Vi voglio raccontare di un'iniziativa interessante organizzata dal mio gruppo su sollecitazione di una banca trentina, la Cassa Rurale della Valle dei Laghi (un bel posto sulla strada tra Trento e il lago di Garda).
Tutto è nato da un progetto di tesi/tirocinio svolto da una nostra studentessa, Elena Bonetti. Ne è nato un incontro con il direttore, Giovanni Nicolussi, e Marco Arcari, che si occupa di modelli di valutazione dei fidi. Ho così avuto modo di vedere il modello examiner, che la Cassa ha sviluppato al suo interno, e che utilizza per l'analisi economico-finanziaria di tipo quantitativo: examiner acquisisce e archivia i dati di bilancio delle imprese in contabilità ordinaria, e li elabora secondo un modello di riclassificazione e analisi di indici e flussi che produce uno score tecnico sulla pratica, visualizzato graficamente in maniera molto efficace. La Cassa ha una clientela di imprese familiari, che cerca di indirizzare verso buone prassi di gestione finanziaria. A questo scopo ha preso l'iniziativa di organizzare un ciclo di seminari per imprenditori La gestione economico-finanziaria delle Pmi: decisioni imprenditoriali e scelte di finanziamento. Il programma è un corso intensivo di finanza per operatori (separazione tra capitale familiare e aziendale, riclassificazione per aree gestionali, ROI, ROE e analisi dei flussi di cassa e sostenibilità del debito, comunicazione finanziaria e rapporti banca-impresa nella prospettiva di Basilea 2). La docenza è fatta a quattro mani da accademici (Flavio Bazzana oltre a me) e da esperti della banca.
Il seminario (a pagamento, sia pur a prezzi modici) ha raccolto trenta adesioni in due giorni. Sono rimasto stupefatto di questo successo: non è scontato che un imprenditore sia disposto a sacrificare cinque mezze giornate di lavoro in un mese (come da programma) per discutere di finanza. Questo dà un'idea dell'effetto Basilea 2: le nostre imprese sono consapevoli dell'importanza del problema, e stanno dandosi da fare.
Questa iniziativa è interessante anche perché dimostra che esiste una capacità di inizativa capillarmente diffusa nei territori locali. Anche l'amico Alessandro Berti, professore a Urbino e autore di un agile e chiaro volume su questi temi, mi raccontava di progetti simili nati per iniziativa di Banche di credito cooperativo marchigiane e romagnole: anche lì la risposta delle imprese (e dei loro consulenti), è stata entusiastica.
Ci sono persone appassionate di questi temi (direttori di banca, consulenti, imprenditori) che prendono il rischio di lanciare idee e progetti, spesso anticipando le azioni dei soggetti istituzionali. Se si riuscissero a convogliare queste energie in un movimento più vasto, appoggiato dalle associazioni di rappresentanza, partirebbe un processo di cambiamento poderoso. Io lo spero.
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