Ho ricevuto oggi questa mail dalla società che cura la comunicazione di Eurofidi:
Anche per Eurofidi il 2012 è stato un anno molto complesso, caratterizzato dalla crisi che ha continuato ad avere profonde ripercussioni sul mondo produttivo del nostro Paese.Forse avremo risposta ad alcune questioni sollevate nei commenti a questo post.
Questo particolarissimo contesto ha condizionato i risultati economico-finanziari della società, ma non quelli della sua operatività nei confronti delle quasi 50 mila imprese socie.
I dati economico-finanziari di Eurofidi e quelli sulla sua operatività saranno illustrati dal presidente della società, Massimo Nobili, nel corso della conferenza stampa che si terrà:
venerdì 22 marzo ore 12,30
presso la Sede di Eurofidi
in via Perugia 56, a Torino
24 commenti:
Gentilissimo Prof. Erzegovesi, sarebbe interessante conoscere la Sua opinione in proposito. Con stima, Alberto Longo.
caro Alberto, aspetto di leggere il comunicato del presidente Nobili.
Lo stile non è' acqua.
È apprezzabile lo sforzo di trasparenza e di comunicazione di Eurofidi. Vedremo se verrà imitato
Non vedo proprio nulla di straordinario, il commento che precede enfatizza un'ovvieta' in modo imbarazzante. Prima di scrivere in un blog dedicato a pensatori interessati a scambi di opinione professionali, riflettiamo e piuttosto, se non siamo in grado, dedichiamoci a FB, alla WII o ad una partita a scopone al bar. Il Prof.non lo puo' dire, io magari si: vergognatevi!
Non sarà' niente di straordinario ma voglio vedere quanti confidi vigilati pubblicheranno entrò il 31/3 la bozza di bilancio.
...mi sa che saran dolori e l'anticipare la bozza vuole forse essere un tentativo, illusorio, di cavalcare gli eventi anzichè esserne scavalcati. Comunque a venerdì sera e vedremo.
Non c'è' nessun tentativo "illusorio" di cavalcare gli eventi, anche l'anno scorso (il 19/3/2012 vedi si blog) era stato pubblicato sul sito il bilancio
Penso che al di la dei dati che verranno pubblicati Eurofidi suscita al tempo stesso ammirazione - invidia - disapprovazione - stima, sentimenti contrastanti dal mondo bancario e da quello dei confidi; al tempo stesso però ci sono elementi che Eurofidi mostra nella sua operatività di questi anni che paiono evidenti, ma che molti fingono di non considerare (a torto).
1) Eurofidi ha avuto da tutti gli altri confidi a sua disposizione delle autostrade che ha percorso senza "concorrenza o resistenza" una sorta di "Oceano blu Confidi":
- La Presenza e diversificazione via via crescente su diversi territori non piu' solo provinciale/regionale
- L'utilizzo continuativo e massivo del Fondo Centrale e del Fei
- La vendita di prodotti di consulenza (propri del rapporto confidi-impresa) - non mi soffermo acommentare costi e tipologia, dico solo che l'assistenza finanziaria, di analisi andamentale di correzione di marcia è propria da ventanni del rapporto "uomo confidi" e imprenditore (Ma non viene venduta!!!!)
- L'organizzazione strutturale per obiettivi, con progetti, piani industriali ecc..
2)Eurofidi penetra nei territori spesso senza uomini che conoscono in maniera capillare la realtà. Dal mio osservatorio ho visto prevalere la quantità alla qualità delle pratiche (alla luce anche delle riassicurazioni) - senza nulla togliere poi alla valutazione interna del rischio - ma la propensione commerciale è elevata. Nonostante questo Eurofidi nel tempo affonda come una lama di coltello nel burro.... per le autostrade di cui parlavo sopra....
3) Eurofidi a mio avviso non ha "mantenuto" l'imprinting storico confidi, tutto familiare e di micro struttura trasportandolo sul nuovo assetto "vigilato", ma ha operato da "confidi bancario e di mercato" da subito, attirandosi anche i commenti sprezzanti dei "buoni confidi italiani".
MA IL PROGETTO DI CONFIDI NAZIONALI CHE SIANO LA SINTESI DI CIO CHE DI BUONO, UMANO, TERRITORIALE HANNO MANTENUTO I CONFIDI E IL SOLCO OPERATIVO TRACCIATO DA EUROFIDI E' POSSIBILE CHE NON ABBIANO ANCORA AVUTO L'ARDIRE DI ESSERE PENSATI E REALIZZATI?
