Sono rientrato ieri da Roma dove, con Davide Panizzolo, ho partecipato al convegno XBRL 2008. L'evento, organizzato dall'Associazione XBRL Italia e ospitato dall'ABI a Palazzo Altieri, è stato un successo. Più di 150 partecipanti hanno seguito i lavori con assiduità e interesse.
Il successo non era scontato. L'evento clou doveva essere l'annuncio del Ministero per le riforme e le innovazioni nella PA, riguardante il decreto attuativo della norma sul deposito obbligatorio dei bilanci XBRL ex Decreto Bersani. In realtà il decreto non si è visto, e non sappiamo ancora se e quando uscirà. Non tutto il male viene per nuocere. Sgombrato il campo dal decreto-tormentone, al convegno si è discusso più liberamente di XBRL come strumento utile in sé. Soprattutto, si è parlato di esperienze concrete. Abbiamo una giurisdizione XBRL italiana, dove sono ben rappresentate le istituzioni e le associazioni datoriali e professionali. Con un'adeguata promozione, si dovrebbe raccogliere in pochi mesi un buon numero di adesioni tra le banche, le imprese, le società di IT, l'accademia. In XBRL Italia finora si è lavorato bene, negli organi direttivi, così come ai tavoli tecnici, e non è che l'inizio. Circolano idee interessanti, c'è un clima di collaborazione e prevale il buon senso pratico (leggi: fare quello che si può e che torna utile).
Liv Watson, di XBRL International, e Olivier Servais, di IASB sono intervenuti e hanno seguito tutti i lavori. Certamente avranno apprezzato la compagnia di persone simpatiche e i carciofi di Fortunato al Pantheon, ma penso che non abbiamo fatto una brutta figura sul resto, anzi.
Torno dal convegno con un sentimento positivo: mi aspetto progressi importanti nei prossimi mesi. XBRL in Italia è partito col piede giusto, e si diffonderà anche senza obblighi di legge: nei prossimi blog renderò ragione del mio ottimismo.
Luca
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