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giovedì 19 marzo 2009

€1,3md di soldi veri visti da Roma



Ieri si è riunito dopo diversi mesi il gruppo di lavoro Interventi di ingegneria finanziaria presso il MiSE. Sono andato, dunque, a Roma in giornata, e naturalmente abbiamo commentato la notiza del giorno, ovvero la promessa da presidente a presidente di un Fondo di garanzia per le Pmi rinforzato a €1,3 md. Nelle stesse ore, al Tavolo sulle Pmi il Ministro Scajola prometteva di portare la dotazione complessiva del Fondo a €1,5md (di cui €500mn nel 2009), e di innalzare l'importo massimo coperto da €0,5mn a €1,5mn, confermando la garanzia statale di ultima istanza (ne riferisce ampiamente il Sole di oggi in terza). Dovrebbero essere mobilitate anche risorse della Cassa Depositi e Prestiti, forse sulla scorta dell'esperienza FRI (fondo di rotazione), ma resta da stabilire su chi graverà il rischio di credito (sulla Cassa DDPP o sulla banca erogante?).
Non posso riferire, per riservatezza, del nostro incontro molto meno mediatico. La buona notizia è che il Fondo centrale ha acquisito i primi €71mn stanziati dal DL 185/08, e quindi ha benzina per andare avanti. Per lanciare il Fondo centrale 2.0, con dotazione extra, garanzia dello Stato, gestore riassegnato (il presidente di MCC Carraro ha chiesto la proroga di un anno dell'attuale mandato), apertura a co-finanziamento di banche, regioni, SACE, e, magari, nuova piattaforma procedurale ci sono diversi nodi da sciogliere.
Chiediamo al Presidente Berlusconi di nominare una task force a tempo pieno sulla finanza delle Pmi, come per l'emergenza rifiuti, o fra sei mesi siamo ancora qui.

Luca

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5 commenti:

sapio ha detto...

Prima di definire chi sarà il gestore non si dovrebbe definire cosa questo dovrà fare, con quali strumenti dovrà misurare il rischio che lo stato si assumerà e in definitiva l'adeguatezza delle risorse stanziate ?

Luca ha detto...

Caro Sapio, spero che prima o poi si affrontino i problemi cruciali che giustamente metti in luce. Non sarà facile, dovendo percorrere un sentiero stretto e tortuoso tra pressioni delle lobby e rischi di infrazioni amministrative di ogni genere.

bartolomililli ha detto...

Cari Luca e Sapio, personalmente, se fosse possibile, di anni di proroga a UMCC ne concederei almeno 2, senza alcun dubbio. Tenete presente il periodo in cui siamo e, soprattutto, l'efficenza e l'efficacia raggiunta dalla gestione del fondo nazionale di garanzia dopo un decennio di gestione dell'ex Mediocredito centrale. In questo momento di crisi per le imprese, fare un nuovo bando, bloccare per dei possibili ricorsi amministrativi il servizio, dare il tempo al nuovo gestore di fornire una nuova piattaforma informatica, riversare tutti i dati e tutta la gestione passata, mi sembra quanto di più suicida possa avvenire. Riparliamone nel 2011, dopo che la crisi è rimasta solo un brutto ricordo. Saluti.

Luca ha detto...

Bartolo, capisco le tue ragioni, ma non ignoro che la proroga comporta comunque dei rischi di ricorso e procedura di infrazione presso la Commissione. Per concederla, occorre una forte volontà politica (le Amministrazioni sono ossessionate dai rischi di non compliance), e un consenso totale degli stakeholder del Fondo, in primis delle banche. In ogni caso, non aspetterei l'eventuale nuovo gestore per apportare dei miglioramenti al funzionamento del Fondo (naturalmente se servono).
Morale, chi ci tiene deve prendersi carico del destino del Fondo, non basta tirare avanti. Bisogna comunque aggiornare procedure di selezione dei rischi, di monitoraggio, di pricing, di sanzione di comportamenti opportunistici. Quello che andava bene fino a ieri oggi non so se va bene ancora.
Ci vuole una task force, al lavoro 12 ore al giorno per 5 giorni la setimana per 3 mesi!

sapio ha detto...

Sono d'accordo, ma non conosco orecchie che vogliano ascoltare !!!!