Un'altra notizia datata 1° aprile che riguarda (indirettamente) il Fondo Pmi. A differenza di quella scherzosa (e irrilevante) uscita di prima mattina sul blog (poi rimossa a gentile richiesta per evitare turbative) questa è vera: riguarda la posizione favorevole espressa dall'ABI in una lettera inviata ieri al Governo sul piano di smobilizzo dei crediti con garanzia dello Stato contenuto nel Ddl approvato nel Consigio dei ministri del 16 marzo. Ne parla oggi il Sole 24 ore.
Il piano banche-Cdp ricalca la proposta avanzata già durante i precedenti governi da Franco Bassanini e Marcello Messori. E' previsto un processo di certificazione dei debiti delle PA, sui quali verrà posta la garanzia dello Stato. Il sistema bancario potrà acquistare questi crediti ceduti in modalità pro soluto, con le Pa che negoziano la ristrutturazione del credito fino a 5 anni. In caso di morosità, la banca avrebbe la facoltà di cedere il credito alla Cassa sulla base di un plafond annuo (si parla di 34 miliardi). La Cassa potrebbe allungare ulteriormente la ristrutturazione del debito degli enti, fino a 15 anni, dietro delegazione di pagamento a valere sulle imposte. Il meccanismo potrebbe coprire l'ammontare dei debiti residui relativi alla spesa corrente (stimati in circa i tre quarti del totale). Questione aperta, e decisamente più complessa, per le spese in conto capitale (relative agli investimenti) il cui pagamento potrebbe incidere sul deficit dell'anno in cui vengono effettivamente rimborsati i creditori.
Riguardo alla garanzia statale offerta sui crediti smobilizzati, penso che si farà ricorso alla piattaforma legale del Fondo Pmi, devo però trovare conferma esplicita.
La bozza del Ddl sullo smobilizzo crediti [che non ho reperito sul sito del Governo] indicava in 150 milioni l'entità del Fondo a copertura degli oneri determinati dal rilascio della garanzia dello Stato. Le banche hanno dichiarato di non temere che questo appostamento sia sottostimato: in una fase di avvio, senza dati certi sulla dimensione del fenomeno (è ancora da calcolare l'esatto ammontare degli arretrati), può convenire non immobilizzare ingenti risorse che potrebbero poi restare inutilizzate (si tratterebbe di fondi non allocabili alle linee di intervento principale del Fondo Pmi). Tuttavia, se gli enti pubblici debitori si trovassero nell'incapacità di pagare gli importi dovuti e certificati, lo Stato dovrà assicurare la tenuta della garanzia statale, nel caso in cui i suddetti 150 milioni fossero tutti consumati.
L'attuazione del provvedimento potrebbe prendere la via veloce di un Decreto-legge (per la parte più urgente). I dettagli richiederanno però un Decreto attuativo (che tra l'altro stabilirà lo sconto che le banche potranno applicare ai crediti ceduti dalle imprese, si parla di un prezzo politico del 2%). Dovranno essere poi conclusi accordi con le amministrazioni debitrici per la ristrutturazione del debito, e con la CDP per l'eventuale ri-cessione.
Speriamo che alle imprese arrivi l'agognata liquidità e si possano scaricare linee di credito oggi impegnate da anticipazioni pro solvendo.
Ci vorrà molta perizia per imboccare le porte dello slalom tra vincoli di bilancio, amministrazioni sovraindebitate e credit crunch. Anche i tempi di discesa non saranno da medaglia d'oro.
M più che uno slalom, è una staffetta tra finanziatori e garanti attuali e futuri.
La bozza del Ddl sullo smobilizzo crediti [che non ho reperito sul sito del Governo] indicava in 150 milioni l'entità del Fondo a copertura degli oneri determinati dal rilascio della garanzia dello Stato. Le banche hanno dichiarato di non temere che questo appostamento sia sottostimato: in una fase di avvio, senza dati certi sulla dimensione del fenomeno (è ancora da calcolare l'esatto ammontare degli arretrati), può convenire non immobilizzare ingenti risorse che potrebbero poi restare inutilizzate (si tratterebbe di fondi non allocabili alle linee di intervento principale del Fondo Pmi). Tuttavia, se gli enti pubblici debitori si trovassero nell'incapacità di pagare gli importi dovuti e certificati, lo Stato dovrà assicurare la tenuta della garanzia statale, nel caso in cui i suddetti 150 milioni fossero tutti consumati.
