Su decretoconfidi.smefin.org cominciano ad affluire visitatori e commentatori, per il momento pochi. Se volete unirvi alla discussione, trovate oggi o nel week end cinque minuti per mandarmi una mail qui, e vi mando l'invito nel giro poche ore, o minuti.
Rileggendo il testo, trovo che la questione centrale per la nuova disciplina dei confidi sia l'impianto regolamentare relativo ai controlli all'entrata/uscita e alla vigilanza dei confidi con vigilanza "leggera" (ex nuovo art.112, gli eredi degli attuali 106). E' un punto sul quale si confrontano visioni divergenti: quelle delle autorità di controllo, che non vedono bene intermediari registrati ma di fatto non vigilati; quelle dei confidi sottoposti alla Banca d'Italia, che lamentano un rischio di concorrenza sleale dai loro (ex?) colleghi meno pressati dalle regole; quelle (ovviamente) degli attuali confidi 106, specialmente di quelli più piccoli, che chiedono fiducia, e non controlli, per poter continuare a lavorare (bene, a loro avviso) come in passato, senza costi aggiuntivi. E tra i 106 occorre poi distinguere i non pochi soggetti indipendenti (estranei al mondo associativo), tra i quali ci sono alcune mele bacate, giunte (purtroppo) ai disonori della cronaca per reati. Per casi come questo ci sta pensando già la Banca d'Italia a fare selezione (lo dimostrano le numerose cancellazioni di finanziarie 106 non attive o fuori regola rispetto all'anti-riciclaggio), ma non sarebbe male mettere un filtro anche nelle norme di vigilanza specifiche per i confidi, perché in questo caso il comportamento illecito di un intermediario macchia una categoria che lavora per una missione sociale.
Bene, un problemino complesso, come sempre succede quando si parla di confidi. Stamattina ho buttato giù qualche idea che trovate su questa pagina di decretoconfidi.smefin.org. Potete leggerla e commentarla (registrandovi, se non l'avete già fatto).
Luca
1 commento:
Nel leggere oggi il Sole 24 ho notato un interessante commento sulla riforma della mediazione creditizia e dell'agenzia in attività finanziaria. Sembra che con questa riforma del TUB cambi molto anche per queste due professioni. In buona sostanza si sfoltirebbe parecchio la platea degli attuali operatori.
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