Capita a fagiolo uno studio su Le microimprese in italia: una prima analisi delle condizioni economiche e finanziarie, di Stefania De Mitri, Antonio De Socio, Paolo Finaldi Russo eValentina Nigro. E' pubblicato nella collana Occasional papers e si basa sull'incrocio tra le evidenze di Centrale Rischi e i bilanci di 500.000 società di capitali, 4 su 5 delle quali sono microimprese con meno di 10 addetti. Questo è il sommario:
L'Italia è il paese europeo in cui le imprese con meno di 10 addetti hanno il peso più elevato in termini di valore aggiunto o di addetti. Utilizzando le informazioni presenti nei bilanci societari e nella Centrale dei rischi tra il 2003 e il 2010, questo lavoro contribuisce alla conoscenza di tali imprese descrivendo le condizioni economico-finanziarie e le relazioni bancarie di circa 500.000 società di capitali, di cui oltre 400.000 microimprese. In media, esse presentano una redditività complessiva molto bassa e un indebitamento, in larga parte bancario, più elevato rispetto alle altre classi dimensionali. È significativa l'incidenza dei finanziamenti erogati dagli stessi soci, una caratteristica che può mitigare alcuni dei rischi tipici delle imprese molto indebitate. Stime econometriche indicano che alle microimprese che accedono al credito sono richieste maggiori garanzie e applicati tassi di interesse più elevati. In tutti gli aspetti indagati nel lavoro, l'eterogeneità delle microimprese è molto più elevata rispetto alle altre classi dimensionali, una caratteristica che suggerisce l'esistenza di ampi spazi per la ricerca futura.
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