Segnalo questo articolo di Stefano Manzocchi, professore di economia internazionale alla LUISS, uscito sul Sole 24 ore di oggi. Tratteggia bene i passaggi nelle strategie delle banche italiane che toccano i rapporti con le Pmi: dallo sviluppo commerciale aggressivo del pre-crisi, alle strategie del 2009-2010 che hanno esaltato il modello della banca legata al territorio premiando (più selettivamente) le imprese italiane, alle mosse di oggi, che vedono le banche più orientate a sviluppare i mercati esteri a maggiore crescita (quelle che già vi operavano).
C'è ora il rischio che le banche ora trascurino le imprese domestiche, specialmente quelle che non hanno forza ed expertise sufficiente per trovare sbocchi di crescita all'estero. Di qui l'esortazione alle banche affinché guidino le Pmi verso occasioni di internazionalizzazione. Cosa che le banche dichiarano pubblicamente di voler fare, ma che (a detta di Manzocchi) dicono in privato di non poter fare, avendo già tanti problemi di cui occuparsi. L'esortazione rimane valida, e può trovare altri interlocutori fra le banche aperte al nuovo o altri soggetti che offrono alle imprese assistenza sul fronte delle crescita all'estero.
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