Penso che il futuro, per il bene delle nostre Pmi debba essere scritto da diversi soggetti sovraregionali, che si contendono il mercato in maniera efficente, dinamica, professionalmente elvata e con una radicale conoscenza del territorio.
Giustissimo, Marco. Per vari motivi l'evoluzione auspicabile dei confidi di matrice associativa è stata complicata da tanti fattori di disturbo. Si può sempre ripartire o andare più avanti
Venerdi' e' giunto. Sappiamo qualcosa,? Sul sito non ho trovato la bozza di bilancio. C'e' qualcuno che ne' Sto arrivando! Di piu'?
Ho già twittato il comunicato stampa uscito nel primo pomeriggio, lo trova qui:
http://t.co/hlc5uclzQ4
Per la bozza di bilancio aspettiamo, mi hanno annunciato che sarà pronta per leggerla nel week-end
17,8 mln di perdita a seguito di maggiori accantonamenti per asset deteriorati di 50 mln.ergo Bankitalia è qui che ha lasciato il prevedibile pesante segno.con l'economia ancora in stato comatoso occorrerà difendere allo stremo quel poco di Free capital rimasto che poi tanto Free non lo sarà viste le previsioni per i nuovi accantonamenti.conclusione:riduzione dell'attività e delle provvigioni e ...lunga vita al fondo centrale di garanzia sperando che i suoi rimborsi non si trasformino in crediti irredimibili dello stato o le banche decidano di tirare direttamente.amen
A maggiori accantonamenti per crediti deteriorati devono ottemperare tutti gli intermediari finanziari, 18 milioni di perdita non è prerogativa di tutti. Che pena, se si pensa che da molti e' definito un'esempio di eccellenza. Il più grande confidi italiano e' dunque ostaggio del destino del Fondo Centrale. Lunga vita a quest'ultimo.....leggendo i post precedenti si lodava il Direttore per essere sempre al suo posto rispetto ad altri pari funzioni di altri confidi....beh forse e' meglio iniziare a pensare ad un nuovo management ....gli azionisti di Eurofidi dove sono?
5o mln di asset deteriorati è pochissimo per un Confidi con i volumi di Eurofidi. Molti Confidi 107 con assets intorno ai 100 mln hanno attività deteriorate tra il 20% e il 30% , ossia tra i 20 mln e i 30 mln.
se l'anonimo delle 16:05 da un'informazione corretta Eurofidi sarebbe da considerare un esempio virtuoso visto il portafoglio garanzie in essere.
Anonimo che precede: 50 milioni sono gli accantonamenti non i crediti deteriorati, sembra ovvio, no? Esempio virtuoso? Ma sai da che parte sei girato?
Se i crediti garantiti da Eurofidi sono controgarantiti dal FCG la perdita che graverà su quest'ultimo dovrebbe essere di circa 200 M di euro. Sbaglio?
Non sono ne pro ne contro Eurofidi, mi interessa invece chiarire il ruolo del Fondo Centrale di Garanzia.
Premesso che strumenti analoghi sono presenti in tutti gli Stati Europei e forse l'anomalia italiana e' che al fondo possono accedere direttamente le banche mi chiedo a cosa deve servire.
Leggendo i commenti al blog non riesco a capirlo o meglio penso che l'idea prevalente e' molto distante dalla finalita' che il fondo dovrebbe avere.
Il Fondo e' uno strumento di politica economica alimentato da soldi pubblici per raggiungere un semplice obiettivo: favorire l'accesso al credito di imprese sane e con prospettive ma che hanno oggettive difficolta' ad ottenere finanziamenti dal sistema bancario perche' patrimonialmente deboli.
Lo Stato interviene e non e' uno scandalo, anzi e' il suo ruolo, se poi a consuntivo le imprese che inizialmente sembravano sane e con valide prospettive non riescono a far fronte ai propri impegni e quindi il fondo e' costretto a far fronte con i propri mezzi.
Del resto il Fondo non copre il 100% della perdita e tutti i partecipanti alla filiera (banca, confidi e fondo) si assumono una quota di rischio.
Non vedo lo scandalo se Eurofidi, come qualsiasi altro confidi, nell'intento di facilitare l'accesso al credito delle imprese le ha garantite e a sua volta si e' contro garantito con il Centrale poi, se l'impresa non tiesce a far fronte ai propri impegni paga e poi si rivale per una parte sul centrale.
Del resto quell'errore di valutazione che e' stato fatto autonomamente dai tre soggetti (banca, confidi e fondo) si ripercuote con percentuali differenti su tutti e tre i soggetti.
