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martedì 18 gennaio 2011

Regione Veneto: dibattito sui fondi di garanzia


Il 21 dicembre scorso, la Giunta regionale del Veneto ha deliberato di incrementare di circa 35 milioni di euro il fondo di garanzia/controgaranzia, costituito presso la finanziaria Veneto Sviluppo Spa (vedi comunicato). Si tratta di un intervento annunciato, da noi ripreso qui, che sostiene la concessione di garanzie su finanziamenti agevolati a valere sui fondi rotativi.
Vendemiano Sartor, ex assessore all'economia nella giunta Galan, ha criticato duramente questa scelta in un'intervista al Mattino di Padova.
Veneto, Piemonte, Lombardia, Abruzzo, Molise, Umbria (l'elenco potrebbe continuare): le politiche regionali in materia di garanzie e confidi sono sempre terreno di contesa tra visioni contrapposte.
Verrebbe da dire: mi sono stufato.

Luca
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48 commenti:

Sapio ha detto...

Qualcuno mi spiega questo, per favore :"Se la Veneto Sviluppo vuol fare qualcosa di utile, deve fare controgaranzia, cioè emettere un fondo che ha moltiplicatore 30, che garantisce i Confidi." Com'è che la controgaranzia riesce ad avere moltiplicatore 30?
Anche sul resto del discorso non ho capito granché. Sarà perché l'assessore è un vero tecnico (uno che conosce dall'interno il meccanismo) mentre io non lo sono? Boh?

Ernesto Colnago ha detto...

Abbiamo fornito una consulenza al dott. Sartor basata su 55 anni di esperienza nella progettazione della meccanica delle bici da competizione.

Jacob Frenkel ha detto...

That's not true, the 30x multiplier is a trademark of the Group of Thirty.

Trentadì Contanovembre ha detto...

Il moltiplicatore 30 è raccomandabile perché può essere incrementato di un'unità con un piccolo sforzo aggiuntivo.

Sapio ha detto...

Grazie amici, grazie delle spiegazioni veramente esaustive. Allora scusate se ne approfitto: come fa un fondo a controgarantire i Confidi? Nella mia ignoranza sapevo, ma sicuramente sbagliavo, che un fondo è ineligibile, salvo la tranched cover che qui non si applica di sicuro.

TAR del Lazio ha detto...

Il fondo è ineleggibile perché ha presentato liste elettorali corredate di firme risultate contraffatte.

Roe'Ros ha detto...

Sapio contro tutti.....e non sa cosa sta' accadendo nelle isole !

Sapio ha detto...

Che cari... un'altra spiegazione: cos'è sto mutualismo? Io, nella mia ignoranza conosco la mutua (quella delle malattie), la pensione etc. Il mutualismo viene finanziato da contributi obbligatori ed uguali per tutti. Ma nei Confidi cosa c'è di mutualistico? La speranza ?

Luca ha detto...

@Sapio, grazie della presenza prima di tutto. I soci dei confidi ci mettono del loro e il confidi non persegue la massimizzazione dei dividendi. Penso che il mutualismo tangibile parta da qui.

Claudio R. ha detto...

E' vero: i Confidi non perseguono la massimizzazione dei dividendi ma solo quella degli stipendi delle posizioni apicali.
Poi per quanto riguarda quello che i soci ci mettono, leggiamo continuamente di richieste rivolte a Pantalone .... quindi.
Il mutualismo è quella caratteristica che permette ai Confidi di chiedere ai prenditori un tasso superiore a quello che chiederebbe la banca per lo stesso prestito ... per la causa, con la promessa che, in caso di bisogno (ma quando mai), gli verrà restituito.

Sapio ha detto...

Roe'Ros, cosa sta accadendo nelle isole?

Gigi ha detto...

Quello cattivo ero io.....!!!!!

Pico ha detto...

@Sapio: qui a Picali ci accontentiamo di compensi modesti, in compenso studiamo con molta cura le posizioni ...

Caludio R ha detto...

@ Pico: aiutini da Pantalone ne hai avuti?

Sapio ha detto...

@ Pico: consolaci, dacci il tuo bilancio. naturalmente 107 e Ias compliant.

