Questo articolo sul Riformista commenta la nascita del Partito delle Aziende, nato da un gruppo di delusi da Lega e PdL per sostenere il popolo delle Pmi e delle partite IVA.
Siamo un paese prolifico di gruppi parlamentari, liste elettorali, sigle datoriali. Il PdAz (da non confondere con il Partito d'Azione) si apre una stagione di cross over tra rappresentanze politiche e sindacali. E' segno di vitalità sociale o soltanto sfruttamento degli appannaggi pubblici elargiti ai network e alle agenzie di consenso, per il nobile fine di assicurare un'esistenza libera e dignitosa alle famiglie dei promotori?
Ma oltre ai tanti che si candidano a rappresentare e a governare, c'è qualcuno che si arruola per andare in prima linea ad attaccare i problemi?
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