Dal Sole 24 ore:
Il subemendamento Lannutti, firmato anche dal capogruppo dell'Idv al Senato, Felice Belisario, e dai senatori del gruppo Fabio Giambrone e Alfonso Mascitelli, prevede in particolare che «il trattamento economico omnicomprensivo dei componenti dell'organo di amministrazione, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche di banche ed istituti di credito, nonché delle società quotate, non possa superare il trattamento annuo lordo spettante ai membri del Parlamento».Lo stesso emendamento prevede che:
«i sistemi retributivi degli amministratori e dei membri del Consiglio d'amministrazione degli istituti di credito non debbano essere in contrasto con le politiche di prudente gestione del rischio della banca e con le sue strategie di lungo periodo, stabilendo altresì il divieto di includere le stock option» tra gli emolumenti e le indennità di cui beneficiano gli stessi manager.Sul secondo punto si può essere d'accordo, le stock option sono state utilizzate spesso male e hanno premiato politiche commerciali e di assunzione del rischio aggressive (ma serve una norma di legge?). Sul primo c'è da preoccuparsi: che c'azzeccano (per usare un gergo caro al partito proponente) i membri del CdA, i top manager delle banche (dalla BCC con 10 dipendenti a Unicredit e Intesa) e delle società quotate, con i parlamentari? E chi ci garantisce che la norma non produca un aumento dello stipendio di onorevoli e senatori, e non il contrario?
Il populismo spopola anche da noi. Come ricetta anti-crisi promette malissimo.
Luca
2 commenti:
Concordo al 100% con Lei. Queste disposizioni appaiono populiste ed illiberali.
Sembra più una disposizione del Comintern...
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