aleablog

lunedì 8 agosto 2011

Abruzzo: le associazioni si mobilitano contro la legge regionale sui confidi

La nuova e discussa legge della Regione Abruzzo sui confidi sta per essere attuata, con i bandi per l'assegnazione dei fondi agli enti che rispettano le dimensioni minime (5 milioni di patrimonio e 10 milioni di garanzie) applicate per incentivare le aggregazioni.
I confidi più grandi, come i due 107 (Mutualcredito e Intercredit), applaudono. I "minori" chiaramente no, e hanno ribadito la loro posizione in un'assemblea presso l'API dell'Aquila (vedi news), alla quale sono intervenute diverse associazioni.
Rivediamo il copione già inscenato altrove: la Regione rivede gli aiuti sulle garanzie, gli stakeholder dei confidi sfavoriti levano gli scudi e fanno ostruzionismo. Qui si parla di una lettera al Presidente Gianni Chiodi, corredata di firme raccolte porta a porta (obiettivo 15.000 adesioni) e di un esposto all'Antitrust. Poco distante, in Molise, c'è stato il ricorso al TAR di un confidi contro la Regione che ha azzerato il Fondo di garanzia regionale (ne avevo parlato qui con sconcerto; il confidi ricorrente mi ha contattato per esporre le sue ragioni, l'ho invitato a pubblicarle su questo post).
Mi verrebbe da esclamare: basta, per carità di patria, con queste baruffe chiozzotte, abruzzesi, molisane, lombarde, piemontesi, valdostane, laziali, etc. etc.! Basta incaponirsi a cercare la soluzione entro i confini regionali. Investiamo sulla valutazione dei confidi, con un sistema di benchmarking unico a livello nazionale, se non europeo. Chiediamo di rispettare dei parametri da cui dipende il costo finale e l'efficacia della garanzia, tenendo conto del tipo di garanzia (qualcuno ha voglia di sviluppare insieme gli spunti di queste mie slide?).
Se si tira una riga in base ai soli volumi (i quali sono tutt'altro che certi e comparabili) scateniamo soltanto la rissa tra le due metà campo (che si appellano entrambe all'interesse esclusivo delle imprese, ci mancherebbe), e alla fine gli aiuti si bloccano. Si finisce in un cul de sac. C'è bisogno di un'altra dimostrazione?
Stampa questo post

Nessun commento: