Già da qualche giorno, è scaricabile da questa pagina del sito Eurofidi il set dei documenti di bilancio 2012.
Le parti esplicative degli aspetti IAS, fiscali e di vigilanza sono molto curate. Anche le imputazioni a conto economico a copertura degli extra-accantonamenti a fondo rischi sono spiegate con chiarezza. Alcuni commentatori già hanno tirato conclusioni (sommarie) sulla sostenibilità del modello operativo di Eurofidi. Secondo me non ci sono gli elementi per concludere qualcosa. Il punto cruciale è la performance che avrà nei prossimi mesi/anni il portafoglio di garanzie personali "su patrimonio" (controgarantite dal Fondo centrale).
Il bilancio 2012 evidenzia su tali esposizioni un incidenza delle deteriorate più bassa rispetto agli stock di esposizioni cappate, coperte da fondi rischi monetari: a pag.5 della relazione sulla gestione si trova che le esposizioni revocate pesano per il 65,6% del "breve fondo rischi" e per il 41% dei "finanziamenti fondo rischi".
Si tratta però, mi pare, di annate diverse di formazione, le cappate sono più vecchie. L'incidenza delle revocate e delle escusse sullo stock, che è una misura grezza del tasso di default cumulativo pluriennale, non è confrontabile. I valori delle garanzie fondo rischi hanno uno stock ridotto dalle scadenze in bonis, e lo stesso stock non è stato alimentato da nuove erogazioni a motivo dello spostamento dell'operatività verso i prodotti "su patrimonio" (e controgaranzia). Se non fosse così, ci sarebbe da spaventarsi con un tasso di default cumulativo sopra il 50% (roba da mutui subprime).
Comunque, conosco il DG e i suoi colleghi che controllano i rischi. Sanno fare i conti.
Con i dati di bilancio, pur completi e "stressati" secondo i suggerimenti degli ispettori di Vigilanza, non siamo in grado di rifare, da fuori, questi conti previsionali.
Sulle garanzie personali, la quota di rischio non coperta dal Centrale (il 90% sceso all'80% massimo con le nuove disposizioni operative) può generare perdite massime teoriche anche pari al 100% del residuo garantito (ammettendo che il Fondo centrali paghi senza eccepire la sua parte). Si dovrebbe trattare di pratiche mediamente più solide di quelle assunte prima e non passate per il vaglio del modello di scoring di MCC, quindi speriamo in bene.
Le parti esplicative degli aspetti IAS, fiscali e di vigilanza sono molto curate. Anche le imputazioni a conto economico a copertura degli extra-accantonamenti a fondo rischi sono spiegate con chiarezza. Alcuni commentatori già hanno tirato conclusioni (sommarie) sulla sostenibilità del modello operativo di Eurofidi. Secondo me non ci sono gli elementi per concludere qualcosa. Il punto cruciale è la performance che avrà nei prossimi mesi/anni il portafoglio di garanzie personali "su patrimonio" (controgarantite dal Fondo centrale).
Il bilancio 2012 evidenzia su tali esposizioni un incidenza delle deteriorate più bassa rispetto agli stock di esposizioni cappate, coperte da fondi rischi monetari: a pag.5 della relazione sulla gestione si trova che le esposizioni revocate pesano per il 65,6% del "breve fondo rischi" e per il 41% dei "finanziamenti fondo rischi".
Si tratta però, mi pare, di annate diverse di formazione, le cappate sono più vecchie. L'incidenza delle revocate e delle escusse sullo stock, che è una misura grezza del tasso di default cumulativo pluriennale, non è confrontabile. I valori delle garanzie fondo rischi hanno uno stock ridotto dalle scadenze in bonis, e lo stesso stock non è stato alimentato da nuove erogazioni a motivo dello spostamento dell'operatività verso i prodotti "su patrimonio" (e controgaranzia). Se non fosse così, ci sarebbe da spaventarsi con un tasso di default cumulativo sopra il 50% (roba da mutui subprime).
Comunque, conosco il DG e i suoi colleghi che controllano i rischi. Sanno fare i conti.
Con i dati di bilancio, pur completi e "stressati" secondo i suggerimenti degli ispettori di Vigilanza, non siamo in grado di rifare, da fuori, questi conti previsionali.
