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giovedì 13 settembre 2012

Passera presenta il Rapporto "Restart Italia" sulle start-up

Oggi a Roncade (Treviso), presso l'incubatore H-Farm, il Ministro Passera ha partecipato alla presentazione del rapporto "Restart Italia" della task force del MiSE sulle politiche per le start-up innovative. Contiene un pacchetto di proposte, anche rivoluzionarie, per rendere l'Italia un paese ospitale per gli imprenditori con idee innovative da trasformare in business. Qui il rapporto da scaricare.

Della task-force, coordinata da Alessandro Fusacchia, fanno parte dodici esperti di innovazione d'impresa, nuove tecnologie e venture capital. Il rapporto prodotto è ponderoso (170 pagine).
Cominciamo dalla start-up modello tratteggiata nel rapporto. Si definiscono “startup” tutte quelle società di capitali, non quotate e residenti o soggette a tassazione in Italia, che soddisfano i seguenti criteri:

a) sono detenute direttamente e almeno al 51% da persone fisiche, anche in termini di diritti di
voto;
b) svolgono attività di impresa da non più di 48 mesi;
c) non hanno fatturato – ovvero hanno un fatturato, così come risultante dall’ultimo bilancio
approvato, non superiore ai 5 milioni di euro;
d) non distribuiscono utili;
e) hanno quale oggetto sociale lo sviluppo di prodotti o servizi innovativi, ad alto valore
tecnologico;
f) si avvalgono di una contabilità trasparente che non prevede l’uso di una cassa contanti, fatte
salve le spese legate ai rimborsi.

Tra le misure caldeggiate per far fiorire questo tipo di imprese, saltano all'occhio:
- la creazione di una iSrl, società di capitali costituita per vie brevissime e costi ridotti all'osso;
- agevolazioni sugli apporti di capitale e sull'emissione di stock option nei confronti di soci, collaboratori e fornitori;
- regime semplificato di liquidazione (volontaria o per crisi) della start-up che non decolla;
- piattaforme di finanziamento privato (crowdfunding e social lending), istituzionale (SGR a capitale e controlli snelli) e facilitazioni per la quotazione in Borsa sull'AIM;
- più credito grazie ad una apposita sezione del Fondo centrale di garanzia per le Pmi
- sfida ai territori per la creazione di eco-sistemi attraenti per le start-up, che tra le righe vuol dire "mette a fattor comune la miriade di incubatori, parchi, fondi etc che esistono a livello locale e che non hanno massa critica".
La proposta è avvincente. Come sempre in questo mondo troviamo menti brillanti, persone intraprendenti e, soprattutto, una fucina di immagini seducenti. Queste non costano molto. Il lavoro duro comincia quando le si traduce in realtà. Mi chiedo quanto dell'esplosività delle proposte si conserverà al momento della sua traduzione in norme, soprattutto quando ci si avventurerà nei terreni paludosi (adempimenti) o minati (fallimenti, finanza e credito). Nutro un sano scetticismo per i club dei tipi geniali che si autoqualificano come tali e in virtù di tale privilegio chiedono una marea di facilitazioni che sono negate alle altre imprese, e spesso procedono in maniera avventurosa.
Ciò nonostante, non nego l'importanza delle imprese innovative per competere e tornare a crescere. Quindi, buon lavoro alla task force, e aspettiamo di vedere i frutti.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Che mania quella sulla limitazione dell'uso del contante.
Ma se lo stato vuole limitarlo / abolirlo dovrebbe mettere a disposizione strumenti tracciabili a costo zero per gli utilizzatori, altrimenti siamo in presenza di una tassa sul denaro esatta dal sistema finanziario.
tra l'altro si intravede un leggerissimo conflitto di interesse :)