Questa news riferisce dell'apertura a Treviso di una filiale di Euroveneto srl, che supporta come agente in attività finanziaria la distribuzione in Veneto (e in Friuli VG) di prodotti Eurofidi ed Eurocons.
Ricordo che qualche anno fa la presenza di Eurofidi nel Triveneto era molto discreta. L'avevo interpretato come un giudizio di scarsa attrattività di quell'area per la presenza di un'offerta ampia e diversificata di confidi locali. Pare che da allora il maxi-confidi torinese abbia deciso di recuperare il tempo perduto. Su quasi 6,7 miliardi di euro di finanziamenti garantiti da Eurofidi a fine 2012, oltre 303 milioni sono in Veneto, mentre sulle garanzie complessivamente rilasciate (oltre 3,6 miliardi), la regione apporta 175 milioni. Nei dodici mesi del 2012, le nuove erogazioni verso le imprese venete sono fortemente aumentate rispetto all’anno precedente: 192 milioni i fidi (erano 136 nel 2011, con un incremento di circa il 29%) e 111 milioni le garanzie (77 un anno fa, +31% rispetto al 2011), mentre le aziende seguite sono aumentate del 36%.
C'è un altro dato che mi ha impressionato: l'agente Euroveneto ha filiali a Verona, Padova e da oggi anche a Treviso, e in Friuli Venezia Giulia a Udine. Impiega venti persone che diventeranno una trentina entro la fine dell’anno. Molti confidi piangono sullo stock di esposizioni, ma a giudicare da questi numeri le reti che alimentano gli stock fanno volumi e commissioni, altrimenti non ci sarebbe lavoro per decine di persone soltanto per raccogliere le pratiche.
Sarebbe interessante conoscere la qualità media di queste pratiche, e il loro esito qualche anno dopo che finiscono nello stock. Ma questo lo vedremo nel bilancio Eurofidi 2012 (per la produzione sviluppata dalla rete negli anni passati).
Ricordo che qualche anno fa la presenza di Eurofidi nel Triveneto era molto discreta. L'avevo interpretato come un giudizio di scarsa attrattività di quell'area per la presenza di un'offerta ampia e diversificata di confidi locali. Pare che da allora il maxi-confidi torinese abbia deciso di recuperare il tempo perduto. Su quasi 6,7 miliardi di euro di finanziamenti garantiti da Eurofidi a fine 2012, oltre 303 milioni sono in Veneto, mentre sulle garanzie complessivamente rilasciate (oltre 3,6 miliardi), la regione apporta 175 milioni. Nei dodici mesi del 2012, le nuove erogazioni verso le imprese venete sono fortemente aumentate rispetto all’anno precedente: 192 milioni i fidi (erano 136 nel 2011, con un incremento di circa il 29%) e 111 milioni le garanzie (77 un anno fa, +31% rispetto al 2011), mentre le aziende seguite sono aumentate del 36%.
C'è un altro dato che mi ha impressionato: l'agente Euroveneto ha filiali a Verona, Padova e da oggi anche a Treviso, e in Friuli Venezia Giulia a Udine. Impiega venti persone che diventeranno una trentina entro la fine dell’anno. Molti confidi piangono sullo stock di esposizioni, ma a giudicare da questi numeri le reti che alimentano gli stock fanno volumi e commissioni, altrimenti non ci sarebbe lavoro per decine di persone soltanto per raccogliere le pratiche.
Sarebbe interessante conoscere la qualità media di queste pratiche, e il loro esito qualche anno dopo che finiscono nello stock. Ma questo lo vedremo nel bilancio Eurofidi 2012 (per la produzione sviluppata dalla rete negli anni passati).
22 commenti:
E' impressionante il modello di sviluppo, nel giro di poco tempo ha raggiunto un livello di operativita' in Veneto veramente notevole. Un eventuale scorporo di Erofidi Veneto darebbe vita gia' ad un soggetto 107.
Se poi aggiungiamo i risultati conseguiti in Lombardia dove Eurofidi e' di gran lunga il confidi piu' grande mi chiedo:
Dove prende tutto il capitale necessario
Quanta porcheria imbarca per fare questi numeri
Se implode quanto danno fa' alle innumerevoli imprese che garantisce
Ma Bankit, che lo ha recentemente isoezionato, non puo' mettere un freno a questo mostro che dove arriva e' peggio di Attila
Il problema non è Eurofidi che ormai, a tutti gli effetti, non è più un confidi ma un mero distributore di FCG (modello Cosvig).
