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venerdì 15 gennaio 2010

Associazioni dei confidi: toc toc, ci sono visite



Dopo avere letto le seguenti sagge parole di Bartolo (Mililli), in commento a questo post ...
Desideravo accennare sul ruolo di Assoconfidi nazionale o delle Federazioni di categoria dei Confidi...Hanno avuto ed hanno un ruolo importantissimo perchè sanno rappresentare al meglio gli interessi politico-sindacali della categoria o quanto meno ci provano con molto impegno....ne vedo alcune che stanno cercando di strutturarsi anche per offrire di più, soprattutto dal punto di vista più strettamente tecnico. Non sarà facile ...
.. ho avvertito il bisogno di aggiornarmi e ho trovato via Google queste home page: Chiaramente per conoscere le associazioni non basta il sito web, ma bisogna avere rapporti con le persone che ci lavorano con la dedizione che Bartolo giustamente apprezza. Anch'io ho rapporti cordiali con molte di queste persone. Però vi invito lo stesso a fare un giro nei siti web. Per alcune sigle non sono stato capace di trovare il vero sito web, ma forse c'è chi mi può aiutare.

Luca

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6 commenti:

Conte Mascetti ha detto...

.....kibbuz????

Claudio D'Auria ha detto...

Luca, Bartolo avete aperto un argomento spinoso e molto delicato.
Le Associazioni fino a oggi hanno fatto poca rappresentanza tecnica e molta attività di lobbying politica con risultati diciamo non eccezionali.
Anche io parlo con le perone che lavorano nelle Associazioni e sono tutte splendide persone, ma le Associazioni vanno valutate sui risultati concreti.
A mio modesto avviso le Associazioni dovrebbero fornire servizi, risposte a quesiti, soluzioni (o proposte di soluzione) sulle cose concrete da fare. Attualmente le Associazioni dei confidi operano in tal senso? Ho qualche dubbio.
Sempre a mio modesto avvisto, le Associazioni non dovrebbero concludere accordi di consulenza per gli associati. E ciò per due motivi: i) riduce la concorrenza e innalza i costi per i confidi (chiedere a qualcuno dei 37 del portalino per conferma...); ii) tende a de-responsabilizzare il confidi ("lo hanno deciso a Roma") co potenziali drammatiche conseguenze sul futuro del "confidi-107 deresponsabilizzato" (Luca, questa è un'altra categoria di mia invenzione) quando comincerà a interfacciarsi da solo con la Vigilanza BI.
Quindi, secondo me nelle Associazioni ci sono luci e ombre. Le possibilità di evolvere e di lavorare al meglio per i confidi associati ce ne sono (corsi di formazione, giornate di studio, gruppi di lavoro su temi specifici), occorre capire se le Associazioni hanno voglia di impegnarsi su questi fronti.

Roberto Villa ha detto...

Concordo con Claudio, è un argomento spinoso. La rappresentanza delle Federazioni dei Confidi ha avuto, agli albori, un'importanza strategica e formativa fondamentale. Ma, allora, era facile: non c'era nulla, nessuno si occupava di credito, e tutto quello che si faceva era innovativo e propedeutico alla crescita del sistema. Una volta completata questa prima fase ci si interrogò su come proseguire l'attività per seguire più da vicino gli associati (formazione, consulenze, servizi centralizzati, ecc.). L'idea, in Fedart, fu quella di ipotizzare la nascita di Fedart Servizi che avrebbe dovuto, appunto, fornire agli associati tutti quei servizi di cui sopra, lasciando alla "vecchia" Fedart la sola rappresentanza istituzionale e tecnico/politica, e su questa base ci lavorammo pure (Claudio ricordi?)... ma ad un certo punto fu dato uno stop al progetto da parte delle Confederazioni che, sul credito, stavano iniziando a ragionare sulle politiche del credito da attuare e sui ruoli della rappresentanza. Oggi, purtroppo, vi è ancora troppa confusione di ruoli, troppi solisti su argomenti dove invece ci vorrebbe il coro e nonostante la buona volontà di alcune splendide persone, all'interno delle Federazioni Confidi, peraltro tecnicamente molto ben attrezzate, poco si è riusciti a fare. Ed anche quel poco, molto spesso, a torto o a ragione, è stato messo in discussione. Il mio parere è che all'interno delle Federazioni ci sia questa voglia di rimettersi in gioco, di aiutare il sistema a crescere, purché, dalla base degli associati, nasca la forza per farlo. Se il passato potesse... ma se l'oggi imparasse...

Luca ha detto...

Claudio e Roberto hanno condiviso coi loro commenti esperienze di primissima mano e riflessioni aperte, senz'altro utilissime. Li ringrazio molto.
Roberto: volevo solo rassicurare te e tutte le persone che hanno ruoli di rappresentanza od operativi nelle associazioni che ho una sola preoccupazione, che la progettualità e le iniziative comuni nel mondo confidi ripartano di slancio, con l'entusiasmo della prima fase, ma con più consapevolezza, esperienza e chiarezza di obiettivi. E' soltanto per questo che mi sono permesso di bussare alla porta.

Roberto Villa ha detto...

Luca, hai fatto benissimo, hai bussato con garbo, come al solito ad una porta che, per quanto mi riguarda, è sempre stata aperta con cuore ed entusiasmo. Io credo nel nostro sistema... al di la di ogni ragionevole dubbio! Grazie.

bartolo mililli ha detto...

Cari Luca, Claudio, Roberto e amici tutti, non vedo al momento, per i Confidi, una Associazione che ha la forza politica e la competenza tecnica che l'ABI ha per le banche. La competenza di Consulenti del calibro di Luca e di Claudio potrebbero dare valore aggiunto alle idee di Assoconfidi e confezionare proposte adeguate nei vari tavoli. Se l'Abi aprisse le porte ad una divisione Confidi in partnership con Assoconfidi?