamento delle rate. Nell’analisi si stima inoltre la differenza nel rischio ex post tra mutui cartolarizzati e non cartolarizzati. I principali risultati sono: i mutui a tasso variabile sono più rischiosi di quelli a tasso fisso; il differenziale di rischio è più ampio per i prestiti erogati alla fine del 2005, quando i tassi di interesse di mercato hanno toccato il valore minimo; il rischio di incontrare difficoltà nei pagamenti è stato maggiore per i mutuatari più giovani, per quelli residenti nelle regioni del Mezzogiorno e per gli immigrati da paesi extracomunitari; i mutui cartolarizzati hanno registrato un’incidenza inferiore sia di passaggi a sofferenza sia di ritardi nei pagamenti rispetto ai prestiti non cartolarizzati.
Luca

Sir John Gieve: l'uscita dalla crisi vista da Londra

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Il Vice-governatore della Bank of England John Gieve ha tenuto oggi un interessante discorso alla British Bankers' Association: Rebuilding Confidence in the Financial System. Reuters ha ripreso la stima delle perdite su asset legati ai crediti in Europa e negli USA, che assommerebbe, secondo l'ultimo Financial Stability Report, a 2.800 miliardi (2,8 trilioni) di dollari. Si tratta di una stima al fair value, con tutti i limiti che ha la valutazione dei toxic assets, e non sono tutte esposizioni a carico delle banche. Però è il doppio della stima fornita dal Fondo Monetario l'8 ottobre.

Maxi-fusione tra 20 confidi del mondo cooperativo italiano

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Riprendo da Vita.it questo annuncio di Rosario Altieri, presidente nazionale dell’Agci, Associazione generale cooperative italiane:
Il superamento della crisi passa anche attraverso la coniugazione tra rilancio dei consumi e recupero di produttività competitiva del sistema imprenditoriale italiano, due assi su cui giocherà un ruolo essenziale l’accesso al credito e, quindi, un rafforzamento degli strumenti di garanzia fidejussoria. Si iscrive in questa linea il progetto di fusione dei Confidi territoriali (20 strutture nazionali) aderenti alle tre Centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop, che potrebbero riunirsi in un maxi-Confidi per divenire intermediario vigilato dalla Banca d’Italia, in base all’articolo 107 del Testo unico bancario.
Una lettura interessante del ruolo dei confidi come fattori di crescita della produttività. Potremmo quindi arrivare ad un unico confidi inter-associativo della cooperazione. Un progetto altrettanto interessante.

Trichet: col tempo le banche impareranno a operare normalmente nell'eccezionalità

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Riprendo dal Sole 24 ore le risposte del Presidente della BCE ad un convegno KPMG a Madrid:
Le decisioni da noi prese sono così importanti, così nuove e così imprevedibili fino ad appena due mesi fa che posso capire che ci voglia un po' di tempo a chi decide sull'Euribor per misurare a pieno quello che abbiamo fatto: ma non ho dubbi che progressivamente lo realizzeranno.

lunedì 27 ottobre 2008

Il quinto micro-rimedio di Luca: un invito a cena virtuale

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Colgo al volo il suggerimento che viene dalla lettura del quinto micro-rimedio di Luca per aggiornarvi sulle novità delle mie ultime settimane. Vista l’ora, fate finta che vi abbia virtualmente invitato a cena…In questa fase di “armageddon finanziario” in cui tutto il mondo cerca di uscire dalle banche, diciamo che io sono andato in leggera controtendenza: da due settimane lavoro in Cassa Centrale Banca. Per chi non conoscesse il mondo del credito cooperativo italiano diciamo che Cassa Centrale Banca (Trento) e ICCREA (Roma) costituiscono le banche di riferimento per l’intero sistema del credito cooperativo nazionale, offrendo servizi per l’accesso alla Rete Nazionale Interbancaria e, ciò che più conta, ai sistemi di pagamento, ai servizi d’investimento, alla gestione del risparmio e ai prodotti di finanziamento.

La crisi non parla arabo, né italiano. Davvero?

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Da un intervento al Forum dell'ABI ripreso dal Sole 24 ore:
Per la grande finanza araba l'Italia è tra i paesi che possono contare su fondamentali economici solidi, e anche grazie alle tempestive contromisure messe in piedi è riuscita a chiamarsi fuori dalla crisi globale della finanza. Lo hanno riconosciuto alcuni dei più autorevoli esponenti della finanza dei paesi del Golfo, giunti oggi a Roma per partecipare a un forum organizzazione dall'Abi sui rapporti commerciali finanziari tra la penisola e gli stati arabi. Paesi che guardano con interesse alle possibilità di investimento in Italia, e contemporaneamente incoraggiano le imprese della penisola a investire a loro volta nelle economie del Golfo, che promettono forti tassi di sviluppo.

