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giovedì 22 gennaio 2015

Rapporto confidi 2014 dell'Osservatorio Torino finanza: il comunicato sui risultati della ricerca

Ricevo gentilmente il comunicato relativo al Rapporto 2014 dell'Osservatorio confidi di Torino finanza, presentato e discusso in questo convegno. Il rapporto sarà pubblicato come i precedenti in questa pagina.

Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino

I CONFIDI IN ITALIA

Analisi del mercato delle garanzie nazionale
Presentata la ricerca del Comitato Torino Finanza realizzata in collaborazione con ESCP Europe e il Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
La situazione dell’accesso al credito dal punto di vista dei confidi.

Lo scenario è di 404 confidi attivi (106 in meno del 2013), di cui 54 confidi vigilati dalla Banca d’Italia e 350 consorzi 106. Lo studio mette in evidenza l’andamento negativo delle garanzie che colpisce prevalentemente il Nord: si erogano meno garanzie anche perché le banche concedono meno credito.
La crisi colpisce lo stato di salute dei consorzi con un indice di solvibilità vicino al minimo previsto dalla normativa della Banca d’Italia, un alto tasso di sofferenza e insolvenze lorde in aumento rispetto all’anno precedente.


Torino, 22 gennaio 2015. Oltre il 30 per cento delle imprese italiane aderisce a una struttura di garanzia, ma le insolvenze delle aziende sui confidi sono in preoccupante aumento. È questo il quadro del tessuto produttivo italiano che emerge dalla ricerca (giunta alla sua VI edizione) “I confidi in Italia” del Comitato Torino Finanza, presentata oggi a Torino.
I dati dell’indagine, che aggiorna anche il censimento dei consorzi garanzia fidi e ne analizza i bilanci, indicano, da un lato positivamente, che le aziende chiedono liquidità per portare avanti le proprie attività; dall’altro, confermano negativamente l’impatto della crisi economica sull’imprenditoria, che non risulta in grado di far fronte ai debiti.

I ricercatori che hanno realizzato la ricerca attraverso un questionario sottoposto a tutti i consorzi iscritti come intermediari, restituiscono un quadro poco confortante in cui emergono alcuni elementi importanti sul mercato delle garanzie in Italia: la forte contrazione del numero dei confidi (dai 510 al 31 dicembre 2012 ai 404 del 31 maggio 2014) sulla Penisola, l’importante diminuzione della solvibilità dei consorzi (con il TCR a un livello molto prossimo al limite minimo del 6%), il critico incremento delle attività deteriorate (aumento medio per le attività deteriorate lorde del 45,10% (lorde) e del 43,92% per quelle nette) con circa il 40% dei confidi del campione le cui attività deteriorate lorde sono almeno pari a un terzo dell’intero stock di garanzie.

Dal punto di vista dei consorzi, invece, la ricerca conferma l’utilizzo dei confidi come veicolo di politica economica e come strumento per allentare il rischio di credit crunch nei confronti delle piccole medie imprese, attraverso un ruolo di intermediazione per l’accesso al credito bancario. Tra le criticità, emergono le difficoltà dei consorzi di valutare il merito con un approccio qualitativo e un rapporto con le banche che, pur essendo ritenuto paritario nella negoziazione, risente di difficile coordinamento dei sistemi informativi e di ritardi nelle comunicazioni.

L’indagine mappa la presenza dei consorzi fidi evidenziando l’esistenza al 31 maggio 2014 di 404 confidi attivi, di cui 54 confidi vigilati dalla Banca d’Italia e 350 consorzi 106. La prevalenza numerica dei confidi 106 si contrappone però alla quantità di garanzie erogate, per cui emergono i confidi ex 107. I numeri mostrano una riduzione di ben 106 intermediari rispetto alla rilevazione di un anno fa, segnale che il mercato italiano delle garanzie fidi segue l’evoluzione della mutata normativa in materia e degli auspici espressi in merito dal legislatore.

Interessante la geografia che emerge: quasi la metà dei confidi attivi (45%) ha sede nel Sud Italia; oltre un terzo (il 34%) al Nord (18% al Nord-Ovest e il 16% al Nord Est), il 21% al Centro. I confidi 107 hanno prevalentemente sede nelle Nord Italia, mentre i 106 prevalgono nel Centro Sud. Distinguendo poi tra confidi vigilati e non, si nota immediatamente la loro diversa localizzazione, con una prevalenza dei confidi ex. 107 al Nord.

Le garanzie erogate alle imprese (riferito ai bilanci chiusi il 31 dicembre 2012), sono ancora in seria diminuzione (-6%), per il terzo anno consecutivo; l’area geografica più colpita da tale contrazione del credito è il Nord-Est (-9,31%), seguito dal Nord-Ovest (-7,31%) e dal Centro (-6,93%). La flessione colpisce principalmente i confidi di primo grado che hanno avuto un portafoglio di 19,7 miliardi di euro così distribuiti: 7,7 miliardi ai confidi del Nord-Ovest, 3,7 miliardi in carico agli operatori del Nord-Est, 4,6 miliardi riportati dai confidi del Centro Italia e 3,5 miliardi attribuibili ai confidi del Sud.
La diminuzione dello stock garanzie è sostanzialmente parallela alla contrazione dei volumi dei prestiti bancari a livello nazionale; differente il quadro locale: nelle macroaree centro-settentrionali, la riduzione del portafoglio garanzie è stata più accentuata di circa 3-4%. I confidi del Sud, invece, hanno fronteggiato il maggior razionamento del credito (-6,5%) con un inusitato incremento del loro portafoglio (+3%).

"Ciò che avviene nei confidi è diretta conseguenza del comportamento delle imprese rispetto alla liquidità e agli investimenti - dichiara Vladimiro Rambaldi, Presidente Torino Finanza -. Contrazione del credito e delle attività imprenditoriali vanno di pari passo in un periodo di grande incertezza globale. La ricerca presentata oggi conferma i consorzi garanzia quale importante punto di riferimento per le imprese. Ciò che li caratterizza comunque è la capacità di essere chiave fondamentale per l’accesso al credito che diversamente sarebbe negato. Con la capacità di consulenza, l’offerta di servizi, la capillarità della presenza, i confidi sono in grado di portare le imprese a negoziare con efficacia con le banche, pur con le difficoltà del momento, e a dare risposte concrete agli imprenditori".

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4 commenti:

Daniele Castagna ha detto...

Ben tornato Prof. Quindi possiamo contare nuovamente su questo importante spazio?
A presto
Daniele

Anonimo ha detto...

Grazie Daniele. Come vede sono in linea, e produttivo. Mi aspetto il vostro contributo.

Unknown ha detto...

Ciao Luca! Ben tornato! Sono contento che sei di nuovo in forma. Ho saputo della tua malattia da amici comuni e mi fa piacerissimo rivederti. Ad maiora!

Anonimo ha detto...

Grazie, Claudio, penso che ci sentiremo presto sempre grazie alla mediazione degli amici comuni.