La distorsione assurda del sistema italiano è la garanzia diretta alle banche di FCG di cui Eurofidi è solo una conseguenza.
Con 400 milioni di Euro annui, è stato messo all'angolo il sistema dei confidi di matrice associativa togliendogli potere negoziale con le banche.
Speriamo che il nuovo governo, se mai si riesca ad averlo, cambi l'impostazione del FCG.
Recentemente Eurofidi ha emanato una circolare operativa a tutte le banche in cui fa presente che dal 1 marzo 2012 emetterà solo garanzie a prima richiesta, se ammesse, in via preventiva, dal FCG. Per i rinnovi, non garantiti dal FCG, rilascerà una garanzia del 20% che, guarda caso, corrisponde al rischio residuo sulle garanzie coperte dal FCG. In questo modo credo sia ragionevole supporre accantonamenti medi del 5% solo sul 20% di rischio in carico ad Eurofidi. Arrotondiamo a 4 mld le garanzie in essere, 800 milioni (il 20%) di rischio Eurofidi, 40 milioni (il 5%) gli accantonamenti necessari. E' un po' un conteggio della serva ma credo renda l'idea. Giotti può essere tutto, ma sicuramente non è uno sprovveduto! Altro discorso è la qualità del portafoglio raccolto. Con 30 dipendenti, scatenati sul territorio, raccogli tutto e fai la selezione, lasciando ad altri Confidi le posizioni di maggior rischio! Semplice, no?
Ops, scusate, la circolare fa riferimento alla data del 1 marzo 2013!
Sergio ha in mente il modello Confidi = Ghino di Tacco. O le imprese pagano il Confidi o non prendono la garanzia!
@Pasquino: concordo sull'osservazione che la rete di agenti produce, anche nella situazione difficile di oggi. Perché? Noto molte banche in serio impaccio nel gestire l'acquisizione di clienti nuovi, non so se sia un problema di formazione del personale, di capacità di assumere rischio, ecc. Un agente che porta pratiche contro-garantite da FCG (sapendo come districarsi tra scoring MCC e altri requisiti formali) è ben accolto. Fra qualche anno qualcuno (non noi, da fuori) potrà fare un bilancio sul realizzato.
Difficile definire Giotti uno sprovveduto.
Ha saputo costruire nel tempo un gruppo diversificato.
Ho visto dal sito di Eurogroup che opera nel campo della consulenza(oltre 18 milioni di fatturato) e nel campo delle energie rinnovabili. In tutto sono oltre 500 persone. Un fatturato che supera i€ 60 milioni, bilanci sempre in utile.
Forse piu' che sprovveduto e' audace, gioca sempre al rialzo.
Fino ad ore e' andata bene, ma quanto potra' durare?
Alla fine sono convinto che si schiantera' contro un muro .
Mi piacerebbe vedere a quel punto le facce di tutte quelle banche che lo hanno sostenuto, delle CCIA che gli hanno elargito contributi a piene mani, delle migliaia di imprese che si sono fidate.
Solo dopo questo Big Ban i confidi potranno riprendere la loro strada
Giotti, che ho incontrato in un paio di occasioni, è un senese con idee chiare e grande vigore nell'attuarle. E' difficile catalogarlo. Ha messo in piedi una macchina distributiva poderosa, ma non è il tipo "gran capo di struttura piramidale" (come i guru che mettono alla frusta le reti di promotori, lo dico con il dovuto rispetto). E' attentissimo al patrimonio assorbito, e alla gestione del rischio. Ha uno staff che presidia sia la prima linea commerciale, sia i controlli interni e i rapporti con la Banca d'Italia.
E' portatore di una cultura managerial-stakanovista. Le leve su cui ha spinto per portare Eurogroup ai numeri che conosciamo hanno a che fare, direttamente o indirettamente, con l'accesso a risorse pubbliche (penso che buona parte della consulenza punti a quel tipo di risultato). Inoltre, gode di grande fiducia da parte dei gruppi bancari, specie di quelli maggiori. Forse si deve anche alla "delega" di fatto nei confronti di Eurofidi il fatto che le banche non si siano già pappate il grosso delle risorse FCG con le garanzie dirette.
