Il pluricitato Decreto sviluppo dispone, all'art. 7 (Semplificazione fiscale), l'unificazione dei controlli ispettivi sulle imprese, e ne limita la durata e la frequenza. Quasi in contemporanea il Direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, invia ai suoi collaboratori una bella lettera con la quale depreca gli accertamenti fiscali vessatori, lamentati dai numerosi contribuenti che gli hanno scritto.
Le regole sull'accertamento danno agli ispettori molte armi per contestare incongruenze o comportamenti anti-economici dalle quali è complicato e costoso difendersi. Per Befera è immorale che un contribuente onesto, che ha rispettato il suo patto col Fisco, venga sottoposto comunque a pressioni (o minacce) per fare cassa.
Sono molto contento di questa presa di posizione per due motivi.
In primo luogo perché il problema esisteva, amici commercialisti me ne portavano numerosi esempi, lamentandosi di non poterlo denunciare perché lottare contro la lotta all'evasione era tabu.
In secondo luogo, perché dimostra che l'iniziativa dal basso, dei contribuenti, dei cittadini, degli imprenditori, può incidere virtuosamente sulle norme e sulle pratiche amministrative. E' l'unico motore che oggi può far emergere i problemi reali e cambiare in meglio la situazione. Si tratta di raccogliere le voci di protesta, comprenderne le ragioni, approfondirle, documentarle e farne alimento di campagne di opinione, interlocuzione con le authorities, pressioni sulla politica.
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