Consiglio di leggere il rapporto speciale dell'Economist sull'Italia, che potete scaricare qui.
Lo consiglio a chi si è compiaciuto del nuovo attacco del newspaper inglese a Berlusconi, così come a chi se ne è dispiaciuto: dice cose vere sui lati risplendenti (e detestabili) del nostro paese, che al 99% tali sono a prescindere da Berlusconi, e fioriscono (o allignano) in entrambi gli schieramenti politici o, più spesso, a prescindere dagli schieramenti.
Alla fine il messaggio è incoraggiante: siamo fermi da vent'anni, ci sono tante cose che non vanno per la sfinitezza di chi se ne dovrebbe occupare. Con poco sforzo, possiamo fare passi enormi.
Poco o tanto, c'è da faticare, da lavorare.
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