Con questa Circolare del 21 settembre il Gestore del Fondo centrale di garanzia informa che, a causa dell’esaurimento delle risorse, è sospesa l’operatività della Sezione speciale per l’autotrasporto, istituita con decreto del 27 luglio 2009 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il MEF e con il MiSE, con una dotazione di 50 milioni.
E’ pertanto sospesa l’ammissibilità all’intervento del Fondo delle imprese operanti nel settore dell’autotrasporto merci per conto terzi (codice Ateco 2002: 60.24). In base al quadro normativo che regola l’operatività del Fondo, le operazioni a favore delle suddette imprese sono ammissibili alla garanzia esclusivamente a valere sulle risorse della Sezione speciale per l’autotrasporto.
Pertanto gli autotrasportatori non potranno spostare le loro domande sugli interventi ordinari del Fondo.
Penso che dietro la "segregazione" del fondo per l'autotrasporto ci siano le regole UE sugli aiuti di Stato. In base all'ultimo regolamento sugli aiuti de minimis del 2013, è stato mantenuto il regime speciale (ridotto) per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi, con un massimale di 100 000 euro in tre anni (la metà di quello ordinario). Considerando l’eccesso di capacità nel settore suddetto e gli obiettivi della politica dei trasporti in materia di congestione stradale e di trasporto merci, sono stati esclusi dal campo di applicazione del regolamento gli aiuti all’acquisto di veicoli destinati al trasporto di merci per conto terzi (che il Fondo comunque non poteva supportare).
Come riferito qui, il padre della Sezione speciale, Bartolomeo Iachino di Forza Italia, ha scritto al Ministro delle Infrastutture perorando il rifinanziamento della sua dotazione.
E’ pertanto sospesa l’ammissibilità all’intervento del Fondo delle imprese operanti nel settore dell’autotrasporto merci per conto terzi (codice Ateco 2002: 60.24). In base al quadro normativo che regola l’operatività del Fondo, le operazioni a favore delle suddette imprese sono ammissibili alla garanzia esclusivamente a valere sulle risorse della Sezione speciale per l’autotrasporto.
Pertanto gli autotrasportatori non potranno spostare le loro domande sugli interventi ordinari del Fondo.
Penso che dietro la "segregazione" del fondo per l'autotrasporto ci siano le regole UE sugli aiuti di Stato. In base all'ultimo regolamento sugli aiuti de minimis del 2013, è stato mantenuto il regime speciale (ridotto) per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi, con un massimale di 100 000 euro in tre anni (la metà di quello ordinario). Considerando l’eccesso di capacità nel settore suddetto e gli obiettivi della politica dei trasporti in materia di congestione stradale e di trasporto merci, sono stati esclusi dal campo di applicazione del regolamento gli aiuti all’acquisto di veicoli destinati al trasporto di merci per conto terzi (che il Fondo comunque non poteva supportare).
Come riferito qui, il padre della Sezione speciale, Bartolomeo Iachino di Forza Italia, ha scritto al Ministro delle Infrastutture perorando il rifinanziamento della sua dotazione.
21 commenti:
Il rifinanziamento o meno di questa importante sezione del Fondo, potrebbe essere un segnale sulle intenzioni generali prossime venture in materia di Fondo Centrale. Ormai da più parti si alzano sussurri sulla sostenibilità dello strumento, nella versione ufficiale, in relazione alla grande crescita avuta negli ultimi anni.
Il vero problema che si sta presentando sta proprio sulla sostenibilità del fondo in relazione al Bilancio dello Stato più specificatamente al deficit, con artifici contabili fino ad ora veniva calcolata come posta di bilancio solo le eventuali e successive escussioni, Istat ha specificato la non corretta procedura ed ha indicato che vanno caricati tutti gli impegni cioè gli stanziamenti dell'anno, circa quindi 1- 1,5miliardi all'anno con conseguente aumento del deficit e peggioramento del rapporto deficit/Pil.
Da qui le novità che verranno.
Ah, questa mi giunge nuova. Le regole Eurostat mi pare prescrivano di considerare come spesa l'escussione in caso di intervento, non lo stanziamento che non genera uscite immediate. E' spesa al momento della concessione la differenza tra premio equo di mercato e commissione applicata ai beneficiari.
Se valesse il criterio che secondo il commento precedente vale per l'ISTAT, vorrebbe dire che lo stanziamento è a fronte di una perdita attesa per differenza negativa tra premi applicati e premi equi (secondo criterio detto qui sopra). Il grave problema è che lo Stato risponde con garanzia di ultima istanza oltre gli importi stanziati.
Professore ormai la questione è pubblica, provi ad indagare, vedrà quanta preoccupazione a livello ministeriale!
Capisco la preoccupazione, e penso che si possa superare soltanto con un intervento straordinario di rifinanziamento (nella misura in cui si potrà farlo, penso limitata), e con riduzione concordata degli interventi a carico del fondo, magari venendo in aiuto con un programma di sostegno alle cessioni del deteriorato garantito dal Fondo (per quanto anche qui ci vuole un difficile OK dell'UE, ed è da escludere una bad bank tipo pozzo di San Patrizio).