Almeno che non si pensi che qualcuno ciurli nel manico; cioe' monti tutto per truffare lo Stato; se e' cosi' non e' certamente il confidi ma la banca; al confidi e al fondo ricade la colpa del mancato controllo. E' possibile che ci siano singoli casi ma penso che sostanzialmente il meccanismo e' ben presidiato.
Questo non assicura che in periodi di prolungata recessione le sofferenze aumentino e quindi i pagamenti che devono fare i confidi ed il fondo crescono.
Ma se non fosse cosi' sarebbe uno strumento costoso ma inutile. Diventa utile, oltre che costoso, se realizza il suo obiettivo di favorire l'accesso al credito delle PMI e quindi ben venga Eurofidi, insieme a tutti i confidi, che grazie al Fondo riesce a far erogare miliardi alle pmi.
Accesso al Credito si ma a prezzi calmierati. Se invece questo non accade perché la filiera consuma tutta l'agevolazione in commissioni non va bene.
Sui commenti personali in merito alle persone non ho niente da dire: è un riflesso condizionato che qualcuno ha. Fare questioni personali di tutto è un modo per fare conversazione quando si ha paura di essere noiosi o si parla tra persone estranee. Fate pure.
L'ultimo, lungo intervento, mi pare di scuola leibniziana (siamo nel migliore dei mondi possibili) e lapalissiana (un fondo prima di essere consumato dalle escussioni è ancora integro, come Monsieur de la Palisse che 5 minuti prima di morire era ancora in vita).
Certo, lo scopo del Fondo è quello di facilitare l'accesso al credito, e il fatto che sul fondo si facciano volumi importanti è un indizio del fatto che lo scopo suddetto venga perseguito. Ma soltanto un indizio, non una prova provata. E' legittimo chiedersi: come viene perseguito? Qui si può cominciare a discutere. E certamente si deve tener conto dello stato di crisi prolungata e generale in cui ci troviamo, nel quale è normale che lo Stato trasferisca aiuti alle banche e tramite le banche (e i confidi). Però ci sono tanti aspetti interessanti da approfondire: quanto pesano le insolvenze sulle posizioni garantite dal FCG rispetto alla media del sistema, se ci sono differenze sistematiche tra garanzia diretta e contro-garanzia, tra confidi A e confidi B. E come è coperto il rischio residuo: il fabbisogno di capitale aggiuntivo dell'esposizione che rimane sull'intermediario con i prezzi applicati da alcuni confidi spesso si paga come costo. Non è detto che basti, però le Pmi si prendono la loro parte del rischio.
Quando vedremo il bilancio completo di Eurofidi potremo approfondire molte di queste tematiche. Chissà, forse potremo farlo anche sui dati MCC, se li pubblicano.
Tornando all'amico leibniziano, ringrazio ancora per il ragionamento che riassumo così "garanzie pubbliche ce ne sono in tutta Europa, servono per coprire rischi e dare credito addizionale, i rischi possono generare perdite, se le perdite emergono che problema c'è? Non rompete le scatole".
Io in realtà mi sono rotto le scatole dei discorsetti che arrivano puntuali quando si arriva a valutare nel merito la gestione tecnica di un veicolo di garanzia, come se tutto facesse brodo. Non è così, se il macellaio mi dà pezzi scadenti, se non metto le verdure giuste o, peggio ancora, se si butta una scarpa nella pentola il brodo viene cattivo o rancido, si può star sicuri.
Scusate la franchezza. Ma ho sperimentato di persona la frustrazione di spendere notti a fare modelli di controllo rischi sensati e applicarli a casi reali, per poi vederli mettere in cantina su consiglio del consulente uomo di mondo, ben introdotto nelle associazioni (vero) e in Vigilanza (bum!), che dice di scrivere "bla bla bla, copia incolla dalle istruzioni, i rischi sono sotto controllo e in ogni caso se dovesse succedere qualcosa, qualcuno ci penserà".
Poi arriva la Banca d'Italia, le rettifiche si moltiplicano per 3, e il confidi cade in stato d'ibernazione.
Caro Professore, e' vero non tutto fa' brodo.
In un momento particoare come quello attuale e' chiaro che le sofferenze crescono. Crescono quelle delle banche, dei confidi e anche del fondo.
Sarebbe opportuno una puntuale pebblicazione da parte del fondo dei dati disaggregati per esamiare i comportamenti dei vari operatori.
