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mercoledì 6 novembre 2013

Regione Piemonte: stop al disimpegno parziale da Eurofidi (e al piano di riassetto di Eurogroup?)

Dopo aver scritto un post per approfondire le ragioni della riorganizzazione di Eurogroup, ecco una notizia che invita alla calma e alla prudenza nei giudizi:

(Alinews.it) – Torino, 5 nov – Sorpresa: la Regione Piemonte decide di mantenere invariata la sua quota in Eurofidi. E’ quanto si legge nella nota che prevede una riorganizzazione delle partecipate approvata oggi dal consiglio regionale. Sembra saltare così il piano di diluizione previsto da Finpiemonte che ancora nelle scorse ore dava per scontato un alleggerimento dall’attuale 17,75% fino a un tetto minimo del 10% e sondando a questo proposito la volontà della neonata Eurogroup a farsi carico della quota in uscita. La decisione viene accolta con favore dal presidente dal numero uno di Eurogroup Massimo Nobili: “La considerazione che la quota regionale in Eurofidi, detenuta attraverso Finpiemonte partecipazioni, è strategica, non può che farci piacere perchè coglie in pieno il ruolo di Eurofidi soprattutto in un momento come questo in cui l’accesso al credito per le piccole imprese va facilitato e che senza il ruolo di garanzia dei Confidi è praticamente impossibile”. La decisione di mantenere invariata la quota però pone qualche problema di disponibilità proprio nel momento in cui Eurofidi si appresta, giovedì prossimo, a varare un aumento di capitale piuttosto significativo. A quanto si apprende, la proposta riguarda un aumento per 50 milioni di cui 30 di sovrapprezzo. La quota di Finpiemonte vale quindi 8,3 milioni. Al netto dei 4 milioni già versati negli anni scorsi in conto capitale, (secondo fonti regionali sarebbero però di più) si tratta comunque di 4,3 milioni. Accanto al problema dell’investimento regionale, che probabilmente potrà avvenire in più tranche nel corso degli anni, c’è quello della riorganizzazione di Eurogroup. La diluizione di Finpiemonte infatti sarebbe stata funzionale all’ingresso della neonata holding di via Perugia in Eurofidi, ma se ora le quote regionali resteranno indisponibili si dovrà ricorrere a un piano B. E qui emerge la cautela sul piano di riassetto di via Perugia dell’assessore alle partecipate Agostino Ghiglia, che sottolinea: “La regione attraverso Finpiemonte partecipazioni vuole sostenere il sistema dei Confidi, se la riorganizzazione del gruppo fa cambiare pelle a queste società o mette a disposizione investimenti regionali per aziende che fanno altro e che possono stare da sole sul mercato c’è il rischio che la Regione vi incida in maniera impropria. E’ sicuramente un discorso da approfondire e che porrò alla giunta”.
Tutto sospeso, pertanto. Con l'incognita della partecipazione pubblica all'aumento di capitale di Eurofidi, che pare non sia stata attentamente ponderata nella decisione di bloccare il recesso parziale. 
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1 commento:

maxabbru ha detto...

Ho avuto modo di leggere i documenti dell'assemblea di Eurocons (http://www.eurocons.biz/assemblea-30-ottobre-2013/)
e condivido con lei la calma e la prudenza nell'esprimere giudizi riguardo il riassetto societario.
Come si può chiedere ai propri soci un aumento di capitale (ed un adeguamento dei compensi degli amministratori!!) presentando un
documento sul riassento societario che liquida così l'ispezione della Banca d'Italia del maggio/agosto scorso presso Eurofidi: "Ispezione di Banca d’Italia conclusa e relativi interventi di riassetto organizzativo già avviati". Mi chiedo, ma in quanti hanno avuto modo di leggere il verbale emesso dal settore di vigilanza della Banca d'Italia?