Chiudo questa giornata di full immmersion nel blog, dopo giorni di lontananza, con un cenno alle misure deliberate ieri dal consiglio dei ministri, limitandoci a quelle più legate ai nostri temi: detassazione al 50% degli utili reinvestiti in macchinari per le imprese; bonus per chi non licenzia; imposta del 6% sulle plusvalenze da trading sull'oro; accelerazione del pagamento dei debiti della PA; aumento dell'importo compensabile di crediti fiscali (ma stretta sugli abusi); aumento dallo 0,3% allo 0,5% dell'accantonamento fiscalmente deducibile sui prestiti bancari (ma solo sulle nuove operazioni); misure contro l'elusione via paradisi fiscali (forse preludio a una riedizione dello scudo fiscale per favorire il rientro dei capitali emigrati).
Ho girato tra i vari siti dei quotidiani. La copertura migliore la danno il Corriere.it, e ilsole24ore.com (con un commento incoraggiante di Guido Gentili). Su repubblica.it non c'era nulla nei titoli della home page (troppo impegnati a tradurre in inglese le nuove dieci domande al premier), ma dopo cercando nei link laterali ho trovato questa news con foto del Ministro Scajola. Oscar Giannino, ha proprio ragione, il confronto con l'opposizione è una farsa velenosa che affronta i problemi reali nei ritagli di tempo.
Titolo di testa, invece, per l'intervento di Draghi da Basilea nella qualità di presidente del Financial Stability Board: avverte che non è ancora ora di sospendere gli incentivi, soltanto dopo che i bilanci bancari saranno in sicurezza si potrà pensare alla exit strategy. Ineccepibile.
Luca
PS 28/6: Alle misure anticrisi Repubblica dedica oggi un commento di Eugenio Scalfari Una manovra da tre soldi che non salva il Paese.
PS 28/6 sera: ecco l'articolo di Paolo Savona sul Messaggero di ieri, Il circolo vizioso da cui non si esce, citato da Luigi in un suo commento a questo post.
PS 29/6: Il Presidente Napolitano: Da qui al G-8 una tregua per le polemiche
18 commenti:
Veramente ammirato per il distacco e la Sua imparzialità rispetto alle cose della politica. Ma visto che la questione ed il taglio politico al blog ed al post l'ha dato Lei, gli argomenti sulla moralità del capo del governo sono così secondari rispetto alle questioni dell'economia e della finanza? O è sufficiente girarsi dall'altra parte per non vedere? Inginocchiarsi ad un confessionale per auto assolversi? Andare al meeting di CL per pensaere di avere la verità sempre in tasca? Le dà tanto fastidio che Repubblica ponga domande? o è anche Lei della scuola di quelli che dicono non fate la pubblicità sugli organi di stampa catastrofisti?
Spero di no ovviamente.
Su questo blog non parlo di politica. Parlo di temi di finanza, e noto che su questi il dibattito politico sugli aspetti di sostanza è formale o inesistente. Sì, gli argomenti sulla moralità del capo del governo (peraltro amplificati in maniera grottesca e strumentale) sono secondari se impediscono di affrontare secondo una prospettiva di bene comune le questioni dell'economia e della finanza, che toccano il benessere e le prospettive di un'intera popolazione.
Le dà tanto fastidio che non sia d'accordo con la campagna di stampa di Repubblica e sul peso spropositato che ha assunto nel dibattito politico?
Sul realismo con cui giudico la crisi legga le cose che scrivo in merito, e troverà anche qui molti spunti "catastrofisti". Per fortuna non c'è pubblicità su aleablog, altrimenti rischierei di perderla ...
Vede professore da molto tempo seguo il suo blog e apprezzo la Sua competenza tecnica.Purtroppo però in questo caso non con concordo con Lei: nel post e nella risposta si parla di politica e di che tinta. E lo si fa, mi consenta, usuando gli stessi argomenti di una certa parte politica ( ..peraltro amplificati in maniera grittesca e strumentale....). Mi pare tra l'altro che l'ultima vicenda abbia un risalto su tutti i media nazionali ed internazionali, non certo per iniziativa del quotidiano di cui parla Lei.Nessun fastidio non si preoccupi, io sono per la libertà sempre e comunque. Basta rispondere a quelle domande che non sono di secondo piano specie per chi come me è cattolico. Così semplicemente...e cordialmente.
E' possibile non essere d'accordo su giudizi politici, anche tra cattolici. Come sul rapporto tra morale e politica. Grazie comunque della stima per le opinioni che esprimo su temi apparentemente più neutrali. Ma anche su questa vicenda sono convinto di avere assunto una posizione ragionevole, seppur diversa dalla sua. E se non tira in ballo il confessionale e il meeting di Rimini per contestarlo a priori, ci si può capire meglio. Altrettanto cordialmente.
Archiviato il caso "Papi" che oramai ci ha "eletto" a Paese di Alvaro Vitali, torniamo a discutere dei provvedimenti del Governo per fronteggiare la crisi. Ed il mio commento è solo uno: pannicelli caldi.
Condivido con excelsus e aggiungo: "pannicelli caldi a babbo morto"-: ancora ci prendono in giro con provvedimenti che avranno i loro effetti (pochi)fra 18-24 mesi (quando non serviranno assolutamente a niente): le imprese vanno aiutate ieri (oggi) quando ancora ci sono, no quando sono morte.