Pico ha detto...

Niente a che fare con pantaloni di sorta: qui a Picali indossiamo tuniche arancioni. Nel ns bilancio c'è scritto: noi della comunità ci aiutiamo un zacco ...

Sapio ha detto...

Deve essere una nuova tecnica: depotenziare le discussioni sgradite buttandola sul ridere. Ma non c'è mica da ridere: molti padri di famiglia, impiegati nei Confidi, rischiano il posto. Io però la soluzione l'ho data: le banche che nel passato hanno beneficiato dei Confidi ne riassorbano pro quota il personale.

bartolo mililli ha detto...

Ciao Ragazzi. In Sicilia (a quanto ne so) si discute in questo momento di prestiti subordinati offerti dalla Regione, a tassi di mercato. Si parla (per la verità di meno) anche di una tranched con prima perdita a carico (parzialmente o totalmente) della Regione. Poi si parla anche di integrazione di fondi rischi dei confidi sia attraverso una contribuzione al socio che la ribalta al confidi, sia con contribuzione al confidi direttamente, fino a 500 mila euro grazie alla proroga al de minimis anticrisi della commisione europea. Si parla di quote di capitale sociale sottoscritte da una società partecipata dalla Regione, si parla...si parla...si parla..
@Sapio: hai una visione sui confidi privilegiata, dai un po di fiducia al sistema..le vacche grasse sono finite per tutti, ed è aumentata all'inverosimile (rispetto a prima) la consapevolezza che stiamo passeggiano sulla corda tesa con il bilanciere in mano...chi ha accantonato nel passato dei fondi, la crisi la supererà anche senza pantalone, chi ha fatto la cicala ha finito di cantare. saluti

Claudio R ha detto...

@ Bartolo: sui subordinati fai una telefonata in Lombardia, mi sa che presto emergerà qualche problema.

Sapio ha detto...

@ Bartolo: come sai sono favorevole agli aiuti dati direttamente alle imprese mentre non sono favorevole agli aiuti dati tramite gli intermediari. Ma lo sai, non solo solo in questo. E' anche il parere della UE. Sulla tipologia degli aiuti, a parte il super de minimis, sono o costosi (subordinati), o impossibili da gestire (tranched cover), o illeggittimi (quote di capitale).
Ma almeno tu che ci leggi prova a far capire ai politici che la strada c'è ed è la riproposizione su scala regionale del FCG, che è, fra l'altro, molto vicino alla tranched cover.
Certo uno svantaggio c'è: l'amministratore di questo sistema potrà essere uno solo. Magari potrebbe essere il tuo Confidi!

bartolo mililli ha detto...

Ciao Sapio, non ricordo al momento il contenuto della soluzione da te prospettata "riproposizione su scala regionale del FCG, che è, fra l'altro, molto vicino alla tranched cover". In pratica la Regione mette dei soldi in un fondo rischi (che poi garantisce con tutto il suo patrimonio) per controgarantire i rischi assunti dai confidi?
Se è questo, il FCG è superiore perchè arriva all'80% ed è gratuito nelle zone obiettivo uno, compresa la sicilia. Potresti darmi più dettagli su come immagini il funzionamento della misura da te proposta? Nel frattempo ti allego questo link http://www.psrsicilia.it/Allegati/Bandi/Misura311/Presentazione_Fondo_di_garanzia.pdf dove la regione ha immaginato di intervenire con proprie risorse (e con la garanzia di ultima istanza dello stato) affidandole all'altro FGC gestito da SGFA per l'agricoltura. Che ne pensi? Grazie anticipate,bartolo

Sapio ha detto...

Bartolo, rispondo alla prima domanda (anche se ne ho parlato più volte qui). La Regione da fidejussione (ponderata dalle banche 20% e non 0%) ma si protegge dalla perdita indefinita stanziando un fondo (in gestione ad un ente come fa lo stato col FCG dato in gestione a MCC) del quale il gestore assorbe il 12% per coprire le PA e la PI. Se poi la PI non si materializzasse, la quota non consumata riaffluirebbe al fondo (rotatività). Quota garantita (80%) e costo (0) possono essre uguali al FCG. Solo la ponderazione è diversa (20% anziché 0%) ma il risultato è comunque importante. Certo finchè c'è il FCG è meglio rivolgersi a lui. Ma la normativa di accesso può essere migliorata e/o differenziata.