Sulle garanzie personali, la quota di rischio non coperta dal Centrale (il 90% sceso all'80% massimo con le nuove disposizioni operative) può generare perdite massime teoriche anche pari al 100% del residuo garantito (ammettendo che il Fondo centrali paghi senza eccepire la sua parte). Si dovrebbe trattare di pratiche mediamente più solide di quelle assunte prima e non passate per il vaglio del modello di scoring di MCC, quindi speriamo in bene.
21 commenti:
Chiarissimo. Ricominciamo da qui. La domanda è : continuerà l’erosione del PV o si arresterà? Innanzitutto osservo che il PV si è ridotto al punto da limitare l’espansione futura e questo è già un costo perché le spese fisse correranno mentre i ricavi languiranno. Naturalmente l’effetto sul PV dipenderà da molti fattori non facilmente deducibili dal bilancio. Ma torniamo al punto principale. I Fondi rischi sono sufficientemente alimentati rispetto alle perdite attese oppure no? Come si può dall’esterno valutare questo aspetto? Contribuite al dibattito.
2012: commissioni nette circa 32 milioni che coprono a malapena le spese amministrative !? Tutto il business basato sul carrozzone del FCG (i cui ritardi nei pagamenti già si vedono in questo bilancio): ma di cosa stiamo parlando?!
Curioso vedere come si pronunzieranno le 2 società di rating. Dimenticavo, Eurofidi ha risolto i contratti, peccato. Vorrà' dire qualcosa?
Sono al lago e per rispondere all' anonimo rinuncio
Per qualche minuto al relax di questo luogo. Eurofidi grazie alle sue reti ha sempre raggiunto obiettivi sfidanti e dunque non ha bisogno di rating per farsi giudicare. Queste cose le lasciamo ad altri.
Molti interrogativi sopra esposti trovano risposte da una lettura piu' attenta dei documenti pubblicati. Poi, ovviamente, verificheremo se le previsioni si avverano.
Il PV e' ritenuto sufficiente per far fronte allo sviluppo dell'attivita' se Eurofidi pensa di erogare garanzie per € 1,75 miliardi (+ 20% rispetto al 2012) come da ultima parte (previsioni economiche) della relazione sulla gestione.
Le commissioni percepite coprono solo le spese amministrative e quindi il costo del rischio come viene coperto?
a pag. 30 della nota integrativa "criteri di rilevazione delle componenti reddituali" si legge che le commissioni affluiscono al c/ economico a capertura dei costi di gestione mentre esiste una componente reddituale "versamento a fondo rischi" che transita in c/economico ma viene totalmente accantonata a "Fondo rischi su garanzie prestate". Questa componente, a mio giudizio, dovrebbe coprire il rischio atteso.
DOVREBBE coprire il rischio atteso? Tutto, in parte? Come si capisce se i fondi sono adeguati ai rischi attesi?
Caro Sapio,
I criteri con cui vengono calcolati i rischi attesi sono esplicati a pag. 21 della nota integrativa, inoltre a pag. 58 viene illustrata la movimentazione del fondo rischi su garanzie.
La congruenza del fondo in Eurofidi, come del resto in Unicredit, Intesa, Unifidi, Neafidi ecc. e' affidata alla professionalita' del Risk Management.
La professionalita' del Risk Management di Eurofidi e' fuori discussione, un livello certamente superiore a quella di molti altri confidi e banche
Ma allora come è successo che BdI abbia imposto accantonamenti eccezionali? Significa che prima il Risk Management non aveva valutato correttamente il rischio atteso! Può risuccedere?
Sicuro, la professionalità del risk management di Eurofidi è fuori discussione. Ricordo poi che a fini ICAAP Eurofidi per le sue dimensioni è intermediario di classe 2, quindi deve documentare i modelli e i procedimenti di stima del capitale interno, che non sono (come invece previsto per i "piccoli" di classe 3) una semplice replica dei calcoli dei requisiti minimi ex primo pilastro con un paio di ammennicoli aggiunti e un po' di bla bla e di taglia e incolla dalle istruzioni di vigilanza per fare buon peso (io quando me ne sono occupato ho cercato di fare diversamente, ma mi hanno fatto capire che non era il caso di fare il Pierino).
