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mercoledì 9 luglio 2008

Roma caput mensae



Dopo aver partecipato a numerosi convegni nelle ultime settimane, ho raccolto elementi preziosi sui regimi alimentari ivi prevalenti alle diverse latitudini. La mia analisi non si basa su un campione statisticamente rappresentativo, e non ha quindi pretese di serietà, tanto meno scientifica.
Il buffet romano è inteso come pasto in piedi: pasto completo, formato da svariate e sostanziose portate di antipasti, primi caldi, secondi cucinati e piatti freddi, insalate, spiedini di frutta da 20 cm, dessert. Il partecipante che ha buon appetito, e non disdegna una pausa di assopimento durante la sessione pomeridiana, può nutrirsi a sazietà. Se tiene a mantenersi desto, può assumere una o più dosi di caffé espresso, preparato con le apposite macchinette alimentate a cialde.
Il buffet milanese è una pausa di socializzazione e di moderata integrazione calorica. Nella supply chain del convegno, è chiaramente collocato tra le attività ancillari rispetto alla catena del valore, conoscitivo e d'immagine, prodotto dall'evento. In tale ottica, gli alimenti somministrati sono sottoposti ad un processo di sublimazione che ne esalta il valore estetico e di stimolazione sensoriale, con una chiara presa di distanze dal modello italico nella direzione di paradigmi alternativi, come quello del sushi bar o dello Smörgåsbord. Non si spiega in altro modo l'elegante teoria di tartine del diametro di 1,5 cm, o di microporzioni di cuscus, insalata di riso, affettato ed olive collocate in bicchierini da cordiale, seguite da assaggi di dessert cremosi in coppettine componibili. L'impronta di rigore giansenista tocca l'apice nel trattamento riservato ai piatti caldi, stranieri in ostaggio cui spetta una presenza meramente simbolica, e al caffé, preparato anzitempo e servito da contenitori termici.
Un paese diviso, anche sulle tavole dei rinfreschi. Anch'io, tra i due modelli, sono titubante: l'io razionale inclina decisamente a settentrione, gli animal spirits trovano maggior soddisfazione nel contesto capitolino. Ma se la mia relazione è al mattino, ogni dubbio si dissolve: Roma stravince.

Luca

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4 commenti:

sapio ha detto...

applauso

Luca ha detto...

Grazie, Sapio.
Il prossimo contrasto Roma - Milano sarà sul risk management. Il problema è che "la" banca romana per eccellenza, temo, sta sfumando i suoi caratteri tipici dopo l'incorporazione in un gruppo settentrional - bavarese.

Chiara ha detto...

La tendenza chic meneghina assomiglia molto ad un pasto stile giapponese: svariati piattini contenenti piccolissime quantità di cibo, il tutto curato esteticamente da creare quasi dei quadri. l'occhio rimane soddisfatto, lo stomaco alla fine del pasto inizia a chiedersi quando si comincerà a fare sul serio.

Hattori Hanzo ha detto...

Spero convegni italiani importa presto altra nobile usanza Giappone: chairman con katana sopra testa relatore: nessuno parla troppo lungo