USA: tassi sulle commercial paper in aumento nonostante gli acquisti della Fed e un Bernanke d'annata

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Come riferiscono Bloomberg e Reuters, la Fed ha fatto i primi acquisti di Commercial Paper dalle imprese nell'ambito del programma di supporto da 1.400 miliardi di dollari, fissando il tasso che è disposta ad accettare sulla carta unsecured a 90 giorni al 2,88% (1,88% + credit spread dell'1%). Alcuni dei maggiori emitttenti, tra cui la finanziaria del Gruppo General Electric, hanno dato il loro pieno appoggio a questo intervento.

Roubini non esclude una chiusura dei mercati finanziari per la crisi degli hedge fund

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Nouriel Roubini, alias Mr Doom ovvero colui che già nel 2006 aveva prefigurato il copione della crisi, da agosto 2007 a queste settimane, è intervenuto oggi ad un convegno a Londra (riferisce Bloomberg) affermando che è in atto una corsa ai riscatti degli investimenti in hedge funds. Per far fronte alle richieste di liquidazione, i gestori (che sono anche forti investitori in questi veicoli) dovrebbero scaricare sui mercati massicce quantità di asset. Per scongiurare crolli, le borse potrebbero chiudere per una settimana o più, come adombrava il nostro Premier il 10 ottobre, parlando di concertazioni in tal senso tra i paesi del G7 (poi smentite, Bloomberg lo ricorda). Il 30% di questi fondi potrebbe uscire di scena, secondo un operatore del settore, con perdite massicce a carico dei loro investitori, facoltosi privati, ma anche soggetti istituzionali che avevano subito il fascino degli alternative investments nelle loro variegate strategie. Nei mesi scorsi la leva di questi patrimoni si era drasticamente ridotta, e speriamo quindi in impatti limitati sui mercati del credito.

sabato 25 ottobre 2008

A tutti gli imprenditori: micro-rimedi contro la crisi

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E' un sabato mattina di lavoro tranquillo a casa, in mansarda. Due piani sotto, il forno lavora: torta di mele e pane fatto in casa. Avvolto, ma non distratto, dai profumi ho guardato questo intervento di Nouriel Roubini. 45' serrati sulla crisi. Grande lucidità, ampiezza e profondità di visione, spietato realismo: il peggio è davanti a noi, non già alle spalle. Le Borse possono scendere un altro 30%. I fallimenti delle imprese negli USA (e altrove) avranno un'impennata, un'altra botta per le banche. Rischi di default e crisi valutarie in una ventina di paesi emergenti in Asia, Est Europa, Sudamerica. Un sistema finanziario che sfiora il collasso: perdite e squilibri finanziari che si gonfiano a dismisura, investitori in fuga da rischi di qualsiasi genere, Governi, Banche centrali e Fondo monetario che devono caricarsi di tutto quello che i mercati rigettano. La cappa incombente di una recessione globale che potrebbe durare anni. Consigli? Via da qualsiasi asset rischioso, via dal dollaro (saremo inondati da T-Bonds emessi per pagare il conto dei salvataggi, chi li comprerà?), rimanere su investimenti liquidi e sicuri, leggi titoli di stato a breve e medio termine di paesi non piccoli e politicamente stabili.

Equity per le Pmi, avanti tutta

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Il Ministro Scajola intervenendo in videoconferenza al decimo Forum della Piccola Industria di Bologna ha annunciato (come ripreso dal Sole 24 ore) l'attivazione di «un fondo di 600 milioni finalizzato per fondi di garanzia specifici a favore delle pmi a sostegno del capitale di rischio». Presumo che si tratti dei programmi di private equity del Fondo per la finanza d'impresa, ma non sono certo.

venerdì 24 ottobre 2008

Banche italiane svantaggiate in Europa sul costo del capitale?

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Un articolo di Isabella Bufacchi sul Sole 24 ore di oggi paventa un rischio per la banche italiane: essere spiazzate dalle banche inglesi, francesi, tedesche che hanno ricevuto o riceveranno dai loro Governi garanzie e massicce iniezioni di capitale. Cita come esempio il bond emesso dal gruppo Barclays e garantito dal governo britannico. Il bond riceverà il rating tripla A del garante pubblico, che porta ad un costo di funding pari ad EURIBOR + 0,25%. Una banca italiana che beneficiasse dell'analoga garanzia sul funding a medio termine già prevista nel piano del nostro Governo (rating AA-/A+) pagherebbe EURIBOR + 1%.

giovedì 23 ottobre 2008

Presentata la nuova Artigiancassa

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Il 21 ottobre, il gruppo BNL-BNP Paribas ha presentato a Roma il piano industriale di Artigiancassa, alla presenza dei Presidenti e dei Segretari delle Associazioni e dei Confidi Artigiani.