Comunque non occorre dimenticare che l'operatore che sbaglia valutazione paga e inoltre che non c'e' niente di automatico. Ci sono tre strutture che in modo autonomo giudicano positivamente la richiesta di finanziamento/garanzia. Poi puo' capitare che le previsioni non si avverino e quindi il sistema e' costretto a pagare. Ma il primo che paga e' l'imprenditore che intanto perde l'impresa.
Non e' che tutto vada bene, ci sarebbe da stupirsi se in questo contesto le cose andassero bene; proprio nei momenti difficile e' utile uno strumento come quello del FCG che aiuta le imprese ad ottenere credito scontando, ovviamente, molti insuccessi.
Opinioni tutte condivisibile, molto meno quando ci troviamo di fronte ad operatori che concedono garanzie semplicemente per incassare commissioni e poter sostenere il loro conto economico. Questo non è sostenere le imprese, e' disperdere risorse in nome di un fine privato e di breve durata. Eurofidi (ma non solo) e' un esempio di tale situazione, ed e' a tutti noto che in presenza di possibilità di ottenere la contro garanzia chiude gli occhi anche di fronte ai più' gravi pregiudizievoli.
Non capisco, se fosse come descrive Fornero gli altri due operatori che operano nella filiera cosa fanno?
Del resto sono operatori qualificati e interessati; se ci sono elementi gravemente pregiudizievoli come mai la banca eroga il finanziamento assumendosi parte del rischio (forse gli interessi che percepisce coprono abbondantemente il rischio che va ad assumere - quindi tassi superiori al tasso di usura)
Eurofidi, o qualsiasi altro confidi, si fa' pagare una commissione di rischio che supera il 20% (quota di rischio che rimane a su carico)
Il comitato di gestione del Fondo che svolge attivita' istruttoria sia nella fase di erogazione che nella fase di liquidazione della sofferenza non di rende conto dei fattori di grave pregiudizio.
Ripeto possono essere casi isolati ma non sistemici: la spiegazione piu' logica e piu' probabile e' che la crisi economica abbia fatto impennare le sofferenze ed adesso si scatena la caccia al colpevole.
Molti degli osservatori del blog avranno avuto modo di visionare il bilancio 2012 di Eurofidi.
E’ evidente che tale Società non ha la possibilità di rimanere in piedi per molto tempo, neanche con il supporto del FCG ed i suoi problemi si stanno già scaricando con sempre crescente preoccupazione su banche e imprese (di riflesso anche sui confidi di matrice associativa).
Dato che tra poco si potrebbe verificare una situazione di “fly to quality” da parte delle banche e parliamo di miliardi di garanzie in essere, non è il caso di aprire un tavolo di lavoro unificato Banche ed Assoconfidi per tentare di arginare il problema, magari coinvolgendo anche i gestori del FCG.
Non tiriamo conclusioni affrettate. Il modello di equilibrio economico di Eurofidi regge finché c'è una domanda di consolidamento di esposizioni bancabili ma "tese". La domanda purtroppo c'è (si rialimenta con i rinnovi della moratoria). Seconda condizione è la disponibilità di contro-garanzia FCG. Anche sul quel fronte le risorse ci sono ancora per qualche anno.
MI chiedo piuttosto se questo modello è sostenibile oltre l'orizzonte delle moratorie e degli stanziamenti a favore di FCG. E con l'occasione mi chiedo anche se questo tipo di supporto creditizio sia quello che serve oggi. Ovviamente, una linea di liquidità garantita rinvia il sicuro dissesto di imprese in tensione, ma se fra due anni avremo consumato tutto in cure palliative si andrà veramente tutti a casa.
Serve un intervento straordinario. Forse siamo fuori tempo massimo per una cosa forbita come un tavolo di lavoro, secondo me ci vuole un commissario straordinario designato da MiSE d'intesa col MEF. Ad esempio il garante delle Pmi (posizione oggi ricoperta da Giuseppe Tripoli al MiSE) con una dotazione extra di armamento pesante, e no parlo soltanto di soldi da dispensare, ma di potere di pressione verso le banche, i confidi, le associazioni affinché facciano quello di cui le imprese hanno bisogno, e lo facciano concordemente e per aiutare, non per dire che l'hanno fatto.
Già il recente convegno RES Consulting sottotitolava "Confidi: ultima chiamata". So che i confidi si stanno sentendo e quasi muovendo. Dipende (anche) da loro se l'ultima chiamata sarà per imbarcarsi verso lidi migliori o per il pensionamento forzato.
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