Prima del convegno Artigiancredit a Milano mi ha fatto davvero piacere incontrare Roberto Villa, presidente di Confidart Bergamo (CNA) e di AssoConfidi, fino a pochi mesi fa alla guida di FedartFidi proprio negli anni cruciali per la riforma del settore. Ricordo una chiacchierata cordialissima e stimolante con lui e la direttrice Silvia Pini all'aeroporto di Berlino, di ritorno dal Forum di Unicredit.
Villa mi ha presentato la sua ultima idea: il Network Confidi 106, presentato a Varese l'8 maggio. La descrivo con le parole dei promotori, tratte dalla coloratissima brochure che mi ha lasciato.
Il "Protocollo d'Intesa" siglato da Fidimpresa Varese e Confidart Bergamo, al quale ha successivamente aderito anche Fidimpresa Milano, e che ha avuto la piena condivisione e l'avallo delle rispettive CNA Provinciali, ha preso l'avvio dalla comune consapevolezza delle necessità di identificare un percorso che, nel migliore dei modi e compatibilmente con la fotografia della realtà attuale, razionalizzasse al meglio le singole positive specificità da mettere a fattor comune, con l'intento di proporre alle Imprese, alle Banche, alle Istituzioni un modello di Confidi evoluto che, pur senza essere per il momento un Confidi Ente Finanziario, potesse operare con procedure, metodologie e capacità operative proprie dei futuri confidi 107.Ho scorso i dati di bilancio dei confidi promotori riportati nella brochure. Si tratta di tre realtà abbastanza omogenee, che hanno in essere a fine 2007 80 milioni di garanzie (32 Varese, 14 Milano, 24 Bergamo). Tutti lontani dalla soglia dei 75 milioni. Hanno avuto un'idea ragionevolissima, quella di razionalizzare e condividere le procedure di istruttoria e valutazione del credito e, penso, anche le convenzioni bancarie. Il nuovo Network intende marcare una differente strategia rispetto al resto del sistema confidi CNA lombardo: non dimentichiamo che dal gennaio 2008 è operativo Fidimpresa Lombardia, un soggetto formato dalle Confidi Cna di Brescia, Como, Cremona, Lecco e Pavia, sostenuti da Cna Lombardia, e orientato verso la trasformazione in "107". Bergamo, Milano e Varese preferiscono rimanere autonomi nelle rispettive province, ed anche evitare per qualche tempo il salto obbligato verso il 107.
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Anche le Banche potranno trovare, nel quotidiano rapporto con gli aderenti al "Protocollo", una mentalità comune, sia nelle valutazioni dell'Impresa, sia nell'approntamento delle pratiche che, sicuramente, faciliterà la creazione di quella partnership, più volte indicata, come la principale condizione per una lettura attenta delle esigenze delle PMI e del Territorio che le esprime.
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La crescita di un sistema complesso come quello dei Confidi non può avvenire solo per decreto o normativa, ma deve essere programmata ed organizzata consapevolmente per giungere preparati all’evoluzione dell’organismo senza perdere la positività del passato.
Tornando ai dati di bilancio, cito due fatti degni di rilievo: (a) i tassi di insolvenza sull'importo garantito del 2007, che stanno in un intorno ridottissimo (0,32% - 0,34%) molto inferiore ai valori medi decennali che li precedono; (b) le incidenze dei fondi monetari sulle esposizioni garantite lorde e nette di controgaranzia, che sono piuttosto alti (tra il 14% e il 16% le prime, e tra il 34 e il 66% le seconde), come di norma si osserva per confidi di questa scala dimensionale, a dimostrazione del fatto che piccolo è bello, ma richiede in proporzione più risorse per assicurare i rischi (la statistica non è un'opinione).
Luca
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