Qualche precisazione sulle proposte di garanzia statale sul credito

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Stato garante dei confidi: un titolo allettante che il giornale di Confindustria dedica alle ipotesi allo studio presso il Ministero dello Sviluppo Economico di cui riferivo qui. Leggendo l'articolo ho inteso che ci sono sul tavolo delle ipotesi alternative, in un quadro di risorse limitate che impone di attingere a fondi già stanziati. Uno di questi può essere il Fondo rotativo per le imprese (FRI) presso la Cassa Depositi e Prestiti, attualmente utilizzato per co-finanziare erogazioni di credito agevolato. In alternativa si parla di rifinanziare il ben noto Fondo centrale di garanzia per le PMI, eventualmente utilizzando le risorse del Fondo finanza d'impresa (parimenti noto). Se il pezzo citato esordisce affermando che ...
gli aiuti sui prestiti alle imprese passeranno per i Consorzi di garanzia fidi. È in questa direzione che lavora il Governo,
... io sospetto che in realtà la direzione non sia così chiara. Probabilmente in parallelo circolano proposte altrimenti ispirate che privilegiano la garanzia diretta a favore delle banche, o prevedono una rete di erogazione mista, come avviene nell'attuale Fondo centrale Pmi.

Left-brain driving

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Jeremy Grantham, investment manager alla guida di GMO, aveva messo in guardia dai rischi di bolle ripetute già nel 1998. Oggi è tra quelli che può dire a ragione "L'avevo previsto". Nell'ultima newsletter ai suoi clienti dice che è il momento di investire in azioni, anche a rischio di subire la "maledizione del value investor", cioè "compra e pentiti" perché i prezzi possono scendere ancora di più .

La fine di Bretton Woods 2

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A chi interessa approfondire gli squilibri reali dietro la crisi finanziaria segnalo questo blog da Follow the money di Brad Setser, economista presso il Council of Foreign Relations:
Bretton Woods 2 depended on two things: ongoing flows from the emerging world’s governments to the US Treasury and Agency market, and the ongoing ability of the US financial system (broadly defined to include the dollar-based “shadow” financial system operating in London and other offshore centers) to transform these flows into loans to ever-more indebted US households.

mercoledì 22 ottobre 2008

Mercati finanziari al capolinea? Non proprio

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La crisi, per molti commentatori, segna il declino di un modello di intermediazione basato sui mercati: CDO e crediti risk transfer ormai squalificati, mercati monetari congelati, funding all'ingrosso sempre più difficile. Di qui la facile conclusione che si sta tornando ad un modello fondato sulle banche, con finanziamenti originati e tenuti sul bilancio, risparmio investito in strumenti di raccolta diretta, uso dei derivati ridotto al minimo. E' proprio così?

Il Ministro Scajola: allo studio garanzie pubbliche sui debiti delle aziende

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Da sito del Sole 24 ore:
Ancora allo studio, senza pesare sul quadro di finanza pubblica, anche l'ipotesi di un provvedimento con il quale lo Stato assuma l'impegno di farsi garante dei debiti delle imprese in crisi o a corto di liquidità. «È uno degli aspetti che stiamo valutando», spiega anche in questo caso Scajola. La garanzia pubblica sui debiti potrebbe concretizzarsi utilizzando e potenziando un fondo già previsto presso la Cassa depositi e prestiti o riattivando un Fondo per il salvataggio delle imprese in crisi, attivato nel 2007 ma poi sospeso. In parallelo, attraverso un accordo Confindustria-Abi che coinvolga anche lo Stato e Banca d'Italia, ai fini dell'erogazione di prestiti le banche potrebbero riconoscere il credito vantato dalle aziende nei confronti della Pubblica amministrazione (circa 70 miliardi).
Un'altra ipotesi di intervento che si aggiunge alle iniziative a livello regionale (qui ne menziono alcune) e alla richiesta di potenziare il Fondo centrale di garanzia Pmi. Oltre ai fondi, servirà anche una rete di soggetti che li veicola verso le aziende. Urge un coordinamento.

