Ieri 3/3 il nostro Michele Bertoni ha presentato il suo lavoro su L’evoluzione della normativa in materia di bilancio e le prospettive di applicazione dei principi contabili internazionali alle PMI.
Potete scaricare il paper.
La normativa civilistica sul bilancio cambia in risposta a due fonti normative dell'Unione europea: (a) il regolamento n. 1606/2002 che riconosce valore prescrittivo ai principi IAS per i bilanci consolidati delle società quotate, delle banche e delle assicurazioni; (b) le direttive in materia di bilancio (2001/65/CE e 2003/51/CE) che hanno un'area d'impatto più vasta. Vi consiglio la lettura del paper per una mappa del perimetro di applicazione delle vecchie e nuove norme. Grande è la confusione sotto il cielo, potremmo dire citando Mao Zedong, ma la situazione è tutt'altro che eccellente. In Italia si è assunta una posizione ambivalente. Mentre siamo tra i paesi più zelanti nell'applicazione del regolamento 1606/2002 (IAS obbligatori anche per i bilanci di esercizio delle quotate, e facoltà di adottarli per le altre imprese in contabilità ordinaria), siamo stati invece molto cauti nell'applicazione delle direttive, che interessa soltanto la nota integrativa e la relazione sulla gestione (con la disclosure del fair value degli strumenti finanziari e delle partecipazioni, nonché delle informazioni sul controllo dei rischi). Abbiamo poi altri impatti ex riforma del diritto societario, in applicazione del principio di prevalenza della sostanza (vedi disclosure in nota integrativa del leasing con il metodo finanziario).
Ne deriverà sicuramente, per un periodo transitorio che si preannuncia lungo, un crescente disallineamento tra i criteri contabili applicati da imprese di diversa dimensione e status (quotate, partecipate da quotate o gruppi esteri, altre in contabilità ordinaria, altre in contabilità abbreviata). Crescerà anche il gap tra criteri civilistici e fiscali.
Dal seminario ho tratto un'impressione: non illudiamoci che non cambi nulla per le PMI. Prepariamoci a gestire una transizione dai tempi incerti che richiederà sistemi informativi contabili più duttili e potenti, con doppi e tripli binari per la valorizzazione di poste come magazzino, immobilizzazioni, strumenti finanziari, leasing. Il know-how contabile (che negli IAS è intriso di know how finanziario) dovrà essere rapidamente arricchito.
Molto dipenderà anche dall'atteggiamento delle banche: favoriranno le società che adottano IAS? Applicheranno modelli differenziati? Le imprese in contabilità abbreviata rischiano di retrocedere in serie C?
Anch'io ho un problema: l'anno prossimo, quando dovrò illustrare i principi contabili "comunemente accettati" nel corso di Economia aziendale 1, che cosa dirò ai miei studenti?
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