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giovedì 29 gennaio 2015

Luigi Abete in TV: lavoriamo a un nuovo sistema di garanzia per superare i confidi

Da un tweet di Cristiano Gianangeli di ieri
 sono risalito a questo articolo del Messaggero dello stesso giorno che titolava Abete (Bnl) propone nuove garanzie per superare i confidi. Nell'articolo non c'è molto (riprende cose dette dal Presidente di Bnl, oltre che della Febaf, il 27 gennaio in TV sulla Rai ad Agorà, andate al punto 1:31 circa), ma quel poco che c'è mi ricorda molto le proposte e le prese di posizione dello stesso banchiere del febbraio 2014 (al convegno Assiom-Forex e in una successiva intervista).
I confidi, secondo l'opinione dell'intervistato riportata dall'articolo, sarebbero da "smantellare" perché
... nonostante siano espressione delle associazioni di categoria imprenditoriali, si rivelano troppo onerosi per le imprese, specie per le piccole che maggiormente vi ricorrono.
per questo
stiamo lavorando su nuove forme di garanzia alle piccole imprese che non siano a carico dello Stato ma finanziate dallo stesso sistema delle aziende.
Non ci sono grosse novità, e non voglio ripetermi rispetto ai commenti delle uscite di febbraio (specie questi che giudico ancora attuali). Il problema è che in quasi un anno non ci sono stati progressi né sul fronte della riforma dei confidi, né sulla progettazione di nuovi sistemi di garanzia capaci (se non ci fossero alternative) di superare i confidi.
Giudico curioso che i fautori dello "smantellamento" dei confidi promettano "nuove forme di garanzia alle piccole imprese che non siano a carico dello Stato" quando alla fin della fiera il loro grande progetto punta, tra le altre cose, a incamerare le risorse pubbliche oggi date ai confidi.
Si riaprono le ostilità, ma come in passato il clima conflittuale e superficiale non fa compiere nessun passo in avanti verso nuove soluzioni, nell'uno e nell'altro campo.


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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Presumendo di interpretare un pensiero comune, il mondo dei confidi sentitamente ringrazia il dr. Abete per la considerazione che gli riserva.
Essendo invece certo di interpretare il pensiero mio, dato che ho avuto la 'fortuna' di incrociare la qualità del credito concesso da BNL, mi permetto di suggerire forti investimenti formativi, sia in tecnica che in etica, specie in Liguria.

Anonimo ha detto...

Abete e la stessa Confindustria hanno da tempo smesso di difendere i Confidi in maniera decisa. Il primo per tentare di aggredire il patrimonio pubblico a disposizione delle garanzie e dei Confidi, forse a favore delle assicurazioni ( visto che le rappresenta giocando un ruolo alquanto "ambiguo" ), la seconda in un ottica di disintermediazione a maggiore vantaggio del costo del credito senza pensare che si rischia di lasciare le imprese esclusivamente in balia delle banche che non sono propriamente delle "società amiche e vicine". La cosa però che mi lascia esterrefatto è che non c'è stata ancora alcuna reazione nel mondo del Confidi a queste parole.

Roberto Cappelloni ha detto...

Ho sentito e risentito ampi stralci della trasmissione, ma salvo mio errore, Abete, che in più di un passaggio dice cose condivisibili, non pronuncia mai la parola "CONFIDI" e mi sfugge come il Messaggero abbia potuto scrivere del superamento del sistema dei confidi. Il passaggio che ho ascoltato dice che il sig. Abete sta lavorando a un sistema di garanzie (quindi ne riconosce l'importanza) che sia sostenuto direttamente dalle aziende (come accade, in buona parte, per i confidi) e non sul pubblico (come avviene con l'ampio ricorso delle banche, e anche di alcuni confidi, al Fondo Centrale di Garanzia).

Anonimo ha detto...

Quello che dice il Dottor Cappelloni è corretto e nella trasmissione non c'è una traccia così chiara dell'attacco diretto ai Confidi ( non sono d'accordo sul fatto che abbia detto più cose condivisibili ). In effetti anche il Messaggero non riporta in virgolettato la questione dello smantellamento dei stessi Confidi ma proprio questo deve preoccupare. Infatti, considerando che il Messaggero certe cose non le può inventare, è il pensiero "off record" che viene trascritto ed è quello, come ricorda bene il Dottor Erzegovesi, che da tempo viene diplomaticamente esternato ed anche il più pericoloso. Comunque possiamo sempre dare il beneficio del dubbio al Dottor Abete ma allora mi sarei aspettato una smentita a delle parole così forti che credetemi all'interno del mondo del Confidi non stanno passando sotto traccia.

Anonimo ha detto...

Sì, anch'io come Roberto Cappelloni, non ho sentito dire niente sui confidi da Luigi Abete nella puntata di Agorà, però l'articolista qualche spunto l'avrà raccolto, non so se di persona o per sentito dire. Che ci sia un forte gruppo di pressione che spinge verso la creazione o il potenziamento di canali di risk transfer diversi da quello costruito sui confidi, è fuori di dubbio (e ne ho portate qui diverse prove e testimonianze).