Senza intoppi la liquidazione sui CDS attivati dal fallimento Lehman

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Ieri scadeva il regolamento dei CDS sul debito di Lehman. I venditori di protezione, essendosi verificato il default event (e che evento!), devono pagare agli acquirenti di protezione un indennizzo pari alla perdita di valore del debito sottostante il derivato. L'ammontare lordo in essere di questi contratti è stimabile in 400 miliardi di dollari, come riferisce questa news di Reuters. I regolamenti netti riguardano una somma inferiore, essendo molte posizioni lunghe e corte compensate sui libri dei market maker. In buona parte, i regolamenti averranno mediante consegna ai protection seller di bond Lehman, contro pagamento del relativo nominale. Dopo il default di metà settembre le quotazioni dei bond erano scese a 10-12 cent per dollaro, ma successivamente la perdita di valore si è accentuata, e i seller (in buona parte hedge funds) hanno accantonato più di 90 cent per dollaro per far fronte ai loro impegni. Ecco materializzata la famosa LGD, con valori superiori al 90%.

martedì 21 ottobre 2008

L'audizione in Senato del Governatore sulla crisi economica

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Se cercate un compendio chiaro sulla dinamica della crisi in atto e del suo impatto sui risparmiatori e sulle banche, con un puntuale resoconto dei fatti principali, leggete questo testo dell'audizione parlamentare del Governatore Draghi.

Anche il Governo francese ricapitalizza le banche

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Anche il Governo francese ha deciso di intervenire pesantemente nel capitale della maggiori banche nazionali, investendo 10,5 miliardi di euro entro la fine dell'anno. Come riferisce il Sole 24 ore
L'intervento prevede 3 miliardi di euro al Crédit Agricole, 2,55 miliardi a Bnp Paribas, 1,7 miliardi a Société Générale - ieri nuovamente al centro di voci su una prossima ricapitalizzazione che hanno penalizzato fortemente il titolo - 1,2 miliardi al Crédit Mutuel, 1,1 alla Caisse d'Epargne e 950 milioni alla Banque Populaire.

lunedì 20 ottobre 2008

Convegno a Roma dei tesorieri d'impresa: la cronaca

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Venerdì 17 non è per forza un giorno sfortunato. Non lo è stato per me quando, venerdì, appunto, ho preso il volo mattutino per Roma dove nel pomeriggio dovevo parlare al convegno dell'AITI (Associazione Italiana Tesorieri d'Impresa) "Volatilità dei mercati e crisi del credito: come cambia lo scenario per le tesorerie d’impresa", ospitato nel bel centro congressi di Unicredit Banca di Roma all'EUR. Un invito inaspettato: coltivo da tre anni la finanza delle imprese piccole, che non hanno un direttore finanziario, e figuriamoci un tesoriere. Mi sono chiesto: che cos'ho da dire a imprese finanziariamente evolute? Ho colto però l'occasione per conoscere questa comunità professionale, ed in effetti è stato un incontro da cui ho imparato moltissimo.

giovedì 16 ottobre 2008

Bernanke (Fed): in futuro la politica monetaria cercherà di prevenire le bolle

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Le autorità di controllo dovrebbero considerare il modo in cui la supervisione e la manovra sui tassi possono contrastare il "pericoloso fenomeno" delle bolle nei mercati immobiliare, azionario e di altri asset, con crisi che possono far cadere l'intera economia. E' uno degli insegnamenti della crisi, secondo il Governatore della Fed. Trovate i commenti su questa. pagina di bloomberg.com.

Sondaggio Federconfidi: da luglio operazioni in calo in 4 confidi su 10

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Segnalo questa intervista con Francesco Bellotti, presidente di Federconfidi, sul Sole di oggi. Tra l'altro si afferma:
Sì: per il 95% dei Confidi intervistati la concessione del credito è stata più selettiva, sia per Basilea 2 sia per la crisi finanziaria. Le banche hanno richiesto un livello più alto di copertura del rischio per il 51% degli intervistati. Non solo: per l'81% c'è stato un aumento dei tassi di interesse e a parità di erogato è cambiata la composizione delle linee di credito concesse alle aziende, con una forte riduzione delle anticipazioni per cassa a fronte delle varie forme tecniche di smobilizzo, una realtà verificata dal 67% degli intervistati. In sintesi, l'84% ritiene che sia in atto un razionamento del credito.
Come auspicavo qui, il mondo confidi sta raccogliendo informazioni sulle dinamiche in atto. Ottimo, sarebbe utilissimo avere qualche dato sui parametri di bilancio delle aziende che questa stretta la stanno afrontando.

Silvestrini (CNA): fondo con garanzia statale da 1 miliardo per sostenere i confidi e le Pmi

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Sergio Silvestrini, presidente di CNA, lancia un messaggio forte al Governo in questo intervento:
Roma, 14 ott. - (Adnkronos) - La Cna, propone al governo e all'opposizione di inserire nella legge di conversione del decreto legge anticrisi già approvato di "attivare subito un fondo di riassicurazione per 1 miliardo di euro a copertura delle operazioni dei Confidi, garantito dallo Stato, in modo da consentire alle banche di non comprimere i finanziamenti". La proposta è stata lanciata dal segretario generale della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), Sergio Silvestrini al convegno 'Semplificare per competere nello Stato che cambia' in corso alla sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, alla presenza del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.
Noto un salto di qualità rispetto agli annunci degli ultimi giorni. Dopo diverse azioni e proposte su fondi regionali, qui si parla di un intervento nazionale, di caratura importante e, finalmente, si precisa che per abbattere i requisiti di capitale bancari la "riassicurazione" del fondo pubblico deve avere dietro la garanzia dello Stato.