I confidi di emanazione associativa vantano nei confronti di Eurofidi la loro differenza virtuosa, che starebbe nella fedeltà alla missione mutualistica. In molti casi è vero, però il confronto con Eurofidi denuncia in molti casi un drammatico differenziale di imprenditorialità, che non vedo che c'entri con l'appartenenza.
Io non mi auguro il Big Ban[g] di Eurofidi, piuttosto uno split che faccia nascere tanti confidi di dimensione regionale (sorta di Baby Bells), riassorbendo sugli stessi la funzione distributiva che oggi si mangia una fetta troppo grossa del margine sopportato dalle Pmi (che è in larga parte ristorno dei benefici della garanzia pubblica), e innervandola di vera consulenza, a carattere continuativo, a servizio della buona gestione delle imprese. Questa popolazione potrebbe coesistere a fianco di confidi associativi e indipendenti riconfigurati secondo modelli analoghi.
Ma i miei sono soltanto pensieri in libertà.
@Prof. come non essere d'accordo. Il post delle 13,22 pone un problema di formazione del personale bancario. Oggi le generazioni nuove non sono formate, forse volutamente, perché il mondo è cambiato e la spersonalizzazione del rapporto con la clientela è un must che va perseguito, costi quel che costi. E' più remunerativo spingere un bottone e vedere che colore appare. La macchina ha preso il posto delle "vecchie generazioni" che "perdevano" tempo nell'ascoltare la clientela, capire il problema ed affrontare la soluzione. Giotti che, ribadisco, non è uno sprovveduto ha saputo cogliere l'opportunità. Potrà essere un avventuroso avventuriero ma, onore al merito. In più ha il vantaggio di non avere tra i piedi, se non formalmente, le Associazioni di categoria. E non è un vantaggio di poco conto! i Confidi di emanazione associativa devono muoversi con cautela stretti come sono tra le maglie delle "scelte politiche" revenienti dalle associazioni che, quando si accorgeranno che il mondo è cambiato, si guarderanno intorno e si domanderanno: ma dove sono finiti i nostri Confidi? Quei Confidi che fino ad ieri sono stati la nostra "cassaforte" o meglio ancora il nostro Bancomat?
Piangersi addosso non serve a nulla, così come non serve a nulla sedere sulla sponda del fiume ed aspettare che passi il cadavere del "nemico"!
Anziché prendere esempio, cercando anche di migliorare, quanto di buono fatto da altri, preferiamo aspettare passivi che qualcosa o qualcuno decida per noi. Ed intanto il tempo passa e i patrimoni si assottigliano sempre più. Mah, non capisco questa forma di autolesionismo. Ci vuole reazione, voglia di innovare, voglia di esserci, partecipazione. Tirare a campare non serve a nulla e a nessuno, men che meno alle Imprese.
Mi sembra che l'aggettivo più' idoneo da attribuire a chi dirige Eurofidi e' irresponsabile. E' tale chi mette a repentaglio il futuro di 500 persone (700 se si considerano anche le altre societa' del Gruppo) e le loro famiglie. E' evidente a chiunque (e certo anche a Giotti, forse meno al suo staff, ma questo e' un altro discorso) che un tale sistema non puo' tenere. Purtroppo e' solo questione di tempo, nel mentre si fanno numeri, si prendono fior di bonus e si arriva ricchi e felici alla pensione.
Forse "anonimo delle 08:41" è un po' eccessivo ma Prof. forse lei è un po' troppo di manica larga quando definisce il DG di Eurofidi "...un senese con idee chiare e grande vigore nell'attuarle". Sarà che Siena non va tanto piu' di moda, sarà che non esistono uomini per tutte le stagioni ma mi piacerebbe vedere un CdA piu' in sella e un DG meno in Business Class e piu' sul bilancio 2012...
Idee chiare, non sempre complete ...
Penso che il commento delle 8,41 sia veramente ingeneroso no verso Giotti ma verso gli innumerevoli collaboratori, alcuni le conosco personalmente, dotati di un ottima professionalita' e competenza.
Trattarli come semplici burattini in mano ad un unico burattinaio che, al di sopra anche del CdA, controlla tutto e guida la macchina verso il precipizio e' veramente ingeneroso.
