Come riferisce questa news, Italia Comfidi, su proposta del consigliere Giorgio Ambrosioni, presidente di Confesercenti Bergamo, ha deliberato e concluso l'acquisto di 300 mila azioni di Ubi Banca, per un controvalore di circa un milione di euro.
L'operazione è stata perfezionata lo scorso mercoledì 27 marzo.
Il mega-confidi di area Confesercenti (nr. 2 per dimensioni in Italia) l'ha presentata come un segno di fiducia in un gruppo bancario che da sempre ha un'attenzione particolare verso i confidi (ho infatti il piacere di incontrare spesso agli eventi di settore Guido Cisternino, che per Ubi segue i rapporti con gli enti di garanzia).
La notizia è un po' insolita. Mi documenterò, ma presumo che l'apporto di capitale sia parte di un piano di rafforzamento della convenzione tra Ubi Banca e Italia Comfidi. Come i confidi chiedono alle Pmi socie di conferire capitale per assecondare lo sviluppo del portafoglio, così (forse) anche le banche gradiscono che i confidi "girino" una parte delle risorse patrimoniali per supportare lo sviluppo delle pratiche convenzionate. Forse, ribadisco.
L'operazione è stata perfezionata lo scorso mercoledì 27 marzo.
Il mega-confidi di area Confesercenti (nr. 2 per dimensioni in Italia) l'ha presentata come un segno di fiducia in un gruppo bancario che da sempre ha un'attenzione particolare verso i confidi (ho infatti il piacere di incontrare spesso agli eventi di settore Guido Cisternino, che per Ubi segue i rapporti con gli enti di garanzia).
La notizia è un po' insolita. Mi documenterò, ma presumo che l'apporto di capitale sia parte di un piano di rafforzamento della convenzione tra Ubi Banca e Italia Comfidi. Come i confidi chiedono alle Pmi socie di conferire capitale per assecondare lo sviluppo del portafoglio, così (forse) anche le banche gradiscono che i confidi "girino" una parte delle risorse patrimoniali per supportare lo sviluppo delle pratiche convenzionate. Forse, ribadisco.
13 commenti:
Ho sempre sentito parlare di Banche che sostengono i confidi con sottoscrizione di strumenti ma di confidi che sostengono le banche è proprio la prima volta.
Cioè Italia Comfidi presenta a questo punto un lieve conflitto di interessi in quanto, il confidi per definizione si pone in mezzo alla relazione tra banca e impresa e in difesa degli interessi delle imprese.(mi auguro non sia in discussione questo)
Un confidi che partecipa una banca cosa vuole ottenere?
-utili?
-influenza sulla governance?
-visibilità dell'esponente o degli esponenti?
-le commissioni pagate dalle imprese sono servite a finanziare una sottoscrizione di capitale bancario?
Insomma nulla è giusto o sbagliato per definizione, sicuramente è inusuale ma la domanda è cui prodest?
Dal lato banca alcune considerazioni:
le banche sottoscrivono strumenti di partecipazione nei confidi sostanzialmente per due motivi:
1- con il rafforzamento dei confidi potenziano lo strumento doc con cui reperire soft information e aumentano la qualità della relationship lending (attraverso la cura dei legami associativi ecc.);
2- con l'avvento degli ex.107, che agli albori ponderavano 20%, risparmiavano capitale;
3- i confidi sostengono gli istituti in modo stabile sul fronte della raccolta.
Banca d'Italia come avrà visto questa scelta?
Incestizzazione protetta.
Secondo me UBI ringrazierà sottoscrivendo a sua volta il capitale di Italia Comfidi. E' un matrimonio con lieve conflitto di interessi. In pratica UBI si autogarantisce (sic!) in parte.
Qual'è la differenza tra un collateral e un pacchetto di azioni in garanzia ?
Una garanzia rilasciata del Confidi garante assorbe il 6% del suo PV . Un pacchetto di azioni acquistate dall'intermediario garante (nel caso il Confidi)diminuisce il suo PV dell'intero valore del pacchetto.
Le banche non possono sottoscrivere il capitale dei confidi. È' vietato dalla legge dei confidi del 2003.
A differenza degli "altri intermediari", i confidi iscritti all'albo seguono regole più restrittive (vedi Titolo VII, capitolo 1, Sezione IV delle Disposizioni allegate al documento). Cito il passaggio:
i confidi possono assumere partecipazioni in: a) banche, imprese finanziarie e assicurative in misura non superiore al 20 per cento del capitale della società partecipata; è preclusa la detenzione, anche indiretta di partecipazioni di controllo in tali soggetti; b) società strumentali; c) società non finanziarie nel limite dell’1 per cento del patrimonio di vigilanza del partecipante o del 3 per cento nel caso di partecipazioni in organismi di categoria.
Art. 13, comma 10, l. 326/2003. Gli enti pubblici e privati e le imprese di maggiori dimensioni che non possono far parte dei confidi ai sensi del comma 9 possono sostenere l'attività attraverso contributi e garanzie non finalizzati a singole operazioni; essi non divengono consorziati o soci ne' fruiscono delle attività sociali, ma i loro rappresentanti possono partecipare agli organi elettivi dei confidi con le modalità stabilite dagli statuti, purche' la nomina della maggioranza dei componenti di ciascun organo resti riservata all'assemblea.
Sentiamo che dirà Bankitalia.
IMHO è come la corazzata Potemkin.
Italia Comfidi ha superato con successo la prima ispenzione di Bankit e chiuderà anche il bilancio 2012 in utile. A buon intenditor ... poche parole.
http://www.bancaditalia.it/vigilanza/pubblicazioni/bollvig/2013/02_13/provv_ril_cp/sanz_amm/sanzioni_bi/Fidi_Toscana_spa_provv_120_del_26.02.13.pdf
Potremmo fare un portalino con l'elenco dei 107 ispezionati?
Mi sono messo a farlo ieri. Metto fuori qualcosa in giornata.
Le informazioni che ho non sono precise al 100%, ma mi potete aiutare senza violare i vincoli di riservatezza.
Posta un commento