Fresco di stampa (e di fatti da raccontare): il nuovo numero del Bollettino Economico Banca d'Italia

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Un resoconto della crisi aggiornato ai fatti di ieri. Note non brillanti sull'economia italiana, di cui riporto la sintesi:
Gli investimenti delle imprese si riducono - Gli investimenti delle imprese nel secondo trimestre del 2008 sono stati pressoché stagnanti, quelli in costruzioni hanno segnato una netta riduzione. Nel settore residenziale, sulla base delle informazioni disponibili, si è registrata durante il primo semestre una drastica contrazione delle compravendite e un rallentamento dei prezzi, che peraltro hanno continuato a salire, mentre in molti altri paesi scendevano, anche rapidamente.

mercoledì 15 ottobre 2008

Fideo Palermo (Confcommercio) acquista azioni Unicredit

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Ditemi se non fa notizia questo comunicato:
UNICREDIT: FIDEO CONFCOMMERCIO PALERMO ACQUISTA AZIONI PER 100.000 EURO

martedì 14 ottobre 2008

Paulson stanzia 250 miliardi di dollari per ricapitalizzare le banche USA

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Dei 700 miliardi allocati agli interventi del piano Paulson-Bernanke, 250 sono destinati a ricapitalizzare migliaia di istituzioni finanziarie americane. Il primi 125 miliardi dovrebbero andare entro pochi giorni a rafforzare gruppi solvibili che necessitano di sostegno per assicurare credito all'economia: in questa news di Bloomberg si fanno i nomi di questi nove: Citigroup Inc., Goldman Sachs Group Inc., Wells Fargo & Co., JPMorgan Chase & Co., Bank of America Corp., Merrill Lynch & Co., Morgan Stanley, State Street Corp. and Bank of New York Mellon Corp. L'intero importo dovrebbe essere speso entro la fine del 2008.

Il credito alle Pmi torna a fare notizia

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I Google alert che ricevo sul termine "confidi" sono un termometro dell'interesse della rete (e della stampa) per gli argomenti a noi cari. Dalla settimana scorsa siamo passati a 5 messaggi circa al giorno, un aumento vistoso. Oggi ho trovato queste testimonianze di sapore agrodolce sui rapporti tra banche e piccole imprese a Roma dal Tempo.

lunedì 13 ottobre 2008

Roma, ore 16.00: il piano anti-crisi del Governo rimane <i>contingent</i>

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L'Italia conferma la linea anti-crisi del decreto n. 155 del 9/10. Agli interventi di ricapitalizzazione e garanzia statale dei depositi, già previsti là, si aggiunge la garanzia statale sulle nuove passività delle banche italiane con durata fino a 5 anni emesse entro il 31 dicembre 2009. La garanzia è concessa a condizioni di mercato e richiede la valutazione della Banca d'Italia sulla base di criteri analoghi previsti in caso di aumento di capitale. Come ha riportato il sito delSole 24 ore, il Ministro Tremonti ha ribadito che il provvedimento avrà, per ora, un impatto zero sui saldi della finanziaria. Anzi, l'operazione salva-banche «non è gratis» e «il Tesoro punta a guadagnarci», visto che alla fine, «come la storia ci dice, avremo forse dei saldi positivi».

Italia a rischio deindustrializzazione: le riflessioni di Cisnetto

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Dal sito del giornalista Enrico Cisnetto segnalo questo articolo che aiuta a leggere in profondità l'impatto della crisi finanziaria sulla nostra economia.