Sapio ha detto...

@ Bartolo, ho visto il Fondo Ismea. Non ho capito bene che tipo di garanzia è (sembra fdj con regresso allo Stato, quindi ponderazione 0).
Ma qual'è il ruolo del patrimonio segregato? Nella mia proposta il Fondo rimane in proprietà della Regione che è comunque impegnata per l'importo totale della garanzia nell'improbabile caso cheil fondo si esaurisse.

Sapio ha detto...

@ Bartolo, nella mia proposta non serve un organismo come l'ISMEA. Basta un gestore che amministra il fondo della regione, nei limiti da essa adottati, assorbendo (bloccando)tassativamente le PA e la PI (circa il 13% per esposizioni a 5 anni). Ma il gestore deve essere uno solo per ogni regione altrimenti la confusione distrugge tutto.

Roe'Ros ha detto...

Se la regione non dovesse trasformare con una legge i contributi a fondo rischi concessi così come e' stato fatto a livello nazionale con il comma 881 entro questo esercizio e noi dovessimo incrementare ancora del 30% il rilascio di garanzie come nel 2010 saremmo costretti a fermarci poiché' il PV non soddisferebbe più i limiti imposti da BI. Detto da un alto esponente di un confidi ex art. 107 (appena nato) in sede pubblica ( ......in un isola che non e' quella di Bartolo ) dopo aver scoperto -passati 8 mesi (sic) - che il Fondo di garanzia, istituito dalla regione per cogarantire e controgarantire (con relativo moltiplicatore), pari 238.000.000,00 di euro non permette di " risparmiare" PV così come il FCG.

Sapio ha detto...

L'hanno scoperto tardi perché non usano "brillantina Sapionetti". Se l'avessero fatto (leggendoci più spesso) non si sarebbero ridotti così, senza un euro in testa.

Sapio ha detto...

Fondo Regionale di Garanzia della Regione Sardegna Art. 7
1. L'ammissione alla garanzia e la liquidazione degli importi dovuti ai garanti o ai soggetti finanziatori sono accolte con provvedimento della Amministrazione Regionale esclusivamente nei limiti delle risorse impegnabili del Fondo alla data di ammissione alla controgaranzia o disponibili alla data di liquidazione degli
importi dovuti.
Questo art. rende il Fondo ineligibile! La garanzia fdj deve essere data dalla Regione tramite la Finanziaria ma non deve avere limiti !!!!
La Finanziaria regionale, nell'emissione in nome e per conto della Regione, deve limitarsi alle disponibilità del fondo assorbendone il 13% circa per ogni esposizione a 5 anni.
Altri particolari agli interessati su richiesta !!!

Sapio ha detto...

Comunque questo Fondo della regione Sardegna è la forma di intervento più vicina alla mia idea che abbia visto! Chiaramente agevola le imprese ma non ripatrimonializza i Confidi.
Poiché però le richieste al Fondo devono transitare per i Confidi (art. 9) che non hanno patrimonio per finanziare la propria quota presto si fermerà tutto! A meno di saltare i Confidi come appunto permette (salvo Lazio e Toscana) il FCG.

Henri Charrière ha detto...

io non la definirei ''proroga al de minimis'' ma ''regime per la situazione di crisi'' (infatti il de minimis non si cumula, art. 7 comma 2 Direttiva 23/12/2010).
Comunque mi sembra un tentativo che i confidi hanno il dovere di fare! Il regime transitorio va sfruttato, per quanto possibile!
vi ricordo che il principio di 'trasparenza dell'aiuto' va rispettato..

Luca ha detto...

