La Banca d'Italia ha pubblicato il Bollettino economico n. 71 di gennaio 2013. Non si narra di cambiamenti drammatici rispetto al numero precedente. Stralcio qualche passaggio sulle condizioni del credito alle imprese, come d'abitudine. I grassetti sono miei.
I prestiti bancari al settore privato non finanziario hanno continuato a ridursi; nei tre mesi terminanti in novembre sono diminuiti del 2,6 per cento (in ragione d’anno, al netto dei fattori stagionali e dell’effetto contabile delle cartolarizzazioni; fig. 26). La flessione ha riguardato soprattutto i prestiti alle imprese (-4,0 per cento, contro il -0,8 di quelli alle famiglie). [...]
Le informazioni qualitative desunte dalle risposte degli intermediari italiani all’indagine trimestrale sul credito bancario (Bank Lending Survey) dello scorso ottobre indicano che nel terzo trimestre del 2012 i criteri di offerta di prestiti alle imprese sono divenuti lievemente più restrittivi, riflettendo un aumento del rischio percepito connesso con il deterioramento delle prospettive dell’attività economica in generale e di particolari settori [...].
La flessione del costo del credito alle imprese registrata nella prima parte dell’anno si è interrotta
nell’estate: tra la fine di agosto e quella di novembre il costo medio dei nuovi prestiti alle imprese è lievemente risalito, al 3,6 per cento (fig. 27). L’aumento ha riguardato soprattutto i tassi applicati ai finanziamenti di ammontare superiore a un milione di euro. Le indicazioni fornite dalle banche nell’ambito dell’indagine trimestrale sul credito bancario suggeriscono che tale rialzo è connesso con il peggioramento della qualità del credito e con le più forti preoccupazioni sulla rischiosità dei prenditori. Il divario tra il costo medio dei finanziamenti alle imprese italiane e a quelle tedesche era pari a 1,4 punti percentuali in novembre. [...]
Nel terzo trimestre del 2012 il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti (al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno) è salito al 2,2 per cento. Il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle famiglie resta relativamente basso, all’1,4 per cento, come alla fine dello scorso anno. Quello dei prestiti alle imprese ha raggiunto il 3,3 per cento e dovrebbe toccare un picco a metà del 2013, per poi diminuire (cfr. Rapporto sulla stabilità finanziaria, n. 4, 2012). Informazioni preliminari indicano che nel bimestre ottobre-novembre l’esposizione complessiva nei confronti dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza è ulteriormente aumentata. La quota dei prestiti alle imprese in temporanea difficoltà (esposizioni incagliate e ristrutturate) sul totale dei finanziamenti al settore si è portata in ottobre al 7,9 per cento (dal 7,3 di luglio).
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