Dal vertice di Parigi, la ricetta dei leader dell'Eurozona

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Dal Corriere, riprendo le linee del piano d'azione concordato ieri a Parigi nel vertice straordinario dei 15 paesi dell'Eurozona:
I governi renderanno disponibili per un periodo di tempo limitato garanzie, assicurazioni, acquisti diretti e altri simili accordi sui nuovi debiti a medio termine nelle principali banche. In tutti i casi, si legge ancora nel documento, queste azioni dovranno essere strutturate in modo tale da evitare ogni distorsione di mercato e ogni possibile abuso a danno di chi non ne beneficerà. Per assicurare che questa indicazione venga rispettata, recita il documento, il prezzo di questi strumenti dovrà riflettere le normali condizioni di mercato e ne dovranno beneficiare tutte le istituzioni finanziarie presenti sui territori nazionali. Inoltre i governi potranno imporre ulteriori condizioni ai beneficiari di queste misure, condizioni che potrebbe comprendere anche un adeguato supporto all'economia reale. Infine questo schema sarà limitato nel tempo e nell'ammontare e sarà applicato sotto stretta sorveglianza delle autorità finanziarie fino al 31 dicembre 2009.
Arrivano quindi le garanzie statali sull'interbancario e, in prospettiva, sostegno al funding a medio termine destinato all'economia (con rifinanziamento su fondi pubblici o garanzie, presumo). Nei paesi più colpiti dalla crisi (USA primo di tutti) il mercato monetario si è spostato sul bilancio della Fed, che rifinanzia per durate crescenti per poi riacquisire depositi dalle banche che tesaurizzano liquidità, passando poi a comprare direttamente commercial paper. Con la garanzia pubblica si spera che il mercato riprenda a fare il suo lavoro. Sarkozy, portavoce del vertice, ha detto che non si faranno regali alle banche, che tutto si farà a condizioni di mercato. Prezzare una garanzia in una situazione di crisi sistemica è un lavoro titanico: quali saranno gli equilibri di mercato dopo che il piano di salvataggio sarà andato a buon fine? Sarà salvata la solvibilità del sistema, ma non a costo zero: chi, come e quando pagherà il conto? Al momento sono questioni secondarie, o rinviabili. Là dove serve la mano pubblica scenderà pesantemente, e senza far calcoli complicati.

domenica 12 ottobre 2008

La Regione Friuli - Venezia Giulia attiva una task force per la imprese in crisi

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Da una news ASCA
(ASCA) - Trieste, 11 ott - La Regione Friuli Venezia Giulia intende promuovere una task force economica in grado di sostenere le aziende attualmente in crisi, creando nel contempo un'azione strutturale per evitare e prevenire ulteriori situazioni di disagio che, altrimenti, potrebbero verificarsi nei prossimi mesi. D'intesa con il governatore Renzo Tondo, il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha convocato una riunione con Friulia, Confidi, Mediocredito e Finest per lunedi' prossimo, 13 ottobre (ore 15.30), nella sede della Regione a Udine.

sabato 11 ottobre 2008

Da Wasington (G7), botta e risposta su Basilea

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Riprendo dal Corriere
«Sono state accolte le nostre richieste», commenta soddisfatto il ministro dell'economia Giulio Tremonti che, in precedenza, aveva espresso forti perplessità sull'accordo valutandolo debole e redatto in uno stile arcaico non rispondente all'attuale situazione di emergenza. Poi, l'annuncio a sorpresa: l'Italia utilizzerà il suo turno alla presidenza del G8 per proporre una riforma complessiva dell'architettura finanziaria mondiale, quella uscita da Bretton Woods. «Il lavoro è in progress», afferma il ministro, «e presenteremo una bozza preliminare nelle riunioni del Fondo e del G20 di sabato». Con la convinzione «che si debba guardare al sistema del futuro» e tre principi guida: «se la crisi è globale le soluzioni non possono essere locali; se la crisi è nuova non si può risolvere con strumenti vecchi; se l'origine della crisi è stata finanziaria la risposta deve essere anche istituzionale».

Aiuti ai confidi: anche in Trentino tornano i contributi in c/interessi

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Dall'Adige di oggi, si dà notizia delle misure della Provincia Autonoma di Trento per la ristrutturazione del debito delle Pmi:

venerdì 10 ottobre 2008

Soltanto sfiorati dallo tsunami finanziario?

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Fa impressione non leggere niente sull'Italia nell'articolo dell'Economist uscito ieri sui piani di salvataggio dei sistemi bancari negli USA e in Europa. Vicino agli annunci degli USA, del Regno Unito e della Germania, l'Italia non fa notizia: nessuna crisi conclamata, quindi nessun bisogno di fare il conto delle perdite emerse e latenti, e appostarne la copertura a botte di centinaia di mliardi. Anzi no, in chiusura il giornale cita Unicredit Group come esempio virtuoso di ricapitalizzazione con sole risorse private. Il Governo ha approvato ieri il DL n.155 che consente allo Stato di sottoscrivere azioni di banche con problemi di adeguatezza patrimoniale e di aggiungere per 36 mesi la propria firma alla garanzia sui depositi del Fondo Interbancario. Secondo alcuni commentatori, il DL prevede, in caso di interventi nel capitale, il ricorso ad azioni prive del diritto di voto, ma non sono riuscito a trovare appoggi per questa affermazione né nel testo, né nella relazione illustrativa, anzi si prevede una sospensione del voto capitario nel caso di banche popolari. Niente cifre, trattandosi di interventi eventuali e allo stato delle cose altamente improbabili. La nostra finanza pubblica non consente di strafare.