Dal post di Bartolo sulle azioni della Regione Siciliana si capisce quanto sia complicata la partita del sostegno pubblico ai confidi. In effetti c'è bisogno di varie forme di aiuto: a integrazione dei ricavi o a copertura di costi/perdite attese dei confidi (nelle forme dell'apporto a fondo rischi o del contributo in c/commissioni di garanzia); oppure a rafforzamento del patrimonio. Alla fine sono sempre soldi che migliorano la situazione economico-patrimoniale, ma in tempi e passaggi diversi.
Sono dell'idea che gli apporti al capitale debbano essere configurati come un aiuto ad hoc a intermediari creditizi di interesse pubblico che versano in situazione di temporanea difficoltà, da farsi autorizzare a Bruxelles. Usare i 500.000 euro di pseudo de minimis (regime temporaneo, pensato per fare avere ossigeno direttamente alle imprese) mi sembra una forzatura e può andare bene per un piccolo confidi, ma è un palliativo nei casi in cui quell'aiuto serve veramente. Se il problema è eccezionale, anche la soluzione deve esserlo, non può passare per una contribuzione a pioggia.
Senza arginare il problema eccezionale e contingente, è difficile impostare un nuovo sistema di sostegno ordinario, nelle sue varie forme o con il fondo regionale di controgaranzia con fidejussione delle Regioni che sta tanto a cuore a Sapio.

Sapio ha detto...

In Italia sarebbero attivi 680 Confidi di cui 50 circa 107. Aiuti eccezionali a tutti?

bartolo mililli ha detto...

Grazie Sapio per il chiarimento. Allora vedi che SGFA funziona esattamente come tu hai disegnato l'intervento conto Regioni. In pratica hanno un patrimonio (con garanzia di ultima istanza) e prendono impegni di garanzia pari a 12,5 volte il detto importo. Con le commissioni che incassano facendo le pratiche alimentano per una parte un "fondo rischi" che serve per pagare prioritariamente le richieste di escussione. Se tale fondo dovesse esaurirsi, si passa al patrimonio. Se si finisce questo, c'è lo Stato. Ciò detto, nel tuo gentile chiarimento in pratica proponevi che una Regione (per esempio la Sicilia) potrebbe mettere a bando un "patrimonio segregato" obbligando il gestore (ovviamente si candida Confeserfidi) a deliberare garanzie per un importo non superiore a 12,5 volte il detto patrimonio, seguendo le direttive regionali. Se l'intervento è a pagamento, come fa SGFA, si potrebbe alimentare un apposito fondo rischi che in pratica dovrebbe servire per coprire le perdite attese e quelle inattese. Le insolvenze sarebbero pagate prima di tutto avvalendosi del fondo rischi, esaurito il quale si passa al patrimonio segregato, esaurito il quale la Regione caccia i soldi. Cosi facendo le banche avrebbero il 20% di ponderazione. Funziona? Se è cosi ti pongo due domande: 1) per la valutazione delle pratiche il gestore sarebbe costretto ad utilizzare un metodo già approvato dalla UE es. quello di MCC? cosi facendo non vedo quale vantaggio ci sarebbe per le imprese che addirittura MCC non la pagano, in quanto siamo in zona obiettivo 1. 2) Se la Regione vuole garantire tutto ciò che non è controgarantibile da MCC, allora quale sistema di valutazione delle richieste di finanziamento povrebbe utilizzare? Es. una azienda che è in fascia 3 (scoring mcc) non può accedere alla garanzia mcc, ma per accedere a quella della regione dovrebbe essere comunque classificata come "economicamente e finanziariamente sana"...?!

Sapio ha detto...

@ Bartolo, perché l'aiuto non sia considerato aiuto di stato occorre che l'azienda sia economicamente sana. Ma il metodo per giudicarla sana non è obbligatoriamente quello del Centrale.
Ciò detto ricorda che un sistema di agevolazione delle imprese sane è diversissimo da un sistema che si rivolge alle imprese in difficoltà.
Aggiungo: il FCG non è eterno né illimitato, inoltre ha delle procedure burocratiche lente (abbiamo letto numerosi post sull'argomento). Un fondo locale, magari gratuito, può essere utile anche in zone obiettivo 1.

Sapio ha detto...

@ Bartolo: un buon sistema di valutazione delle richieste è essenziale per il buon funzionamento dell'agevolazione. L'assorbimento (12,5% nell'esempio) non dovrebbe essere uguale per tutti ma essere differenziato per azienda e situazione. Per azienda (rating o para-rating o scoring), situazione (in esercizio o start-up, quest'ultima comporta un assorbimento maggiore).

Luca ha detto...

@Sapio:
a) sugli aiuti eccezionali; essendo eccezionali non dovrebbero essere a pioggia, per definizione; dovrebbero essere l'ingrediente di un piano di riassetto del settore della garanzia; cosa non facile, ad ogni modo; potrebbero quindi diventare aiuti a pioggia; che non sia così dipende dai confidi, dalla validità dei loro progetti di riorganizzazione;
b) sul fondo regionale eleggibile; vedo tanti ostacoli sulla strada della realizzazione di questo intervento; prima tra tutte l'indisponibilità delle regioni a firmare al garanzia di ultima istanza, oltre alla difficoltà di assegnare la gestione a un unico soggetto (che sarebbe probabilmente una finanziaria in house), di concordare le procedure di selezione delle pratiche, la concorrenza di MCC, la contestuale richiesta di aiuti da parte dei confidi, ecc. ecc. ecc.

Sapio ha detto...

@ Luca, vedo anch'io le difficoltà che vedi tu ma gli altri sistemi ne sono forse privi? La concorrenza con MCC: qualunque sistema di agevolazione può essere considerato "in concorrenza" con FCG. Ma può anche essere considerato "affiancamento" al primo! Difficoltà delle regioni a firmare garanzia di ultima istanza: la Regione deve essere sicura che mai il fondo si esaurirà e mai verrà chiamata ad onorare questa ultima istanza. Quindi la chiave del successo della misura è una corretta e robusta organizzazione. La contestuale richiesta di aiuti da parte dei Confidi: se riferita al pregresso (... non hanno fondo rischi perché si sono fatti la villa- la battuta non è mia) non commento. Se riferita al futuro una agevolazione progettata come sopra si rivela un aiuto anche per i Confidi .....

Sapio ha detto...

@ Luca, mi piacerebbe leggere qualcosa sull'argomento delle Agevolazioni pubbliche Europee ai Confidi (non alle imprese). Visto che si dice che (ricerca Confidi Lombardi) dappertutto il sistema si regge sull'aiuto pubblico, vorrei sincerarmene!
Attenzione, non voglio leggere di aiuti alle imprese tramite i Confidi ma aiuti ai Confidi, con l'ovvia speranza che vadano interamente alle imprese. Il problema sta sull'"interamente".

Sapio ha detto...

@ Bartolo: ho riletto il tuo intervento. Il moltiplicatore non è 12,5 ma 8=100/12,5. Il 12,5 è l'assorbimento, per ogni 100 erogato a 5 anni, ad imprese non start-up,, 12,5 bloccato.

Luca ha detto...

@Sapio: un sistema con la certezza che il fondo regionale mai si esaurirà? Lo vedo quasi impossibile.

Claudio D'Auria ha detto...

ragazzi, che dibattito ! Interessantssimo.
Avrei da dire moltissime cose, ma purtroppo su alcuni punti sono tenuto al segreto.
Alcune considerazioni generali.
L'idea di Sapio è ottima, ma molto spesso i confidi (anmche 107) sono più interessati alla copertura della LGD che all'eligibilità ai fini del PV.
Ciò può sembrare strano perchè sul PV dei confidi 107 ci sono tensioni incredibili date da una serie di ragioni: operatività in crescita, accantonamenti in crescita (la crisi morde), utili in calo o negativi.
Quindi la soluzione potrebbe essere quella di Sapio, condizionata dal fatto che l'Ente pubblico deve essere consapevole di quello che fa. In particolare, l'ente pubblico deve avere chiaro che non si possono perseguire 5-6 obiettivi insieme (crescita delle PMI, crescita dei confidi, mutualismo, efficienza ed efficacia dell'intervento, consenso politico, ecc. ecc.). Si deve avere un obiettivo finale (ad es. crescita delle PMI) e uno-due obiettivi intermedi (ad es. patrimonializzazione dei confidi).
Sulla ptrimonializzazione dei confidi da parte degli enti pubblici ci sono altri problemi. Le Regioni non possono pretendere interventi gestionali sui prestiti subordinati da loro sottoscritti, altrimenti c'è il rischio di non computabilità nel PV dei confidi.
@Bartolo, come sai io ho offerto più volte la mia disponibilità alla Regione Sicilia per individuare strumenti efficienti di intervento pubblico di sostegno alle PMI. Non mi hanno mai considerato e ci può stare, ovviamente. Però il fatto che oscillino tra x misure diverse, che prima hanno emesso una legge su prestiti subordinati aiuti di Stato, ora si stanno orientando su prestiti a tasso di mercato, poi pensano ai fondi, a qualche tranched, ecc. fa capire come si navighi a vista. Forse sarebbe meglio prima capire bene cosa si vuole, farsi spiegare i limiti e i vincoli dei vari strumenti e solo dopo prendere delle iniziative.

