Sono in corso diverse ispezioni presso confidi iscritti all'elenco speciale. Giustamente, non trapelano informazioni (che sono e devono rimanere riservate). Però i bilanci, e qualche voce che passa tra colleghi, lasciano indizi interessanti.
Pare che in alcuni casi la Banca d'Italia abbia chiesto di adeguare le rettifiche da deterioramento del portafoglio garanzie, di reperire fondi patrimoniali e/o di attuare altri interventi di riduzione / trasferimento delle esposizioni. Non so come i confidi che hanno ricevuto questa prescrizione intendano muoversi.
Temo che per molti non ci sia la possibilità di pagarsi le cure prescritte di tasca propria, o dei propri soci. Immagino che in casi del genere si farà appello a fonti di capitale pubbliche (regioni e Camere di commercio). Del resto, la legge confidi è stata emendata dal Decreto Salva-Italia proprio per dare il via libera agli apporti di capitale pubblico. Non so a quanto ammontino le risorse stanziabili dagli sponsor pubblici. Non so quanto le relative procedure di assegnazione siano a prova di rischio ricorso.
In linea teorica, supponiamo che ci sia abbondanza di fondi per la ricapitalizzazione e che i confidi li ottengano nella misura necessaria a ripristinare i coefficienti di solvibilità dopo la pulizia contabile. Tutto risolto? No, se dopo l'iniezione di patrimonio il confidi ricomincia ad operare esattamente come prima, senza cognizione del proprio equilibrio gestionale.
Chissà se nelle prescrizioni di Banca d'Italia ci sarà anche l'invito, cortese ma fermo, a cambiare i processi, e magari anche le persone?
Pare che in alcuni casi la Banca d'Italia abbia chiesto di adeguare le rettifiche da deterioramento del portafoglio garanzie, di reperire fondi patrimoniali e/o di attuare altri interventi di riduzione / trasferimento delle esposizioni. Non so come i confidi che hanno ricevuto questa prescrizione intendano muoversi.
Temo che per molti non ci sia la possibilità di pagarsi le cure prescritte di tasca propria, o dei propri soci. Immagino che in casi del genere si farà appello a fonti di capitale pubbliche (regioni e Camere di commercio). Del resto, la legge confidi è stata emendata dal Decreto Salva-Italia proprio per dare il via libera agli apporti di capitale pubblico. Non so a quanto ammontino le risorse stanziabili dagli sponsor pubblici. Non so quanto le relative procedure di assegnazione siano a prova di rischio ricorso.
In linea teorica, supponiamo che ci sia abbondanza di fondi per la ricapitalizzazione e che i confidi li ottengano nella misura necessaria a ripristinare i coefficienti di solvibilità dopo la pulizia contabile. Tutto risolto? No, se dopo l'iniezione di patrimonio il confidi ricomincia ad operare esattamente come prima, senza cognizione del proprio equilibrio gestionale.
Chissà se nelle prescrizioni di Banca d'Italia ci sarà anche l'invito, cortese ma fermo, a cambiare i processi, e magari anche le persone?
12 commenti:
Bene e questo deve valere per tutti, grandi e piccini, e deve valere anche per le banche che hanno avuto aiuti pubblici (tutte, diretti o tramite le Fondazioni). Si faccia un unico provvedimento che riguardi Banche, in primis Monte Paschi, e Confidi.
Ciao
Bene, finalmente la viglilanza sta dando i suoi buoni frutti permettendo all'adolescente confidi di diventare un Intermediario di tutto rispetto.
Il punto è cruciale: Pantalone non c'è più e se anche ci fosse da buon cittadino non lo vorrei perchè voglio diminuire la pressione fiscale--> Giavazzi.
Dobbiamo individuare le misure più efficienti da mettere in campo sotto un vincolo di bilancio.
Se da un lato si chiede espressamente di riconoscere la garanzia come bene pubblico che interviene per sanare un fallimento del mercato, dobbiamo metterci in testa che la naturale conseguenza è, come ho già detto in altre occasioni, che tali contributi puibblici siano gestiti con un monopolio privato.
Allora, che le Regioni individuino la misura più efficiente e più utile in termini addizionali e che lì concentrino tutte le risorse.
Per me:
1- creazione di un confidi unico intersettoriale per regione, che riceva contrinuti a PV, co un duplice effetto:
- da un lato la capacità di sfruttare la migliore (non in questo momento storico) ponderazione di una garanzia
Basilea compliant (20%);
- dall'altro permettere alle strutture di responsabilizzarsi sia in termini di management che in termini di intera governance.
2- Consolidamenteo di A.T.I. inter-regionali che sfruttino al meglio le misure europee;
3- individuazione di un benchmark da seguire
4- Analisi della sostenibilità del sistema ed individauzione della quantità di contributi pubblici necessari per garantire i
pricipi di sostegno e di mutualità che sono i pilastri dell'architettura.
5- impedire al fondo 662 di agire come garante diretto, in quanto distugge il potere contrattuale delle pmi.
E' vero che in momenti di razionamento agisce da ammortizzatore ma lascia la determinazione del tasso al mercato.