Taleb e il sapore amaro della preveggenza

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... use of probabilistic methods for the estimation of risks did just blow up the banking system [...] the banking system, betting against Black Swans, has lost over 1 trillion dollas (so far)
Sono, come sapete, un assiduo lettore di Nassim Taleb e oggi ho cercato in rete qualche suo intervento sulla crisi. Ho trovato un paper recente (metà settembre) sul sito della Edge Foundation (its informal membership includes some of the most interesting minds in the world).

giovedì 9 ottobre 2008

Guerini (Confartigianato): le piccole imprese non devono pagare la crisi dell'economia di carta

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Impegnato, come tutti voi, nel seguire le notizie sulla crisi e i suoi rimedi (non le riporto qui perché sono troppo frequenti e ci sono fonti migliori), vi segnalo questo intervento del presidente di Confartigianato, Guerini, in cui si ricorda di non dimenticare, tra interventi di decine di migliaia di miliardi, le imprese a cui servono fondi per decine di migliaia di euro.

mercoledì 8 ottobre 2008

Ragionando sulla crisi (2): OK al fair value accounting morbido da IASB ed Ecofin

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Lo scorso 3 ottobre lo IASB ha approvato delle linee guida che ammettono nei mercati inattivi (tranquillizzante eufemismo) regole più morbide e soggettive di fair value accounting che seguono quelle assunte dal FASB negli USA, ratificate dalla SEC (come riportavo qui). Per dare alle banche un leva in più per arginare l'impatto contabile delle perdite, i ministri finanziari europei hanno deciso di «raccomandare» l'immediata applicazione delle suddette linee guida. A rigore per il regolamento UE 1606/2002 si sarebbe dovuto attendere una revisione ufficiale dei principi IAS, ma l'Ecofin ha preso le vie brevi consentendo di forzarne l'applicazione, almeno in via temporanea.

martedì 7 ottobre 2008

Disponibili gli atti del convegno XBRL di Macerata

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Come annunciato qui, venerdì 26 settembre si è svolto a Macerata il convegno "XBRL: il presente e il futuro della comunicazione economico-finanziaria". E' stata una giornata di lavoro intensa e ricca, oltre che un'occasione per rivedere persone amiche e conoscerne di nuove. Complimenti al collega Andrea Fradeani che col pieno supporto dell'Università di Macerata ha organizzato molto bene l'evento.

lunedì 6 ottobre 2008

Dal Trentino: la Finanziaria provinciale pronta a intervenire se la crisi si affaccerà

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L'altalena dei prezzi di Borsa del nostro maggior gruppo bancario ci ha sfiorato la faccia come una folata gelida, la settimana scorsa. Rimango convinto del fatto che il nostro sistema rimane tra quelli meno colpiti dai focolai da cui si è sviluppato il contagio (subprime e veicoli di investimento ad alta leva). Però, adesso che si susseguono di qua e di là dell'Atlantico annunci di banche insolventi seguiti talora da salvataggi e talaltra da fallimenti il livello di incertezza si è fatto critico. Forse vi può interessare la lettura della situazione fatta da un'oasi di tranquilità bancaria, il nostro Trentino.
TRENTO - Cassa del Trentino, la finanziaria degli enti pubblici guidata da Piero Giarda, fornirà liquidità al sistema bancario trentino se la situazione prodotta dalla crisi dei subprime dovesse diventare più difficile. L'indicazione è emersa ieri nel vertice convocato a Piazza Dante dal presidente Lorenzo Dellai con i responsabili delle banche, delle compagnie assicurative e dei consorzi fidi locali. C'erano presidenti e direttori di Cassa Centrale delle Rurali, Mediocredito Trentino Alto Adige, Banca di Trento e Bolzano, Itas, Confidimpresa, Cooperfidi, Cooperativa Artigiana di Garanzia e dello strumento «di sistema» Cassa del Trentino (nella foto, la sede di via Grazioli). È stato varato un tavolo tecnico congiunto che martedì entrerà nel vivo delle proposte operative. Dall'incontro è emerso prima di tutto che nessun istituto finanziario locale lamenta problemi di stabilità. Gli effetti della crisi in Trentino non destano per ora preoccupazioni. I sistemi di garanzia funzionano e, nel caso del credito cooperativo, sarò tra poco operativo il nuovo fondo nazionale di garanzie incrociate. Tuttavia qualche banca è vicina a utilizzare il 100% della raccolta. E le piccole imprese, che incassano i crediti più in ritardo, stanno cominciando ad avere difficoltà nell'accesso ai finanziamenti. Per ampliare la provvista, le Casse Rurali di recente erano ricorse alla cartolarizzazione dei mutui. Mediocredito invece, che non raccoglie dal pubblico retail, si era rivolto al mercato obbligazionario internazionale. Ora tutto questo è più difficile. Si fa fatica a reperire liquidità sui mercati perché le banche non si fidano le une delle altre: non si sa chi abbia in carico i prodotti finanziari «cattivi». Così Piazza Dante mette sul piatto la possibilità che Cassa del Trentino faccia, almeno temporaneamente, da «banca delle banche». Cdt potrebbe raccogliere sui mercati ulteriori risorse, oltre a quelle che reperisce per le necessità dei Comuni, da mettere a disposizione degli istituti locali. Può farlo perché ha il rating tripla A e le banche internazionali sanno che non ha pacchetti avvelenati in pancia. Oggi sui mercati lo spread a dieci anni è di due interi punti percentuali. Cassa Spa riesce a finanziarsi con uno spread di frazioni di punto. La banca locale avrebbe quindi della provvista più a buon mercato. Non è l'unico nuovo ruolo di Cassa del Trentino immaginato da Piazza Dante. L'istituto gestirà anche le istruttorie per i mutui delle famiglie. Intanto Dellai lunedì vedrà anche le banche nazionali presenti da più tempo sulla piazza trentina, come Unicredit, Banco Popolare, Sella Nord Est.

