lavoce.info pubbica un articolo di Sandro Brusco MA GEITHNER NON SCIOGLIE IL NODO DEI PREZZI. E' molto chiaro, con link al documento del Tesoro USA (dove toxic è tradotto pudicamente legacy). Abstract:
Il Tesoro americano vara il piano teso alla stabilizzazione del sistema bancario: si fonda sull'utilizzo di capitale pubblico e privato per comprare i titoli tossici. Sembra un progetto credibile, per cui elimina incertezza sul comportamento futuro del Tesoro. Ma il meccanismo sembra anche una riproposizione dell'approccio Paulson. E il nodo della questione, ora come allora, è il prezzo a cui gli attivi tossici vanno comprati. Il grosso rischio è che la pulizia dei bilanci bancari e la riattivazione del credito avvengano a un costo enorme per i contribuenti.I fondi proposti sono di fatto CDO che comprano mediante asta asset problematici dalle banche o dalla FDIC. Investitori privati e Tesoro comprano fifty-fifty la tranche equity, e il resto (tranche senior) è finanziato "non-recourse" dalla Fed o con garanzia FDIC (perdite da svalutazione degli attivi superiori all'equity a carico dello Stato). La cosa curiosa (lo segnava a dito ieri Zingales sul Sole) è che ogni struttura dovrà avere due rating di agenzia che assicurino una qualità AAA sul debito senior. Domanda: dato che si dovranno fare numerose appprofondite valutazioni del rischio di questi fondi, perché Tesoro e Fed non internalizzano le attività di due diligence, portfolio risk assessment, rating (misura più morbida della tenuta nazionalizzazione)? Perché affidarsi (pagando il conto a Moody's, S&P, Fitch) a modelli inaffidabili, per valutare asset con valori ballerini e conosciuti semmai dai venditori? Qui veramente ci vorrebbe l'FBI che mette in galera i furbi, non la FDIC che controlla le agenzie che stimano lo spessore delle code della distribuzione.
Luca
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