Apprendo che è da poco iniziata la visita ispettiva della Vigilanza presso Cooperfidi Italia, il confidi nazionale del settore cooperativo con sede a Bologna.
La visita cade nell'imminenza dell'Assemblea dei soci, fissata in seconda convocazione il 26 maggio.
Mando con l'occasione un saluto al Direttore generale Ferruccio Vannucci, persona capace di coniugare fedeltà alla missione dei confidi con la concretezza e l'apertura al cambiamento (doti non sempre facili da far coesistere).
Mi chiedo se nelle prossime settimane o mesi ci sarà un'accelerazione del giro ispettivo della Vigilanza presso i confidi che ancora non sono stati visitati. Quanti sono? Abbastanza.
Tenuto conto che sono state effettuate 28 visite, di cui due hanno portato alla cancellazione del confidi dall'elenco 107, e che i confidi iscritti all'elenco speciale sono 62, rimangono 36 confidi da ispezionare. Eccone l'elenco in ordine di data di iscrizione all'elenco (clic per ingrandire):
Ipotizziamo (mera supposizione) che si voglia completare il giro prima della scadenza per l'istanza di autorizzazione all'iscrizione al nuovo Albo degli intermediari finanziari, fissata al 10 ottobre 2015. In questo modo la Banca d'Italia potrebbe acquisire elementi informativi completi sui quali poi decidere se accettare o meno l'istanza. Peraltro completare il giro è materialmente impossibile entro la prima decade di ottobre: ai ritmi tenuti finora (tre ispezioni in contemporanea della durata di due mesi ciascuna) in cinque mesi non ci stanno 36 ispezioni.
Se fossi nei panni della Vigilanza, mi aspetterei un'autoselezione degli iscrivendi nei prossimi mesi: alcuni confidi potrebbero non essere sopra la soglia dei 75 milioni di attività finanziarie, altri hanno già in programma di fondersi con altri 107, altri potrebbero decidere volontariamente di scendere tra i confidi minori. Questo discorso vale naturalmente anche per le strutture già ad oggi ispezionate.
In ogni caso, nulla vieta che un confidi presenti istanza senza aver prima ricevuto la visita ispettiva, naturalmente (come ammonivo alla fine di questo post) è bene che lo faccia a ragion veduta.
Con lo spunto (occasionale) delle future ispezioni siamo andati a toccare un tema vitale per il settore: con l'attivazione del nuovo Albo ci sarà un consolidamento tra i confidi maggiori, e un ripopolamento probabile dei confidi minori. Occorre evitare che il primo sia guidato da una dialettica mortifera tra pressioni del Supervisore e progetti che vi si adeguano passivamente, senza alcuna logica industriale. E occorre anche uno sforzo di evoluzione virtuosa tra i minori, che prima o poi avranno anche loro la vigilanza "lieve" dell'Organismo gestore dell'elenco (mi è giunta voce che il Ministro dell'Economia abbia firmato anche il "loro" decreto attuativo).
I confidi si giocano veramente tutto nei prossimi mesi.
Vediamo come andranno a schierarsi in campo, e poi qui riapriremo il dibattito (per entrare nello spirito giusto, consiglio di riascoltare le parole di Patrizia Geria).
La visita cade nell'imminenza dell'Assemblea dei soci, fissata in seconda convocazione il 26 maggio.
Mando con l'occasione un saluto al Direttore generale Ferruccio Vannucci, persona capace di coniugare fedeltà alla missione dei confidi con la concretezza e l'apertura al cambiamento (doti non sempre facili da far coesistere).
Mi chiedo se nelle prossime settimane o mesi ci sarà un'accelerazione del giro ispettivo della Vigilanza presso i confidi che ancora non sono stati visitati. Quanti sono? Abbastanza.
Tenuto conto che sono state effettuate 28 visite, di cui due hanno portato alla cancellazione del confidi dall'elenco 107, e che i confidi iscritti all'elenco speciale sono 62, rimangono 36 confidi da ispezionare. Eccone l'elenco in ordine di data di iscrizione all'elenco (clic per ingrandire):
Ipotizziamo (mera supposizione) che si voglia completare il giro prima della scadenza per l'istanza di autorizzazione all'iscrizione al nuovo Albo degli intermediari finanziari, fissata al 10 ottobre 2015. In questo modo la Banca d'Italia potrebbe acquisire elementi informativi completi sui quali poi decidere se accettare o meno l'istanza. Peraltro completare il giro è materialmente impossibile entro la prima decade di ottobre: ai ritmi tenuti finora (tre ispezioni in contemporanea della durata di due mesi ciascuna) in cinque mesi non ci stanno 36 ispezioni.
Se fossi nei panni della Vigilanza, mi aspetterei un'autoselezione degli iscrivendi nei prossimi mesi: alcuni confidi potrebbero non essere sopra la soglia dei 75 milioni di attività finanziarie, altri hanno già in programma di fondersi con altri 107, altri potrebbero decidere volontariamente di scendere tra i confidi minori. Questo discorso vale naturalmente anche per le strutture già ad oggi ispezionate.
In ogni caso, nulla vieta che un confidi presenti istanza senza aver prima ricevuto la visita ispettiva, naturalmente (come ammonivo alla fine di questo post) è bene che lo faccia a ragion veduta.
Con lo spunto (occasionale) delle future ispezioni siamo andati a toccare un tema vitale per il settore: con l'attivazione del nuovo Albo ci sarà un consolidamento tra i confidi maggiori, e un ripopolamento probabile dei confidi minori. Occorre evitare che il primo sia guidato da una dialettica mortifera tra pressioni del Supervisore e progetti che vi si adeguano passivamente, senza alcuna logica industriale. E occorre anche uno sforzo di evoluzione virtuosa tra i minori, che prima o poi avranno anche loro la vigilanza "lieve" dell'Organismo gestore dell'elenco (mi è giunta voce che il Ministro dell'Economia abbia firmato anche il "loro" decreto attuativo).
I confidi si giocano veramente tutto nei prossimi mesi.
Vediamo come andranno a schierarsi in campo, e poi qui riapriremo il dibattito (per entrare nello spirito giusto, consiglio di riascoltare le parole di Patrizia Geria).
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