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giovedì 14 aprile 2011

Garini (Fidicom 1978): Pmi bond contro il rischio credit crunch

Fabio Garini, presidente di Fidicom 1978, mi segnala il suo intervento su MF nel quale auspica lo sviluppo di un mercato del debito diretto delle Pmi (bond), supportato dalle garanzie dei confidi.
Sarebbe un pilastro importante per sostenere la struttura finanziaria delle Pmi in una fase nella quale le banche aggiustano i bilanci per risparmiare capitale o sopperire alla rarefazione della provvista stabile.
Garini non esclude la possibilità di scambiare questi asset sui circuiti telematici di trading come MTS.
L'idea ha degli spunti interessanti. Ci sono molti ostacoli tecnici e di mercato da superare. Io penso che si potrebbe arrivare a quell'obiettivo passando prima per lo sviluppo di un mercato organizzato di finanziamenti diretti da privati e imprese ad imprese: qualcosa di simile al social banking, che faccia emergere in un quadro giuridico tutelato gli apporti (spesso di emergenza) da familiari e conoscenti. Per prima cosa, si potrebbe prevedere un regime di documentazione e una pubblicità che non passi per le esose imposte di registro e sostitutive oggi previste.

PS (27/4): Stefano Porqueddu (Responsabile finanza del Banco di Sardegna) commenta con scetticismo la proposta di Garini in questo articolo uscito oggi su MF. Nello stesso numero Andrea Tavecchio (commercialista) considera il disincentivo fiscale all'emissione di obbligazioni da parte di società non quotate, tassate al 12,5% soltanto se il tasso non supera il tasso ufficiale di riferimento aumentato di 2/3 se i titoli non sono oferti al pubblico. Un limite abbondantemente inferiore a quello dei BTp. Sopra tale soglia gli interessi dei bond non quotati sono tassati al 27%. Tavecchio propone di aumentare la soglia a euribor + 5-6%. Stampa questo post

3 commenti:

Sapio ha detto...

Ma come avverrebe questa emissione di bond. Ogni impresa (anche micro)farebbe per se? O si formerebbe un portafoglio? Ma in questo ultimo caso non è simile ai bond di territorio già lanciati in Veneto qualche anno fa? E i costi di questa operazione quali sarebbero?

Anonimo ha detto...

Alcuni Confidi "vigilati" hanno già pensato a realizzare plafond di piccoli finanziamenti da erogare direttamente alle imprese socie. Progetto ambizioso ma interessante soprattutto nella prospettiva, forse inevitabile per i Confidi di ammgiore dimensione, di evolvere a Banca di garanzia.

Sapio ha detto...

Ottimo! E questo per la felicità delle banche che si troveranno ad aver allevato un concorrente in casa. Concorrente che magari erogherà direttamente i prestiti meno rischiosi e porterà quelli più rischiosi in banca, così ci rischia solo il 50%.
Ma questo come entra col ns argomento? Fissare un plafond significa fissare un limite mica creare un portafoglio da finanziare con i bond.