Dall'Adige di oggi, si dà notizia delle misure della Provincia Autonoma di Trento per la ristrutturazione del debito delle Pmi:
[La Provincia] ha deciso di assegnare, per la costituzione dei nuovi fondi speciali, 5 milioni di euro alla Cooperativa artigiana di garanzia, 5 milioni a Confidimpresa e 2 milioni e mezzo a Cooperfidi. Si ritiene che ogni euro di dotazione del fondo attiverà dieci euro di finanziamenti. Grazie a questo moltiplicatore, il volume delle operazioni erogabili alle imprese sarà in tutto di 125 milioni: 50 milioni per gli artigiani, 50 milioni per industria e terziario e 25 milioni per le cooperative. Il fondo sarà utilizzato dai Confidi sia per la concessione di garanzie che per l'abbattimento degli interessi passivi sui finanziamenti garantiti e concessi dalle banche convenzionate. Gli enti di garanzia provvederanno ad adeguare le convenzioni in corso con le banche per mettere a disposizione delle imprese mutui con le seguenti caratteristiche: importo massimo di 250 mila euro per impresa, durata tra 5 e 10 anni con un periodo massimo di un anno di preammortamento, tasso a carico delle imprese che, sulla base delle condizioni attuali, dovrebbe aggirarsi sul 3,8%. Tale tasso deriva dalla differenza tra quello che sarà applicato dal sistema bancario, pari al 6,3%, nettamente inferiore ai tassi che l'azienda deve pagare se ricorre al debito a breve (anche più del 10% in caso di extrafido), e il concorso dei Confidi sugli interessi per un massimo del 2,5%, a carico del fondo. Alle operazioni garantite dai nuovi fondi possono accedere piccole e medie imprese. Il presupposto è la definizione di un progetto aziendale di ristrutturazione finanziaria convalidato dall'istituto di credito mutuante, che da un lato rimuova i vincoli di accesso al credito e ristabilisca condizioni di equilibrio della struttura finanziaria dell'impresa, dall'altro accerti la sussistenza di idonee condizioni economico-patrimoniali dell'azienda. Per la preparazione del piano di riconversione del debito, i consorzi fidi sono disponibili ad aiutare le aziende più piccole e le microimprese.Nello stessa pagina del quotidiano si dà notizia dell'attivazione di una provvista finalizzata della Cassa del Trentino (finanziaria della stessa Provincia) per 50 milioni di euro, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, destinata al Mediocredito Trentino - Alto Adige, come si anticipava qui.
Non negatelo, siete invidiosi della solerzia del nostro governo provinciale ... Senza entrare in politica, bisogna riconoscere ai dirigenti dei Servizi economici grande competenza e proattività (il 26 ottobre ci sono le elezioni provinciali, ma è soltanto un dettaglio).
Luca
6 commenti:
Secondo gli illustri trentini le banche dovrebbero praticare un tasso uguale per tutti indipendentemente dal merito di credito? Basilea è già abolita ? Torniamo al nasometro relazionale (tasso per amici, clienti, politici).
L'abbattimento è rispetto al tasso negoziato tra banca e confidi, quindi dipende da loro differenziarlo.
Sarebbe interessante sapere come i confidi possono concorrere direttamente all'abbattimento degli interessi pagati dalle pmi.
Non mi risulta infatti che la legge quadro (326/2003) lo consenta, salvo prevedere che i confidi 107 (ma oggi ancora non ce ne sono) potranno gestire fondi pubblici di agevolazione. E' questo il caso, o si è pensato ad altro meccanismo?
Se c'è una soluzione, è estremamente interessante per tutti.
Mi risulta che gli abbattimenti di tasso siano diffusi in Sicilia, Valle d'Aosta, Provincia di Bolzano e ora anche in Trentino. Mi pare che anche la vostra Regione Sardegna abbia fatto uso importante di questa azione. I confidi 106 possono continuare a veicolare questi aiuti grazie ad un emendamento alla legge quadro approvato nella Legge finanziaria per il 2008, art. 6 comma 3.
caro Luca, ho visto la norma (già da lei commentata in questo blog), che prevede la gestione dei fondi da parte dei come mandatari della Regione. Allora il meccanismo è chiaro ed applicabile.
Da noi il concorso interessi fino ad oggi prevede che la gestione sia in carico a banche convenzionate con la Regione; naturalmente col requisito della garanzia dei confidi. Si è già discusso di dare ai confidi anche la gestione dei fondi.
Adesso mi è chiara la procedura applicata in Sardegna ai contributi in c/interessi, in capo alle banche. In altre amministrazioni (ad es Bolzano) la gestione è sui confidi, che in questo modo riescono ad avere dalle banche informazioni più articolate sugli utilizzi effettivi del credito, necessarie per conteggiare i contributi.
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