Pubblicato il numero di aprile 2011 del
Bollettino economico. Invitando alla lettura di questa chiara e aggiornata rassegna del quadro macroeconomico e finanziario, riprendo come d'uso i passaggi sull'offerta di credito bancario (pagg. 37-40).
La crescita del credito bancario al settore privato non finanziario, sulla base dei dati corretti per l’effetto contabile delle cartolarizzazioni, si è portata al 4,9 per cento sui dodici mesi terminanti in febbraio (dal 3,3 dello scorso novembre). L’incremento sui tre mesi, al netto della stagionalità e in ragione d’anno, è salito al 6,7 per cento (da 5,5). L’accelerazione ha riflesso quella dei prestiti alle società non finanziarie (8,0 per cento nei tre mesi terminanti in febbraio), che ha interessato le imprese operanti nel comparto manifatturiero e dei servizi, a fronte di una dinamica invariata e ancora contenuta dei finanziamenti alle imprese del settore delle costruzioni. L’incremento sui tre mesi dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è rimasto stabile, intorno al 5 per cento.
La crescita sui dodici mesi dei prestiti erogati dalle banche di maggiore dimensione (i primi cinque gruppi bancari italiani), al netto delle sofferenze e dei pronti contro termine, si è riportata su valori positivi (2,1 per cento in febbraio), riflettendo principalmente la ripresa dei finanziamenti concessi alle imprese mediograndi; quella del credito concesso dalle altre banche è rimasta sostanzialmente stabile (5,0 per cento).
La dinamica del credito alle imprese è guidata dall’andamento della domanda, che rimane nel complesso coerente con il quadro congiunturale. Secondo le risposte delle banche italiane partecipanti all’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending Survey), nel quarto trimestre del 2010 le maggiori esigenze di finanziamento sarebbero connesse in larga parte con operazioni di ristrutturazione del debito.[...]
Nel quarto trimestre del 2010 il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti è sceso all’1,7 per cento al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno (dal 2,0 del trimestre precedente), rimanendo tuttavia elevato nel confronto con il livello medio del biennio 2007-08 (1,1 per cento). La qualità del credito è migliorata per i prestiti alle società finanziarie e, in misura inferiore, per i finanziamenti alle imprese del mezzogiorno e alle famiglie; è rimasta invariata per le imprese operanti nel Centro Nord. Informazioni preliminari indicano che l’esposizione delle banche nei confronti dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza è diminuita in misura molto contenuta nel primo bimestre del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. La riduzione ha riguardato soprattutto le imprese, per le quali, tuttavia, è leggermente aumentata la quota di crediti in temporanea difficoltà (5,9 per cento dei prestiti in gennaio). [...]
Secondo le relazioni consolidate dei cinque maggiori gruppi, nel 2010 la redditività bancaria è risultata sostanzialmente in linea con quella dell’anno precedente: il rendimento del capitale e delle riserve (ROE) è rimasto intorno al 4 per cento. Gli utili sono cresciuti del 5 per cento, beneficiando della dismissione di attività non strategiche, del contenimento dei costi operativi e della riduzione degli accantonamenti e delle rettifiche di valore, soprattutto quelli connessi con il deterioramento della qualità dei prestiti (-16 per cento). Questi ultimi, tuttavia, continuano ad assorbire più della metà del risultato di gestione.
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