Pensando alla maxi-fusione tra i confidi industriali di Sardegna, Piemonte e Province Lombarde (di cui parlammo in questo blog), mi sono chiesto: quali saranno la cultura, l'ethos del nuovo protagonista della garanzia collettiva fidi? Mi piacerebbe tanto un mega-confidi che pensa, parla e scrive in sardo. Immaginate l'icasticità di un contratto di fiàntzia, il socio che dice contento all'amico: "su confidi m'at fatu fiàntzia in sa banca pro fidu". Pensate alla documentazione di una tranched cover, (meglio, cucutzura afitada) redatta dalla law firm Friscoscampos (apprezzata per i suoi modici onorari), un cuntràtu nel quale il confidi si ponet in arriscu de prima perdia finament'a chimbe pro chentu. E che faccia farebbe un imprenditore di Zelo Buon Persico che riceve un avviso di mora, due pagine in logudorese, più solenni di un coro di Eschilo? Aspetterebbe più di un minuto per arrossire e disporre un bonifico a rientro per aparisare su débidu? O piuttosto scriverebbe in risposta "a morrer e a pacare sos bufos b'at sempre tempus"? E a quel punto su confidi non potrebbe fare altro che riclassificare sa aparàda ad arrescìu, o a sufaréntzia.
Del resto, l'impulso ad attuare la fusione (mi è stato rivelato) è venuto da Cagliari, perché In cheja manna no crebat peideru! (in chiesa grande non crepa prete, grazie alle economie di scala); e i grandi progetti vanno intrapresi non soltanto per calcolo, ma perché su caminu cruzzu imbecciat su burrincu (il cammino corto fa invecchiare l'asino).
Cari soci piemontesi e lombardi, arrendetevi all'evidenza: se volete che la nuova creatura cresca sana e forte, dàtele un cuore sardo.
Forza paris! Avanti insieme! Ditelo in sardo. Procederete baldanzosi e in armonia, come le voci del canto a tenore.
Luca
PS: Dottoressa Maria Laura Puddu, ed amici sardi tutti, perdonate quest'allucinazione da calura estiva, ma ciò nonostante sincera ed affettuosa. Se ho commesso errori di lessico, ortografia, morfologia e sintassi, vi prego, segnalatemeli.
2 commenti:
Gentilissimo Professore,
sono un laureando in economia aziendale presso la Facoltà di Economia di Cagliari (dunque capisco e parlo il campidanese). I suoi interventi nel blog mi sono molto utili ai fini della mia tesi laurea per questo Le dico che, pur non potendo verificare la correttezza delle espressioni logudoresi da Lei utilizzate, non mi sento assolutamente offeso dai suoi commenti sulla "natura sarda" del Confidi, tutt'altro! sono pienamente condivisibili. Grazie
Mi pare che la Regione Sardegna abbia promosso la definizione di una "koiné" della lingua sarda da utilizzare nei documenti ufficiali, ma confesso che non mi sono attenuto a criteri filologici rigorosi.
I proverbi sardi, con la loro profondità e saggezza, sono un'ispirazione utile per i confidi di tutte le regioni.
Auguri per la tesi.
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