Ricevo gentilmente il comunicato relativo al Rapporto 2014 dell'Osservatorio confidi di Torino finanza, presentato e discusso in questo convegno. Il rapporto sarà pubblicato come i precedenti in questa pagina.
Camera di Commercio Industria Artigianato e
Agricoltura di Torino
I CONFIDI IN ITALIA
Analisi del mercato delle garanzie nazionale
Presentata la ricerca del Comitato Torino Finanza realizzata in collaborazione con ESCP Europe
e il Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
La situazione dell’accesso al credito dal punto di
vista dei confidi.
Lo scenario è di 404 confidi attivi (106 in meno del
2013), di cui 54 confidi vigilati dalla Banca d’Italia e 350 consorzi 106. Lo studio
mette in evidenza l’andamento negativo delle garanzie che colpisce
prevalentemente il Nord: si erogano meno garanzie anche perché le banche
concedono meno credito.
La crisi colpisce lo stato di salute dei consorzi con
un indice di solvibilità vicino al minimo previsto dalla normativa della Banca
d’Italia, un alto tasso di sofferenza e insolvenze lorde in aumento rispetto
all’anno precedente.
Torino, 22 gennaio 2015. Oltre il 30 per cento delle imprese italiane
aderisce a una struttura di garanzia, ma le insolvenze delle aziende sui confidi sono in preoccupante aumento.
È questo il quadro del tessuto produttivo italiano che emerge dalla ricerca
(giunta alla sua VI edizione) “I confidi in Italia” del Comitato
Torino Finanza, presentata oggi a Torino.
I dati dell’indagine, che aggiorna anche il censimento dei
consorzi garanzia fidi e ne analizza i bilanci, indicano, da un lato
positivamente, che le aziende chiedono liquidità
per portare avanti le proprie attività; dall’altro, confermano negativamente l’impatto della crisi economica
sull’imprenditoria, che non risulta in grado di far fronte ai debiti.
I ricercatori che hanno realizzato la ricerca attraverso
un questionario sottoposto a tutti i consorzi iscritti come intermediari, restituiscono
un quadro poco confortante in cui emergono alcuni elementi importanti sul mercato delle garanzie in Italia: la
forte contrazione del numero dei confidi
(dai 510 al 31 dicembre 2012 ai 404 del 31 maggio 2014) sulla Penisola,
l’importante diminuzione della solvibilità
dei consorzi (con il TCR a un livello molto prossimo al limite minimo del
6%), il critico incremento delle
attività deteriorate (aumento medio per le attività deteriorate lorde del
45,10% (lorde) e del 43,92% per quelle nette) con circa il 40% dei confidi del
campione le cui attività deteriorate lorde sono almeno pari a un terzo
dell’intero stock di garanzie.
Dal punto di vista dei consorzi, invece, la ricerca
conferma l’utilizzo dei confidi come
veicolo di politica economica e come strumento per allentare il rischio di credit
crunch nei confronti delle piccole medie imprese, attraverso un ruolo di
intermediazione per l’accesso al credito bancario. Tra le criticità, emergono le difficoltà dei consorzi di valutare il merito con un approccio
qualitativo e un rapporto con le banche che, pur essendo ritenuto paritario
nella negoziazione, risente di difficile
coordinamento dei sistemi informativi e di ritardi nelle comunicazioni.
L’indagine mappa la presenza dei consorzi fidi
evidenziando l’esistenza al 31 maggio 2014 di 404 confidi attivi, di cui 54 confidi vigilati dalla Banca d’Italia e
350 consorzi 106. La prevalenza numerica dei confidi 106 si contrappone
però alla quantità di garanzie erogate, per cui emergono i confidi ex 107. I
numeri mostrano una riduzione di ben 106
intermediari rispetto alla rilevazione di un anno fa, segnale che il
mercato italiano delle garanzie fidi segue l’evoluzione della mutata normativa
in materia e degli auspici espressi in merito dal legislatore.
Interessante la
geografia che emerge: quasi la metà dei confidi attivi (45%) ha sede nel
Sud Italia; oltre un terzo (il 34%) al Nord (18% al Nord-Ovest e il 16% al Nord
Est), il 21% al Centro. I confidi 107 hanno prevalentemente sede nelle Nord
Italia, mentre i 106 prevalgono nel Centro Sud. Distinguendo poi tra confidi
vigilati e non, si nota immediatamente la loro diversa localizzazione, con una
prevalenza dei confidi ex. 107 al Nord.
Le garanzie erogate
alle imprese (riferito ai bilanci chiusi il 31 dicembre 2012), sono ancora in seria diminuzione (-6%), per il terzo
anno consecutivo; l’area geografica più colpita da tale contrazione del
credito è il Nord-Est (-9,31%), seguito dal Nord-Ovest (-7,31%) e dal Centro
(-6,93%). La flessione colpisce principalmente i confidi di primo grado che
hanno avuto un portafoglio di 19,7 miliardi di euro così distribuiti: 7,7
miliardi ai confidi del Nord-Ovest, 3,7 miliardi in carico agli operatori del
Nord-Est, 4,6 miliardi riportati dai confidi del Centro Italia e 3,5 miliardi
attribuibili ai confidi del Sud.
La diminuzione
dello stock garanzie è sostanzialmente parallela
alla contrazione dei volumi dei prestiti bancari a livello nazionale;
differente il quadro locale: nelle macroaree centro-settentrionali, la
riduzione del portafoglio garanzie è stata più accentuata di circa 3-4%. I
confidi del Sud, invece, hanno fronteggiato il maggior razionamento del credito
(-6,5%) con un inusitato incremento del loro portafoglio (+3%).
"Ciò che
avviene nei confidi è diretta conseguenza del comportamento delle imprese rispetto
alla liquidità e agli investimenti - dichiara Vladimiro Rambaldi, Presidente Torino Finanza -. Contrazione del credito e delle attività
imprenditoriali vanno di pari passo in un periodo di grande incertezza globale.
La ricerca presentata oggi conferma i consorzi garanzia quale importante punto
di riferimento per le imprese. Ciò che li caratterizza comunque è la capacità
di essere chiave fondamentale per l’accesso al credito che diversamente sarebbe
negato. Con la capacità di consulenza, l’offerta di servizi, la capillarità
della presenza, i confidi sono in grado di portare le imprese a negoziare con
efficacia con le banche, pur con le difficoltà del momento, e a dare risposte
concrete agli imprenditori".
4 commenti:
Ben tornato Prof. Quindi possiamo contare nuovamente su questo importante spazio?
A presto
Daniele
Grazie Daniele. Come vede sono in linea, e produttivo. Mi aspetto il vostro contributo.
Ciao Luca! Ben tornato! Sono contento che sei di nuovo in forma. Ho saputo della tua malattia da amici comuni e mi fa piacerissimo rivederti. Ad maiora!
Grazie, Claudio, penso che ci sentiremo presto sempre grazie alla mediazione degli amici comuni.
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