Se le cose sono così preoccupanti, temo che venga fuori un ulteriore ostacolo alla distribuzione dei 225 milioni ai confidi.
Mi sembra una notizia importante.
C'è qualcuno che ne sa qualcos'altro?
Leggete i commenti di questo vecchio post:
Fondo centrale di garanzia: commento alle proposte dei Saggi del Presidente , tag Eurostat. Il problema è vecchio
Professore qui le riporto un suo commento del 24 aprile 2013:
Sapio: mi pare che la Ragioneria dello Stato faccia come dice il documento dei saggi, la garanzia del Fondo, sia quella spesata sulla dotazione, sia l'eventuale intervento di ultima istanza, sono "spesati" per cassa. E' contrario alla regola generale dell'EUROSTAT sulla valutazione delle garanzie emesse (che andrebbero censite al fair value), ma tant'è, a quanto mi risulta.
24 aprile 2013 13:07
Quindi "questa non le giunge nuova".
Preciso il mio commento del 2013: secondo l'Eurostat le garanzie pubbliche producono un impatto immediato se sono concesse a un prezzo inferiore a quello equo di mercato (assimilabile al fair value). Inoltre, e in ogni caso, c'è un inevitabile impatto sulla cassa quando le garanzie sono escusse. Il mio rilievo riguardava il mancato riconoscimento dell'impatto immediato, l'impatto all'escussione è fuori discussione (così facciamo anche la rima)
quindi almeno per le regioni Obiettivo dove la garanzia e gratuita!
Censire al fair value le garanzie emesse significa prenotare o bloccare una cifra del fondo pari alla Perdita Attesa + l'Inattesa al netto delle Commissioni. Cosa che non viene fatta e prima o poi saranno guai.
Fondo Centrale di Garanzia : Sono note le perdite di ogni anno (indennizzi liquidati) suddivise per anno di originaria concessione e relativi importi concessi?
Riporto qui in calce una slide presentata al convegno di Fedartfidi da Silvio D'Amico del Mef dipartimento Tesoro (slide trovata tra il materiale pubblicato nel sito di Fedartfidi)
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Cresce il ricorso alla garanzia pubblica (Fondo pubblico con
controgaranzia Stato)
Perché la garanzia pubblica:
- ha acquistato sempre maggiore rilevanza tra le forme di sostegno indiretto
(al 31.12.2013 le garanzie Stato erano 100 MLD, pari al 6,3 % del PIL)
- attraverso la «ponderazione zero» riduce l’accantonamento in termini di
capitale di rischio per gli Istituti di credito
- aiuta il finanziatore a superare le asimmetrie informative
- è un meccanismo di trasferimento e diversificazione del rischio
- Grava(va) sul deficit pubblico per il valore delle escussioni previste (SEC2010?)
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Notare come nell'ultimo capoverso si tende a trasformare il presente in passato e si aggiunge un punto interrogativo (?) su sec2010.
Questo è un segnale del dibattito in corso presso i ministeri sull'incidenza del FCG sul deficit di bilancio
Grazie della segnalazione, il passaggio citato suscita molte domande.
Il tema del superamento delle asimmetrie informative è molto gettonato nei documenti ufficiali UE sugli aiuti di Stato e serve oggi a giustificare gli aiuti al finanziamento del rischio. Nel caso di prestiti alle PMI garantiti dal Fondo negli ultimi anni le asimmetrie informative c'erano, ma il soggetto meno informato non erano i finanziatori, ma lo Stato garante.
Il Fondo Centrale di Garanzia come dimostra che le escussioni incorse sono uguali alle previste?
quel passaggio segnalato può essere una bomba per le banche che fanno ricorso sistematico alla garanzia del fondo, ma secondo lei se ne stanno rendendo conto?
Tra le banche alcune (non piccole) hanno scoperto il Fondo da poco e hanno cominciato a farne uso massiccio come le "aficionadas" di più antica data. Temo che non si rendano conto dei grossi punti interrogativi sul futuro dello stesso.
Non credo che le banche siano preoccupate ne' vedo il motivo per cui dovrebbero.
Il Fondo fornisce una garanzia di "ultima istanza", da cui la ponderazione zero: quindi qui si deve preoccupare e non poco è il solito contribuente che con qualche manovra finanziaria sarà chiamato a risanare l'ennesimo buco
Professore approfitto per ritornare sull'argomento della sostenibilità del Fendo Centrale di garanzie chiedendo una sua considerazione considerando gli stanziamenti al FCG fatti nella proposta della Legge di stabilità 2016.
Per il 2016 è previsto uno stanziamento 300 milioni di euro , mentre nella Legge di Stabilità 2015 lo stanziamento era di 1.800 milioni di Euro.
Che dice?
Ho letto la bozza della legge di stabilità 2016 ma non ho trovato stanziamenti negli articoli del testo. I 350 milioni sono forse nelle tabelle allegate? Sono aggiuntivi rispetto ai fondi stanziati per il 2016 e anni successivi dalle precedenti leggi di stabilitá?
Effettivamente quello stanziamento di 300 mln stava nella prima bozza circolata dopo il cdm , in quella attuale è scomparsa.
Misteri della legge di stabilità!!!
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