Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nella riunione dell'8-9 luglio ha approvato una serie di misure (avviate nel gennaio 2009) per rafforzare i requisiti patrimoniali sul rischio di mercato e sanare alcuni dei limiti dell'attuale normativa emersi durante la crisi.
Sul rischio di mercato, il Comitato ha innalzato i requisiti minimi di capitale incrementali per il rischio di credito delle attività di trading complesse. Ha inoltre apportato affinamenti generali, includendo in particolare un requisito di stressed Value-at-risk (VaR) che dovrebbe smorzare la ciclicità dei requisiti di capitale basati sui modelli VaR interni, famigerati per la loro attitudine a segnalare rischi calanti con mercati in fase di boom (per la riduzione delle volatilità storiche a breve, che sono il principale input dei modelli) e rischi esplosivi in situazioni di "fuga verso la qualità".
Sul rischio di credito, nelle regole del Primo Pilastro, il Comitato ha tamponato le falle aperte con la crisi dei subprime, andando ad applicare requisiti più severi alle cartolarizzazioni di secondo livello (CDO di ABS, CDO di CDO) e alle linee di credito a favore di veicoli fuori bilancio (come SIV e conduit che investivano in subprime). Le banche dovranno inoltre effettuare analisi più rigorose delle cartolarizzazioni dotate di rating esterno. Su questi ed altri rischi elusivi, sono inoltre rafforzati i processi di controllo del Secondo Pilastro e i requisiti di informativa esterna del Terzo.
Le modifiche al Secondo Pilastro sono immediatamente esecutive. Quelle al Primo e al Terzo lo diventeranno entro il 31/12/2010. Sono inoltre prorogate oltre il 2009 le clausole di salvaguardia per le quali il capitale minimo non può scendere oltre uno scarto percentuale massimo sotto il livello calcolato con le regole di Basilea 1.
Non si tratta di modifiche rivoluzionarie. E' però allo studio un più ampio programma di riforma e rafforzamento del quadro di vigilanza che intende introdurre nuovi standard su
- promozione dell'accumulo di riserve tampone di capitale a cui attingere nei periodi di tensione;
- rafforzamento della qualità del capitale bancario [riducendo gli incentivi a emettere strumenti innovativi e ibridi];
- introduzione di un coefficiente minimo di leverage sull'attivo non ponderato come ulteriore pavimento alla dotazione minima di capitale.
Su questo programma ampio (che mi azzarderei a chiamare Basilea 3) sarà diffuso un documento di consultazione nel primo trimestre 2010.
Luca
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