L'attuazione del provvedimento potrebbe prendere la via veloce di un Decreto-legge (per la parte più urgente). I dettagli richiederanno però un Decreto attuativo (che tra l'altro stabilirà lo sconto che le banche potranno applicare ai crediti ceduti dalle imprese, si parla di un prezzo politico del 2%). Dovranno essere poi conclusi accordi con le amministrazioni debitrici per la ristrutturazione del debito, e con la CDP per l'eventuale ri-cessione.
Speriamo che alle imprese arrivi l'agognata liquidità e si possano scaricare linee di credito oggi impegnate da anticipazioni pro solvendo.
Ci vorrà molta perizia per imboccare le porte dello slalom tra vincoli di bilancio, amministrazioni sovraindebitate e credit crunch. Anche i tempi di discesa non saranno da medaglia d'oro.
M più che uno slalom, è una staffetta tra finanziatori e garanti attuali e futuri.
6 commenti:
Mi son perso il pesce d'aprile: che cosa lo rendeva turbativo?
Era innocuo nella sostanza: pubblicavo una finta circolare n. 666 del Gestore fondo Pmi che in effetti nell'elenco non c'è. La si diceva pubblicata per mandare a vuoto questa sinistra numerazione apocalittica. Per quanto futile e innocua nella sostanza, è parsa troppo realistica nella forma per cui poteva generare spiacevoli equivoci. Me lo hanno cortesemente fatto notare e ho rimosso il pesce di carta, buttandolo nel cestino.
Tutto qui
Un pesce d'aprile complicato!
Guardi prof. che negli ambienti che girano intorno al Fondo e alla garanzia l'ironia è sepolta sotto un macigno di preoccupazioni. Spero che l'anno prossimo torni la voglia di scherzare
Ahahah !!! Me lo sono perso, ma oggi un mio collega mi diceva di essere preoccupato da questa circolare 666 e che voleva capirla meglio !! ...mi sa che la sta ancora cercando !!! :-)
Sono tra i pochi fortunati che si sono fatti due risate ieri alle 9.00
Ora che il pesce è nel cestino, posso rivelare il testo
La finta circolare era datata 1° aprile, si annunciava come "Provvedimento pro-forma per la continuità della numerazione progressiva in conformità alle procedure per la prevenzione del rischio sistemico". Il corpo del testo diceva:
"Si informa che la presente circolare ha per oggetto un provvedimento pro-forma al fine di impegnare il progressivo di protocollo n. 666 in modo che detta numerazione non risulti associata a provvedimenti suscettibili di effetti sui profili di esposizione a rischio sistemico del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
In merito a tale deliberazione, si è considerato che le migliori pratiche di prevenzione del rischio sistemico sconsigliano di associare a processi critici (o sensibili) numeralità cardinali che nella prassi corrente sono percepite come rappresentative o evocative di situazioni sfavorevoli di rischio estremo dall'impatto non reversibile prodotte da agenti esterni portatori di istanze valoriali non conformi agli standard etici comunemente accettati, né compatibili con le finalità di interesse pubblico sottese agli interventi del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Gli intermediari destinatari della presente comunicazione sono cortesemente invitati a condividerne e divulgarne l'intento nelle modalità più idonee, nel rispetto delle convinzioni e degli orientamenti etici e religiosi del personale eventualmente coinvolto."
Ho dovuto fermare un collega perplesso che si stava precipitando a telefonare a MCC help desk.
Professore, la prossima volta metta nel pdf un pesce in filigrana ... siamo abituati a ricevere comunicazioni criptiche e non sempre riusciamo a cogliere la differenza. E come diceva un messaggio prima, non è un periodo in cui la gente ha voglia di scherzare ...
Tutte le circolari di mcc sembrano un pesce d'aprile!
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