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giovedì 10 aprile 2008

Garanzie per le regioni Obiettivo 1 con il CO.SVI.G. Confesercenti



Io mi illudo di essere un esperto del sistema di garanzia in Italia: non lo sono. La mia ignoranza si è palesata l'altro ieri, a Roma, quando sono andato a trovare l'amico Gianni Triolo, amministratore delegato di Commerfin, società consortile che supporta i confidi del mondo Confesercenti. Il discorso è caduto sul Fondo centrale di garanzia per le PMI. Dicevo della mia sorpresa nel riscontrare una crescita delle garanzie dirette rilasciate dal Fondo a favore delle banche, senza l'affiancamento di un confidi co-garante o contro-garantito. Il dott. Triolo mi ha rivelato che circa 80 milioni di queste operazioni sono state promosse dal CO.SVI.G. Il Consorzio nazionale di sostegno e sviluppo delle garanzie (CO.SVI.G, appunto) è stato costituito nel giugno 2006 da Confesercenti e da Commerfin per favorire l’accesso delle piccole e medie imprese del terziario al credito garantito dal Fondo centrale per le PMI. Il Consorzio opera nelle Regioni Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna,Calabria e Puglia. Si avvale della rete Confesercenti, con il supporto tecnico-finanziario e informatico di Commerfin. Le imprese ricevono assistenza riguardo alla valutazione delle esigenze finanziarie, alla verifica di ammissibilità al Fondo Centrale di Garanzia, alla predisposizione della modulistica via web per la presentazione delle domande. Le banche erogano prestiti chirografari a medio termine senza richiedere fidejussioni personali, e applicando uno sconto superiore al punto percentuale rispetto alle condizioni di mercato. La garanzia del Fondo, rilasciata direttamente alle banche erogatrici, copre fino all'80% del credito ed è a costo zero per le imprese localizzate nelle aree Obiettivo 1 (soprattutto in Campania, Calabria, Sicilia). Il CO.SVI.G. è remunerato da una commissione sull'erogato.
L'iniziativa ha riscosso il gradimento della Confesercenti, delle banche e delle imprese. Da anni sostengo che i confidi creano gran parte del valore nella fase di originazione del credito per il ruolo di segnalatori, consulenti e co-istruttori. In questo caso notiamo che la struttura associativa supporta l'originazione senza assumere rischi. I rischi rimangono a carico della banca erogante e del Fondo centrale. Sappiamo bene che si tratta di una forma di garanzia non eleggibile per Basilea 2, ma ciò nonostante le banche la valorizzano, come abbiamo visto. Il modello CO.SVI.G. non sarebbe replicabile al centro-nord, dove le quote garantite dal Fondo centrale sono più basse, e il costo non è nullo, né sarebbe sostenibile in assenza di garanzie pubbliche. Però mi sembra interessante questo caso di separazione tra gestione della relazione e assunzione di rischio. Se fossi un confidi 106 (ora e sempre) ci farei sopra una riflessione.

Luca

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3 commenti:

sapio ha detto...

E' un esempio di quello che vado dicendo da tempo: il futuro dei Confidi è nel servizio e non nelle garanzie, a meno che non rilascino garanzie a carico di fondi pubblici. Ma è un'altra storia.

Francesco Rogolino ha detto...

Mi associo all'apprezzamento del Dr. Erzegovesi, ordinario di finanza aziendale nell'Università di Trento, per il rilevante commento espresso per l'iniziativa della Confesercenti-Cosvig nel riscontrare una crescita delle garanzie dirette rilasciate da Fondo Centrale di Garanzia a favore delle Banche nelle Regioni aree Obiettivo 1 (Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia) per l'erogazione di prestiti chirografari a medio termine senza richiedere fideiussioni personali.
Per esperienza personale (quale punto di riferimento per la Confesercenti Provinciale di Reggio Calabria) per le pratiche COSVIG-Confesercenti, posso dire con la massima certezza che lo strumento messo in piedi da Confesercenti e da Commerfin, per favorire l'accesso delle piccole e medie imprese del terziario al credito garantito dal Fondo centrale per le PMI, sta riscuotendo il massimo apprezzamento dalle Banche convenzionate e dalle imprese.
Confesercenti Reggio Calabria
Franco Rogolino

riccardo barbieri ha detto...

Personalmente condivido la separazione tra attività di garanzia e servizi, aggiungendo una terza attività che denominerei di relazioni istituzionali tra regione, banche ed imprese del territorio, finalizzata alla promozione di intese e protocolli sul credito nonchè a favorire una politica regionale del credito con i confidi parte attiva.
Quanto al Fondo Centrale di Garanzia, i confidi con adeguati fondi rischi possono sollecitarne la controgaranzia, gli altri è giusto che ne sollecitino la garanzia diretta agendo da promotori.
Riccardo Barbieri - Fidicoop Sardegna