Sapio ha detto...

@ Luca, se il fondo si esaurisce vuol dire che è stato assorbito troppo poco. E' chiaro che si gioca tutto sulla disciplina, se il fondo assorbe o viene indotto (dalla politica)ad assorbire troppo poco in funzione del rischio, durata ed Lgd delle operazioni garantite, allora il fondo si esaurisce come i cap delle tranched cover.

Anonimo ha detto...

@Sapio: la crisi subprime ha dimostrato che il limite di sicurezza di una tranche junior è molto difficile da stimare. Quando poi la stima è frutto di un processo misto (tecnico e politico) siamo quasi certi di sottostimarlo. A meno di mettere requisiti di ammissione molto stringenti (come in parte fa MCC), ma a quel punto teniamo fuori le imprese che hanno più bisogno della garanzia.

E' una difficile quadratura del cerchio.

Sapio ha detto...

@ Luca: se partiamo dall'idea che il rischio, il cap, il fondo non siano misurabili, allora Basilea2 è finita. Occorre invece convincersi che lo siano anche se con una certo margine di errore.

Anonimo ha detto...

@Sapio, sì, Basilea 2 è non finita, ma molto ridimensionata; la fiducia nei modelli di misurazione del rischio è caduta, in Basilea 3 si introdurranno ratio sul rischio di liquidità e sul leverage non ponderato. E dietro al rischio di un portafoglio ci dovrà stare un intermediario prudente, ben capitalizzato e in grado di ricapitalizzarsi all'occorrenza, o too big to fail. E' finita l'illusione di poter calcolare la perdita massima potenziale al 99,9%, mettere un equity a coprirla e aspettare, magari dieci anni, e vedere se basta.
Tornano ai fondi pubblici con fideiussione di ultima istanza, se la si richiede è perché c'è una probabilità non nulla che possa essere usata. Comunque, avremo un caso interessante da studiare nei prossimi mesi: quello del Fondo centrale; magari si scopre che il rischio è efficacemente contenuto e trarrai prove del tuo argomento.

Sapio ha detto...

@ Luca: "Tornano ai fondi pubblici con fideiussione di ultima istanza, se la si richiede è perché c'è una probabilità non nulla che possa essere usata". Certo, ma è proprio Basilea che la richiede mentre contemporaneamente dichiara ineligibili le garanzie basata su un Fondo. Se la copertura di un Fondo non è misurabile, pensa con quale gioia le banche la accettano assumendosene il rischio. Insomma "qualcuno deve pagare... chi?".

Anonimo ha detto...

@Sapio: c'è il rischio di creare sistemi in cui il qualcuno che deve pagare è lo Stato, ma alla fine lo Stato lo fa a spese dei contribuenti o non lo fa perché non riesce o trova il pretesto per tirarsi indietro. Usciamo dal formalismo! Rispettare regole di Basilea 2 (vecchie di 10 anni) non è la ricetta della salute.

Sapio ha detto...

Sul non rispettare le regole di Basilea2 naturalmente bdItalia è d'accordo?

Anonimo ha detto...

Rispettare le regole è un dovere, ma bisogna pensare anche ad altro. Una soluzione Basel-compliant non è solo per questo una buona soluzione. Certo, dirai tu, molti se ne fregano di Basilea (e anche di tutto il resto), preoccupiamoci almeno di Basilea. No, non basta, e alla lunga distrae dai problemi più gravi.