Allora non varrebbe la pena di dare direttamente i soldi alle banche per consolidare i loro patrimoni?
Per me il 662 deve operare solo come controgarnate, così da essere un vero aiuto alle pmi, nell'accesso al credito, garantedo
ai confidi di applicare i tassi convenzionati (risparmio in termini di tasso).
6- dotazione di sistemi di rating nel mondo confidi il prima possibile.
Efficienza, merito, buona governance e tanto tanto buon senso le nostre stelle!!!!!
In un caso che conosco è stato imposto al Confidi di dotarsi di un ufficio istruttorie o Crediti, capace cioè di una analisi indipendente del rischio di credito entrante. Innanzitutto è una cosa talmente ovvia che mi domando come poteva essere che non avesse già tale ufficio. Secondariamente osservo che è un onere importante capace di spostare il break even di un Confidi.
@Anonimo delle 12:12 L'attuale ponderazione della garanzia Confidi (ma anche quella di qualsiasi megabanca italiana) non è 20% ma 100%. Quindi una garanzia di un vigilato non ha alcun potere attenuatorio sul rischio assunto da una banca erogante.
Circa le altre proposte mi trovi in gran parte d'accordo con una significativa variante.: non potremmo lasciare alle PMI la scelta se godere di una agevolazione in conto interessi od in conto garanzia (rivolgendosi cioè ad un Confidi, controgarantito o no)?
@Sapio: Per la ponderazione avevo precisato fra parentesi, "(non in questo momento storico)". Perchè ora è il 100% ma non appena l'effetto downgrade passerà con la fuoriuscita dalla crisi, che mi auguro il prima possibile (perchè mi auguro che il prima possibile il buon senso torni a pervadere lo stivale), tornerà ad essere il 20%.
Per la seconda osservazione mi trovi daccordo se non fosse per il fatto che i soldi pubblici secondo me o servono come aiuti nei fallimento del mercato o è meglio non sprecarli creando così avanzo e diminuendo la pressione fiscale.
Pensi che qualche cittadino sia favorevole ad aiutare le banche senza mettere alcun vincolo? Cioè se il fondo garantisce un finanziamento senza condizioni di tasso, tanto vale che lo eroghi direttamente, o no?
Con un 662 a sostegno delle imprese, cioè che operi solo come controgarante, aiutiamo le imprese sia nell'accesso al credito e sia nel diminuire la pressione degli oneri finanziari, per non parlare dell'effetto leva. Poi ovviamente i confidi debbono crescere, e diventare gli Intermediari dell'incipit.
Concludo con una domanda: C'è qualche soggetto forse che non deve crescere nel senso di migliorarsi?
@Primo Anonimo: Non invoco un'epurazione di massa (cosa che riesce impossibile, e arbitraria). Peraltro mi sembra che al Monte Paschi che ci sia stato un ricambio al vertice.
Quello che sottolineo è la necessità di nuovi modi di operare. La necessità di ricambio è conseguente, ed eventuale. In molti casi è inevitabile.
Non ho ben compreso cosa intendiate con garanzia confidi con ponderazione al 100%, anzichè al 20%. Me lo potete spiegare? Io sapevo che i confidi vigilati davano vantaggi all'erogante, che ne acquisiva la garanzia, in termini di minore ponderazione del rischio negli assorbimenti patrimoniali (cioè il 20% dell'8% per la parte garantita). Non è più così? Da quando?
@Anonimo: il beneficio della minore ponderazione su credito garantito da confidi 107 segue, nel metodo standard di Basilea 2, la classe di rischio della categoria "Banche". Detta classe di rischio è collegata al rating sovrano del paese in cui ha sede la banca, ed è un gradino sotto la classe di rischio sovrano. Con rating dello Stato AA, il rischio sovrano si pondera 0% e quello delle banche italiane 20%. Con rating A, il sovrano sale a 20% e il bancario al 50%. Con rating BBB, il sovrano passa a 50% e il bancario al 100%.
Oggi i rating dell'Italia sono S&P BBB+, Moody's Baa2 e Fitch A-. Tutti e tre con outlook negativo. Quindi siamo attratti verso BBB, che corrisponde a una ponderazione del 100% per le esposizioni garantite da confidi 107.
Ecco spiegato l'arcano.
Preciso che le banche devono ponderare già oggi le garanzie Confidi al 100% (media delle ponderazioni S&P e Moodys) salvo non abbiano dichiarato a BdI che si avvalgono solo delle ponderazioni Fitch (che valuta l'Italia A- e quindi i Confidi ancora ponderazione 50%). Immagino nessuna banca abbia fatto questo.
@Luca Erzegovesi e Sapio: grazie per l'esaustiva spiegazione!
Se con rating A, il sovrano sale a 20% e il bancario al 50%. Con rating BBB, il sovrano passa a 50% e il bancario al 100%. Ciò significa che anche il fondo statale MCC non ha più ponderazione 0?
@Rita: per la direttiva europea CRD i Governi dell'eurozona hanno ponderazione zero a prescindere dal rating per quest Fcg dà ponderazione zero
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