Come riferisce questa news, a seguito di ricorso promosso da Confidi Rating di Larino (Campobasso) il TAR ha ritenuto illegittimo l'affidamento a FinMolise da parte della Regione della gestione del Fondo di garanzia anti-crisi istituito con delibera di Giunta n. 813 del 3 agosto 2009.
FinMolise a seguito di modifica della compagine azionaria e dello statuto attuata nel 2009 è società in house ai fini della normativa sugli appalti: questa sarebbe la base giuridica dell'affidamento diretto, che però è contestata dal ricorrente più nel metodo, che nel merito: la Regione non avrebbe portato in Consiglio regionale l'approvazione del controllo totalitario di FinMolise. Se ho capito male, correggetemi.
Che tra confidi e FinMolise ci fossero contrasti, non è mistero. I confidi con base locale avevano espresso rimostranze nel giugno del 2010 sentendosi poco valorizzati e lamentando un ritardo nella stipula delle convenzioni per l'utilizzo del Fondo. Forse non apprezzavano nemmeno l'apertura del Fondo a confidi extra-regionali.
La questione è finita sul tavolo del TAR, che con la sua decisione avrebbe azzerato il programma anti-crisi, salvo diverso pronunciamento del Consiglio di Stato.
Provo un senso di profonda tristezza, conoscendo la situazione in cui versano molte imprese molisane. Di bisticci tra confidi e agenzie pubbliche ne ho visti parecchi, ma qui vedo un copione che rivaleggia per fredda insensatezza con l'omonimo film.
Se fossi un imprenditore molisano, o un cittadino, uno studente di Economia a Campobasso, calzerei gli anfibi e con una cassetta di pomodori molto maturi e andrei a chiedere ragione di questa querelle. Già, ma a chi?
Siccome non sono parte in causa, mi permetto di fare un appello agli attori di questa vicenda, e in particolare al confidi che ha fatto ricorso: quanto avete lavorato, rischiato, immaginato, sacrificato delle vostre legittime ragioni individuali, per trovare un accordo che evitasse questo esito folle? E' questo fare gli interessi delle imprese del territorio, battaglie di bandiera che producono soltanto carta bollata?
3 commenti:
Ma nel caos calmo del Molise, a differenza dell'omonimo film, non ci sono scene di sesso esplicito.
Segnalo questo articolo:
http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=8793
nel quale il riccorrente illustra le proprie ragioni.
@Dario: ho letto l'intervista che citi all'avv. Laura Venittelli, che ha patrocinato il ricorso del Confidi rating. Da lì ho appreso che l'avvocato Venittelli è un'esponente politico del Partito Democratico, nuovo vicepresidente del Consiglio Provinciale di Campobasso. E' più che legittimo esercitare la professione e fare politica, ma è un po' strano (da fuori) veder mischiare i due ruoli per in un attacco alle politiche della giunta del Molise in materia di credito. Nell'intervista, Venittelli evidenzia (penso correttamente, alla luce della sentenza) il vizio del processo decisionale col quale la Giunta molisana ha deliberato la trasformazione di FinMolise da società mista a soggetto in house. Aggiunge una serie di critiche alle finanziarie regionali in house in quanto tali ("se FinMolise è uno strumento della Regione, essa coincide con il politico al quale si va a chiedere aiuto appunto col cappello in mano"). Non sono il male assoluto, sono uno strumento che può essere usato più o meno bene. Finlombarda è una "in house", e gestisce i bandi per l'assegnazione delle risorse ai confidi regionali: all'inizio litigavano sistematicamente, dopo la crisi si è trovato il modo di collaborare su Confiducia e altri interventi. In Basilicata c'è uno schema analogo a quello di FinMolise.
Se un governo regionale decide di canalizzare delle risorse verso i confidi per il loro tramite, io farei il possibile per far funzionare lo strumento, non per smontarlo e ripartire dal via con la progettazione di un altro intervento. Nel frattempo passano due anni e più. Non penso che il Molise sia diverso da altre regioni rispetto alla possibilità di far bene o far male.
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