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lunedì 24 maggio 2010

Tavola rotonda per festeggiare Unifidi Emilia Romagna



Sono appena rientrato da una veloce trasferta a Bologna (in auto poco più di due ore da Trento), dove oggi ho parlato ad una tavola rotonda su "Gli scenari dopo la crisi: il ruolo di Unifidi".
Unifidi Emilia Romagna è il confidi unitario regionale dell'artigianato e della piccola impresa, che oggi ha inaugurato la nuova sede (bella e funzionale), facendo seguire un momento di dibattito presso il MAMbo (Museo di arte moderna di Bologna). Moderava Giorgio Costa (Sole 24 ore).
Il presidente di Unifidi Sergio Capatti ha tenuto la relazione introduttiva, ripercorrendo la storia delle cooperative artigiane in Emilia Romagna per arrivare poi ad un primo bilancio (molto positivo) dell'aggregazione avvenuta nell'autunno 2008. Oggi Unifidi garantisce circa 700 milioni di esposizioni. I numeri segnano una crescita fortissima: nel 2009 sono stati acquisiti circa 10.000 nuovi soci, e il flusso non si è interrotto da allora. Punto di forza di questo confidi è il suo radicamento territoriale, in una regione che presenta una buona diversificazione settoriale della piccola impresa. Il portafoglio rischi è molto frazionato. Le escussioni sono in crescita, ma si mantengono su incidenze annue governabili (di poco inferiori all'1% del portafoglio in essere). Con le associazioni sponsor (Confartigianato e CNA) si è stretto un patto chiaro, che lascia alle strutture associative la funzione distributiva, ma con un investimento sulla rete (me lo ha precisato il direttore Domenico Menozzi) per cui gli addetti al front office sono iscritti come agenti in attività finanziarie. Unifidi ha in corso l'istruttoria per l'iscrizione a 107, che dovrebbe completarsi entro breve tempo.
Quando ho preso la parola, ho cercato di essere conciso ma non generico. Tra le cose preparate per l'occasione, ho accennato ai punti che andrebbero affinati del nuovo fondo di co-garanzia regionale (ne abbiamo discusso qui) e alla necessità di avere modelli di controllo dei margini e del rischio nei confidi, 107 e non solo. In chiusura ho rilanciato l'idea della consulenza alla pianificazione finanziaria (è un mio tormentone ormai).
E' stata la volta dei segretari generali delle due associazioni di settore, Franco Ragonesi per Confartigianato e Gabriele Morelli per CNA. Hanno espresso tutt'e due soddisfazione per il traguardo raggiunto con il confidi unico di settore, considerato un'importante leva di sviluppo della base associativa, utile ad entrambe le sigle. Hanno poi molto sottolineato il ruolo svolto nel difendere le imprese associate dal credit crunch.
Ha parlato, in chiusura, l'assessore regionale alle Attività Produttive Gian Carlo Muzzarelli, che intende attivare quanto prima il nuovo fondo di co-garanzia di cui sopra, così come i programmi e le strutture previste dalla legge quadro sull'artigianato. Ha poi detto anche delle priorità che la Regione persegue con le azioni in materia di ricerca e innovazione e green economy.
Durante il buffet, ho salutato la vice-direttrice Elena Biagetti e scambiato due parole con il responsabile dell'Amministrazione, finanza e controllo Massimo Gori e il CIO e risk controller Antonio Catapano (seguono il blog). Hanno dovuto lavorare sodo per realizzare il progetto Unifidi, ma i risultati stanno arrivando.
Bologna è una città accogliente, ordinata, caratteristica. Non mi rapisce col suo fascino, però mi ci trovo sempre bene.

Luca

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1 commento:

Dodona ha detto...

Nessuno che abbia fatto cenno al nuovo TUB? D'accordo che Unifidi e' in lizza per il 107, pero' sarebbe stato interessante conoscere l'opinione di un grande confidi in materia.....
A proposito: altri confidi/federazioni/associazioni hanno proposto qcosa in merito alla bozza di decreto? O va tutto bene?