Il rischio di credito occupa quasi interamente la scena di Basilea 2. Ogni tanto gli fanno da spalla il rischio operativo e il Secondo Pilastro. Di rischio di mercato si parla molto meno. A risvegliare l'interesse, arriva il documento di consultazione sul trattamento del rischio incrementale di default nel portafoglio di negoziazione (o trading book) diffuso dal Comitato di Basilea. Sul tema l'Accordo è molto scarno: nei paragrafi 718(xcii) e 718(xciii), aggiunti nel 2005 insieme con il regime del double default, si dice che i Modelli VaR per il rischio di mercato che stimano anche il rischio specifico (oltre al rischio di posizione generico), devono tenere conto del rischio incrementale di default inteso come rischio di evento (i modelli VaR di solito catturano il solo rischio di prezzo dovuto alla variabilità dei credit spread). Il rischio incrementale può essere trattato estendendo il modello VaR, oppure stimando un assorbimento aggiuntivo (surcharge) rispetto al VaR del modello. Qualunque sia l'approccio, la banca deve impostarlo tenendo conto di liquidità, concentrazione, coperture e opzionalità, nonché rispettare gli standard di affidabilità stabiliti per i metodi IRB nel rischio di credito
Le banche autorizzate all'uso dei modelli interni per il rischi di mercato hanno tempo fino a gennaio 2010 per adeguarsi a questo nuovo requisito.
Il Comitato sollecita l'invio di commenti entro il 15 febbario 2008.
Luca
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