Sinvest, il confidi artigiano lombardo che è stato cancellato dall'elenco speciale, ha convocato l'assemblea straordinaria dei soci lo scorso 30 ottobre (vedi avviso sul sito Sinvest). I punti principali all'ordine del giorno erano questi:
Sulla questione la società e la sua associazione di riferimento (Confartigianato) hanno optato per la riservatezza. Hanno scelto ragionevolmente, dato che la messa in liquidazione non è un punto di arrivo, ma l'inizio di un percorso complesso che è bene svolgere ordinatamente.
Gli stakeholder di Sinvest non hanno presentato ricorso alla giustizia amministrativa, né hanno attivato altre forme di resistenza sul fronte legale alla messa in atto della cancellazione disposta dalla Vigilanza. Sono d'accordo che non sarebbero servite: forse potevano rinviare di qualche mese la liquidazione, ma con scarse probabilità di successo. E non è certo il momento di aprire un contenzioso tra confidi artigiani e Banca d'Italia.
Che cosa succederà adesso? I fronti aperti sono tre.
Il primo fronte riguarda il personale. Dopo il ricorso temporaneo alla Cassa integrazione, si può immaginare un ricollocamento presso altre strutture dell'associazione di riferimento.
Il secondo fronte riguarda la continuità dei contratti di garanzia in bonis che sono in essere. Presumo che tale continuità venga garantita cedendo il portafoglio ad altri confidi. Il candidato ideale sarebbe il principale confidi lombardo affiliato a Confartigianato, Artigianfidi Lombardia, che pure potrebbe assicurare nuovi flussi di erogazione ai soci ex Sinvest, e magari anche assorbire parte del personale.
Il terzo fronte riguarda il portafoglio deteriorato (la causa del duro intervento della Vigilanza). Rimarrà probabilmente in carico alla società Sinvest e sarà gestito dai liquidatori.
Ho scambiato due parole con il Direttore Michele Testa e l'ho trovato lucido e sereno, per quanto provato dalla sfida che, per primo, si è trovato ad affrontare. Penso che l'esperienza di Sinvest meriti di essere conosciuta e analizzata dagli operatori del settore.
La vicenda non è ancora conclusa, anzi, entra in una fase interessantissima. Sinvest intende portare a buon fine un'ordinata liquidazione mediante trasferimento di rami d'azienda e chiusura a stralcio di garanzie escusse. Si dovranno concludere accordi con numerose banche convenzionate, con il confidi (o i confidi) che subentreranno nei rapporti in bonis. Serviranno professionalità, perizia tecnica (pensiamo al corretto prezzo delle garanzie trasferite che il confidi in liquidazione dovrà corrispondere a chi subentra), trasparenza. Servirà un approccio collaborativo, multilaterale, di sistema.
Le crisi portano a un bivio, da cui si diramano due strade: una porta a uno scenario da day after, tutti contro tutti e si salvi chi può; l'altra strada porta ad affrontare a testa alta le difficoltà, salvando quello che ha conservato un valore, imparando dalla prova per ripartire (e si può imparare moltissimo).
Sinvest, con l'appoggio di Confartigianato, ha imboccato la seconda strada, e merita la simpatia e la solidarietà di tutto il mondo confidi, e non solo
1) Scioglimento e messa in liquidazione della Società, a seguito del provvedimento di cancellazione dagli elenchi degli intermediari finanziari vigilati da parte della BancaL'assemblea (a quanto ho appreso) ha deliberato la messa in liquidazione.
d’Italia, ai sensi dell’art. 2484 e seguenti del codice civile;
2) Nomina dei liquidatori, attribuzioni e criteri di svolgimento della liquidazione ai sensi dell’art. 2487 e seguenti del codice civile.
Sulla questione la società e la sua associazione di riferimento (Confartigianato) hanno optato per la riservatezza. Hanno scelto ragionevolmente, dato che la messa in liquidazione non è un punto di arrivo, ma l'inizio di un percorso complesso che è bene svolgere ordinatamente.
Gli stakeholder di Sinvest non hanno presentato ricorso alla giustizia amministrativa, né hanno attivato altre forme di resistenza sul fronte legale alla messa in atto della cancellazione disposta dalla Vigilanza. Sono d'accordo che non sarebbero servite: forse potevano rinviare di qualche mese la liquidazione, ma con scarse probabilità di successo. E non è certo il momento di aprire un contenzioso tra confidi artigiani e Banca d'Italia.
Che cosa succederà adesso? I fronti aperti sono tre.
Il primo fronte riguarda il personale. Dopo il ricorso temporaneo alla Cassa integrazione, si può immaginare un ricollocamento presso altre strutture dell'associazione di riferimento.
Il secondo fronte riguarda la continuità dei contratti di garanzia in bonis che sono in essere. Presumo che tale continuità venga garantita cedendo il portafoglio ad altri confidi. Il candidato ideale sarebbe il principale confidi lombardo affiliato a Confartigianato, Artigianfidi Lombardia, che pure potrebbe assicurare nuovi flussi di erogazione ai soci ex Sinvest, e magari anche assorbire parte del personale.
Il terzo fronte riguarda il portafoglio deteriorato (la causa del duro intervento della Vigilanza). Rimarrà probabilmente in carico alla società Sinvest e sarà gestito dai liquidatori.
Ho scambiato due parole con il Direttore Michele Testa e l'ho trovato lucido e sereno, per quanto provato dalla sfida che, per primo, si è trovato ad affrontare. Penso che l'esperienza di Sinvest meriti di essere conosciuta e analizzata dagli operatori del settore.
La vicenda non è ancora conclusa, anzi, entra in una fase interessantissima. Sinvest intende portare a buon fine un'ordinata liquidazione mediante trasferimento di rami d'azienda e chiusura a stralcio di garanzie escusse. Si dovranno concludere accordi con numerose banche convenzionate, con il confidi (o i confidi) che subentreranno nei rapporti in bonis. Serviranno professionalità, perizia tecnica (pensiamo al corretto prezzo delle garanzie trasferite che il confidi in liquidazione dovrà corrispondere a chi subentra), trasparenza. Servirà un approccio collaborativo, multilaterale, di sistema.
Le crisi portano a un bivio, da cui si diramano due strade: una porta a uno scenario da day after, tutti contro tutti e si salvi chi può; l'altra strada porta ad affrontare a testa alta le difficoltà, salvando quello che ha conservato un valore, imparando dalla prova per ripartire (e si può imparare moltissimo).
Sinvest, con l'appoggio di Confartigianato, ha imboccato la seconda strada, e merita la simpatia e la solidarietà di tutto il mondo confidi, e non solo
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