Assicuratori abusivi, gestori abusivi, banchieri abusivi, tanta voglia di intermediare abusiva si potrebbe cantare sulle note di Elio e le storie tese. Più sobriamente, la Banca d'Italia segnala in questa comunicazione i nomi dei soggetti che svolgono, abusivamente, attività regolate senza essere iscritti o autorizzati al loro esercizio. C'è però da farsi lo stesso due risate.
Cominciamo dagli abusivi "onesti", come la Avatar Spa di Sant'Ilario d'Enza (RE), che rivela col proprio nome la sua natura di intermediario evanescente, la Banca Re Mida, più esplicita nell'autopresentarsi come schema Ponzi, o la Banca Magnolia, omonima della nota società di produzione di reality e talent show. C'è chi preferisce spararla grossa, come la Banca Internazionale di Credito, o cerca di farsi passare per un grosso nome (del presente o del passato), come la Siac Re Guarantee Company Ltd con sede
legale a Birmingham, la Fideuram Ltd e la Lloyds VA Group Ltd (entrambe con sede in Londra). Altri preferiscono ragioni sociali più folkloristiche, come la Posta Popolare della Sardegna, o più esotiche, come la Development & Holding Bank of Belize.
L'elenco non include gli intermediari borderline (come alcuni confidi minori) iscritti all'elenco generale degli intermediari ex vecchio articolo 106 (o alle sezioni ex art. 155) che fanno cose che non dovrebbero.
In tutti i casi, quando una banca (vera) declina un fido, o quando l'assicuratore alza il premio, e qualcuno propone un'alternativa conveniente e sicura dal nome strano, vale il principio caveat emptor.
2 commenti:
Vale il proverbio: Il formaggio gratis sta solo nelle trappole per i topi.
La Banca d'Italia oltre a segnalare, farà qualcosa anche in termini di contrasto, sì! Se non la Banca d'Italia, qualcuno tipo Procura, sempre se anch'essa informata. O no?
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