PS Reinvestire gli utili? Ma chi li fa gli utili adesso? Le PMI artigiane e industriali ? Solito intervento per aiutare pochi grandi potenti
Al paese di Alvaro Vitali è adeguato il complesso dei provvedimenti varati dal governo, sono d'accordo con chi mi precede. Tra l'altro inadeguati, il problema non sono gli utili, ma il credito. Sono passati sette mesi dal varo del D.L. 185/08. Risultato: Tremonti bond ancora al palo (Banco Popolare non mi risulta che abbia ancora incassato un centesimo) e Fondo Centrale rifinanziato solo per 71 milioni di euro. Qualche altro soldo arriverà per quest'ultimo e va bene. Ma che i Tremonti bond abbiano un qualche effetto sul finanziamento delle imprese nel breve termine è una favoletta, basta guardare i termini dell'accordo con l'Economia. Molto meglio l'operazione di rifinanziamento dalla BCE che per le banche italiane dovrebbe, si dice, valere 40 Mld di euro. Bene comunque anche le Regioni che 107 o non 107 qualcosa stanno facendo.
Qualcuno s'è accorto che è la legge sull'usura che impedisce di finanziare i prenditori percepiti come più rischiosi?
Il governo italiano non può mettere in campo più di qualche miliardo aggiuntivo, a differenza delle decine dei paesi europei meno disastrati e delle centinaia del Regno Unito e delle migliaia degli USA. Le risorse che possono salvare le imprese verranno da capitali privati (scudo fiscale e reinvestimento in azienda di utili o liquidità investita fuori) e da un orientamento più efficiente delle risorse pubbliche che già sono in budget. Per questo è cruciale che si investa su piattaforme efficienti che mettano a fattor comune risorse statali, regionali e di altra origine (come potrebbe essere il fondo centrale Pmi). Se prevale la litigiosità tra fazioni politiche e territoriali non ce la faremo mai. Sapete che rischiamo di dare indietro a Bruxelles diverse centinaia di milioni di fondi europei per questo motivo?
Sono queste le sfide sulle quali le "forze produttive" devono incalzare il governo, nell'interesse generale del paese di Alvaro Vitali, del quale mi onoro di far parte. Le autorevoli firme che dal paese di Benny Hill ci esortano alla catarsi non sono credibili come guide morali. Curano i loro interessi. Pensiamo a curare i nostri, che oggi non coincidono con i loro.
In piena sintonia con Luca sull'analisi che si riassume in un'unica frase: non ci sono sufficienti risorse pubbliche da impiegare per la crisi e quelle poche che sono attualmente disponibili utilizziamole bene!
Al di là poi delle convinzioni politiche di ognuno, ribadisco che personalmente non sono orgoglioso di vivere nè nel Paese di Alvaro Vitali nè nel Paese di Benny Hill. Credo invece fermamente che l'Italia abbia urgente bisogno di un ricambio della propria classe dirigente che sia ambasciatore di un pò di Etica nella vita pubblica.
L'altra settimana ero a Napoli: una città che potrebbe essere accostata a una miriade di figure o influenze negative. Ma quanta bellezza, vivacità, capacità di ripresa, nonostante le mille ferite e difficoltà! Non è definita da ciò che la diminuisce, ma da ciò che è, 'na cosa grande. Lo stesso vale per l'Italia. Di questo sono fiero. Da qui si può ripartire.
Le risorse sono poche e vanno utilizzate bene, leggete se lo ritrovate l'articolo di Paolo Savona sulla prima pagina del Messaggero di ieri. Il Fondo Centrale va anch'esso bene, ma deve essere ampliata l'operatività delle controgaranzie. In caso contrario il Fondo rischia di diventare banco-centrico, con la garanzia di ultima istanza che serve solo a ridurre il capitale di vigilanza su operazioni ultra sicure. Con la controgaranzia si potrebbe riuscire a dare una chance, grazie ai confidi, a quelle imprese che rischiano di sparire loro malgrado. E soprattutto si potrebbero iancentivare e motivare le banche a fare il loro mestiere anche in tempi difficili. Raccogliendo le sollecitazioni di un persona seria come Draghi.
P.S. Nel paese di Benny Hill e Mr. Bean ogni tanto i ministri si dimettono!
Condivido al 100% tutte le parole dell'ultimo post di Luigi.
Cosa altro deve fare o divenire il Fondo? La controgaranzia (double-default) già c'è. La controgaranzia-riassicurazione pure. Cos'è che manca?
Cosa manca al Fondo?
La garanzia diretta dei confidi in regime di "pagamento provvisorio" Circ. BDI 267/96 non è contrpgarantibile on via diretta ed a ponderazione sul Fondo. Per dirne una, potrei continuare un pomeriggio.
La garanzia a prima richiesta con pagamento provvisorio dei Confidi mutualistici è perfettamente valida (circ. 253/2006). Dov'è che hai tratto la tua convinzione? E poi continua con le tue osservazioni e richieste. Saranno utili a tutti.
Non ci siamo capiti. La garanzia eligibile con escussione "a pagamento provvisorio" dei Confidi 107 non è, ad oggi e salvo modifiche delle disposizioni operative, controgarantibile sul Fondo in via diretta ed a ponderazione zero. E' controgarantibile solo in via sussidiaria in regime di acconto.
In quanto alle disposizioni operative del Fondo ed alla irrevocabilità ed incondizionabilità della controgaranzia del Fondo, ribadisco che sarebbe opportuna un'approfondita riflessione giuridica su alcuni aspetti che sembrano inficiare i due suddetti pilastri.
Ripeto il commento fatto su un altro post: mi è giunta voce che Banca d'Italia stia per pubblicare (prima dell'estate) una comunicazione che farà chiarezza sull'eleggibilità a fini di Vigilanza prudenziale delle garanzie controgarantite dal Fondo. In effetti il supporto regolamentare attuale (circolari interne del soggetto gestore) non è granitico.
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