venerdì 3 ottobre 2008

Storica fusione tra confidi artigiani in Emilia-Romagna

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Ha preso il via il 1 ottobre uno dei più grandi consorzi fidi in Italia, con oltre 60.000 imprese socie. Si chiama Unifidi ed è frutto di un accordo storico fra 18 cooperative di garanzia dell’Emilia Romagna, un progetto comune tra Confartigianato e CNA. Ne ho avuto notizia da Google alert attraverso comunicati di singoli confidi aderenti, come questo. Se qualcuno ci segnala riferimenti più precisi, avremo gli elementi per valutare questo progetto, che punta alla creazione di un futuro 107.

giovedì 2 ottobre 2008

Ancora sul trattamento dei fondi pubblici di garanzia ai fini delle segnalazioni

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Il puntualissimo Sapio ha apprezzato la discussione sul trattamento delle garanzie erogate dal Fondo MCC ai fini delle segnalazioni di Vigilanza. Ora mi sollecita con un ulteriore quesito: gli interventi degli enti territoriali attraverso fondi di garanzia, quando configurano un nuovo soggetto giuridico "fondo", da segnalare autonomamente, e quando no?

Banche italiane e governo dei rischi: rapporto della Fondazione Rosselli

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E' stato presentato ieri il rapporto della Fondazione Rosselli, curato da Donato Masciandaro e Giampio Bracchi che nel comunicato stampa hanno sottolineato i nessi con l'attualità.
Secondo il rapporto il modello di banca territoriale, criticato negli scorsi anni come arretrato e non in grado di cogliere le nuove sfide della finanza globale, si trova ora in una posizione di forza. Oltre a quella formale prevista da Basilea 2, infatti, la banca italiana, grande o piccola, può contare su di una raccolta di informazioni informali sui propri clienti che le deriva dalla sua capillare presenza sul territorio, a prescindere se sia essa società per azioni o una banca popolare.[...] Inoltre le imprese ricorrono per la quasi totalità ai finanziamenti bancari assicurando agli istituti di credito ricavi tali che scoraggiano la ricerca di fonti di guadagno diverse quali la finanza strutturata. Le banche territoriali inoltre, nota il rapporto, hanno il vantaggio di riuscire a fare fronte ai cicli economici con un comportamento anticiclico ma tuttavia scontano le deficienze del paese in termini di infrastrutture, sicurezza e ordine pubblico. Inoltre resta ancora molto da percorrere in termini di efficienza per trovare l'equilibrio ottimale fra radicamento e dimensione. (ANSA).
Opinioni simili le aveva espresse pochi giorni fa ai media il direttore dell'ABI Giuseppe Zadra. Parafrasando un famoso carosello, ringraziamo la nostra buona stella (e speriamo che non ci abbandoni).

mercoledì 1 ottobre 2008

Ragionando sulla crisi (1): stop al fair value accounting?

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Gentili visitatori, ho deciso di rimettere il naso fuori dal mio laboratorio per seguire la tempesta perfetta che sta dando spettacolo sui mercati finanziari. Fino a ieri mi tenevo alla larga per un senso di vertigine, preferendo occuparmi dei miei corsi e del mio passatempo preferito, programmare in linguaggio Ruby. Adesso però basta.