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sabato 28 gennaio 2006

Azioni pubbliche e riforma dei confidi



Appena prima di fine 2005 ci ha contattato Maurizio Bergamini, dirigente della Provincia Autonoma di Bolzano, per uno studio sulle prospettive di evoluzione degli enti di garanzia fidi in Alto Adige. Proprio l'altro ieri la Gepafin, finanziaria della Regione Umbria, mi ha proposto di partecipare a un gruppo di lavoro sullo stesso tema. Ieri Marco Tili e Alfredo Massinelli, direttore e responsabile analisi finanziaria di Gepafin, sono venuti a trovarmi per un pour parler, fatto degno di nota per la rapidità nell'organizzazione dell'incontro e, soprattutto, perché l'incontro si è tenuto nonostante la nevicata storica (quasi un metro di neve) che abbiamo avuto da queste parti.
Siamo contenti di aver ricevuto queste proposte di collaborazione. In entrambi i casi ci hanno conosciuto dai materiali scaricati dal sito smefin.
Gli enti pubblici territoriali, l'ho scritto nel mio paper sul Futuro dei confidi, stanno sollecitando i confidi a cambiare, temendo il rischio spiazzamento delle realtà locali, per effetto di Basilea 2 e della concorrenza di grossi confidi extraregionali. In Alto Adige, così come in Umbria, i confidi sono molto diversi per struttura e operatività. Ci sono grossi margini di miglioramento, sfruttabili con interventi di riorganizzazione che ruotano attorno a ipotesi di aggregazione e di trasformazione in intermediari vigilati. La Regione Umbria e la Provincia di Bolzano ragionano su azioni riguardanti i rispettivi ambiti territoriali.
Sarà interessante mettere a fuoco, in parallelo, queste due realtà. Ci si chiede un contributo a progettare un sistema di garanzia efficiente, nei costi e nella gestione del rischio, e al tempo stesso funzionale rispetto a obiettivi di politica industriale. Sarà un lavoro avvincente.
Luca

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