Inoltro ricordo che Eurofidi e' stato ispezionato da Bankit che, contrariamente ad altre ispezioni (Artigiancredit Toscana, il direttore Vannucci se ne' andato, Fiditoscana, l'A.D. Ricciardi e' andato in pensione, Fidindustria Emilia e' stato chiuso, Fidisardegna hanno dimissionato tutta la governance, e forse ho dimenticato qualcuno) non ha avuto particolari ripetcussioni. Non ci sono state sanzioni, tutta la governance, compreso Giotti, e' al suo posto. Vedremo il bilancio ma anche se non fosse in utile potremmo certamente dire che e' in linea con tanti altri bilanci dei confidi (Eurofidi, contrariamente ad altri confidi non ha mai chiuso con un risultato negativo) e con i bilanci di molte banche.
In sintesi quando si offendono fior fiore di professionalita' sarebbe dignitoso, anzi necessario, metterci la faccia.
Come quasi sempre, gli eccessi di giudizio in negativo o in positivo non sono apprezzabili. Mi sembra evidente la capacità' di Giotti nell'aver sviluppato a dovere un'iniziativa partita 30 anni fa e che oggi è' leader nel suo settore.
Tuttavia non si può' dimenticare che vi sono esempi nazionali ed internazionali di grandi realtà' industriali e finanziarie guidate da persone che avevano (e forse più') le qualità manageriali di Giotti e che purtroppo hanno fatto i conti con un impietoso destino. Nonostante una grande ammirazione verso Giotti, viene difficile pensare sia prudente ancorare le sorti di un business siffatto allo strumento pubblico Fondo Centrale. Equivale legare alla banchina con un'unica cima una grande e costosa nave da crociera. Infine non si può' attribuire a Bankitalia sempre ogni responsabilità (anche se di moda); ha fatto la sua ispezione, non vuol dire esse esonerati da rischi.
Anche l'ormai indimenticabile Barranu di Finsardegna ( tra i primi intermediari vigilati ) veniva considerato un sardo con idee chiare e grande vigore nell'attuarle.
Amici tutti, riusciamo a fare uno sforzo di volontà e a portare la discussione su un livello non solo di fatto personale?
Scusate, passo indietro. Da direttive banca d'italia un confidi operando solo con propri soci non puo dare mandato a agenti in attività finanziaria. Puo dare mandato solo per le operazioni tipiche dell'intermediario finanziario quindi per le operazioni residuali che nulla hanno a che fare con il rilascio della garanzia. Aspetto che spesso viene confermato pure dalla UIF. Inoltre il nuovo tub nulla ancora dice in merito. Come puo il piu grande e grosso confidi d'italia operare in questo modo?
Tre cose uniscono Giotti a Barranu.
Il primo e' di Siena e ama il Palio, il secondo e' Sardo e fornisce i fantini che corrononal Palio.
Tutte e due hanno idee chiare e grande vigore nell'attuarle.
Tutte e due hanno subito l'ispezione di Bankit.
Una cosa le divide:
Il primo e' ancora al suo posto, il secondo e' uscito di scena.
Non mi sembra una cosa da poco.
Un'altra cosa li divide: Barranu ha dovuto lottare contro un'invadentissima associazione di categoria, che ha cercato di rientrare in gioco sulla governance con la scusa del cattivo esito dell'ispezione, ma per fortuna non ci è riuscita. Giotti ha creato una struttura fuori dei sistemi associativi, di fatto.
Quindi le Associazioni invece di essere un valre sono un disvalore?
Effettivamente pensavo il contrario.
Ho fatto un po di ricerche. Il modello di sviluppo Eurofidi in Lombardia e Veneto risulta sicuramente impressionante, ma l'artefice é sempre lo stesso. Il funzionario che ha sviluppato i due territori in questione è Parola. La concorrenza potrebbe chiedere a lui come ha gestito lo sviluppo, magari per poter replicare o meno tale modello, magari verificando la bontà del portafoglio acquisito su tali aree rispetto alla media nazionale.
Introduco una regola di netiquette su aleablog: sono banditi i messaggi denigratori, così come quelli elogiativi, che riguardano personale di Eurofidi. Perché una volta passi, due vabbè, ma se diventa un'abitudine ...
Lo dico per rispetto verso le persone tirate in ballo, che non penso gradiscono queste imbarazzanti e inopportune manifestazioni di stima.
Posta un commento