E compito del risk management è verificare l'adeguatezza del patrimonio in un'ipotesi di perdita potenziale (superiore a quella attesa) coerente con la propensione al rischio dell'intermediario. Questa stima si basa su dati che non sono divulgati integralmente (servirebbe dare accesso a un mega-database) e anche su ipotesi inevitabilmente discrezionali sulle distribuzioni attese delle perdite.
La questione dell'adeguatezza futura del patrimonio in uno scenario come quello di oggi rimane aperta, per Eurofidi così come per gli altri intermediari, banche e confidi, elencati nel commento, così come per gli altri.
riformulo qui la domanda a cui non ho ricevuto risposta.
Qualcuno può spiegarmi la tabella "2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti"
di pag. 99 della nota integrativa?
Per me è impossibile che le esposizioni fuori bilancio non abbiano rettifiche di valore.......
Caro anonimo delle 08:57 vale il silezio assenzo
per Anonimo dell 08:57
Eurofidi è ormai arrivato alla frutta: ora va gestita la sua decrescita felice,
purtroppo neanche gli altri confidi se la passano bene http://image.unionfidi.com/f/Bandi/Un/UnionfidiBozzaBilancio2012.pdf.
Per fortuna c'è il FCG, quando lo chiuderemo sarà sempre tardi: ormai avrà prodotto tanti e tali distorsioni nel sistema finanziario italiano che sarà dura ripartire.
Che il sistema dei confidi non navighi in buone acque e' naturale. Sarebbe effettivamente innaturale che, nonostante la crisi che ormai da anni ha investito il comparto delle PMI, le cose possano andar bene.
Non mi sembra giusto criminalizzare l'operato del FCG, l'unico strumento messo in piedi dallo Stato per cercare di fronteggiare la crisi di liquidita'.
Strumenti analoghi operano in tutto il mondo ed e' ovvio che il loro ruolo e' di favorire l'accesso al credito delle imprese e quindi assumendo un rischio aggiuntivo rispetto agli altri operatori finanziari.
Inoltre il rischio non e' solo a carico del FCG ma si ripartisce su tutta la filiera (impresa, banca, confidi, FCG).
Per quanto riguarda Eurofidi non vedo all'orizzonte il disastro che molti prevedono o auspicano.
Dal bilancio emerge che l'indice di solvibilita' e' ancora sufficientemente alto, il rischio netto (grazie anche al FCG) e' limitato, il fondo rischi per garanzie prestate ammonta ad oltre € 87,0 milioni, la verifica di Bankit non ha prodotto grossi danni (no sanzioni, governance confermata).
Chi vivra' vedra'
Sì, non commettiamo il proverbiale errore di buttare via il bambino con l'acqua sporca. Però almeno cambiamo l'acqua
HO SEMPRE RIPOSTO FIDUCIA NELL'ELITE DI ILLUMINATI SU CUI PER SECOLI SI è FONDATA QUESTA NAZIONE COSì COME ALTRE, MA OGGI COMINCIO A PENSARE CHE QUESTA GENERAZIONE DI LUMI SI SIA UN Pò SPENTA, CHE ABBIA INIZIATO A BRILLARE UN Pò DI LUCE RIFLESSA, INSOMMA COMINCIO A PENSARE CHE QUALCHE PADRE PER TROPPO AMORE VERSO LA PROPRIA PROLE CI ABBIA LASCIATO IN UN MARE IN TEMPESTA AFFIDANDOCI A DEI CAPITANI CHE NON SON DEGNI DI TALE TITOLO.........
L`ora dei conti e` arrivata. Dopo il responsabile commerciale in questa settimana stanno tagliando numerose altre teste. Sara` un caso...
Dacché hanno silurato il suo amico, molto fico, Pico è più pudico ...
Da quanto mi risulta Pico non fa più parte di Eurofidi
Pico (non "quel" Pico)
s'aggira a Puerto Rico
in cerca dell'amico
in groppa ad un lombrico
e` solo una riorganizzazione aziendale, ma sono curioso di vedere nel prox bilancio se il dg si tagliera` lo stipendio
Eurofidi è al primo posto anche (suo malgrado) nella fabbrica delle "voci" sui confidi.
Posta un commento