Poche ore dopo aver letto il paper di cui ho parlato qui, ricevo un altra e-mail da Fitch che annuncia un rapporto di approfondimento del precedente su Basel II Supervisory Formula. The Meaning Behind the Maths (scaricabile previa registrazione). E' molto chiaro e corretto (non è uno spot pubblicitario per l'approccio concorrente alla Supervisory formula, quello dei Ratings Based Approach, che dà più lavoro alle Agenzie richiedendo, a differenza della SF, un rating esterno della struttura cartolarizzata), come risulta dalla seguente citazione
The IRB supervisory formula generally appears to result in higher Basel II capital charges than the IRB ratings–based approach (RBA) for securitisation. However, there can be significant variation from tranche to tranche between the supervisory formula and ratings–based charges, with the supervisory formula at times generating relatively lower charges on more senior positions but higher charges on mezzanine positions.Lettura raccomandata ai patiti delle tranched cover: come avete letto sopra, una struttura semplice con una robusta tranche junior (superiore al KIRB, cioè al requisito che una banca IRB calcolerebbe per il portafoglio sottostante, più le perdite attese) ottiene con la SF requisiti favorevoli. Ma il KIRB non deve essere troppo alto. Come si fa? Costruendo portafogli ben frazionati e con rating interno medio di qualità discreta.
In transactions where the number of tranches is limited and the equity tranche is relatively thick, it is possible for the SFA to generate capital charges which are significantly lower than the RBA. For example, the SFA could generate a Basel II capital charge of less than 100% on the equity tranche, particularly in cases where the thickness of the tranche far exceeds the underlying KIRB capital charges on the pool of collateral assets.
Luca
1 commento:
Caro Luca, innanzi tutto grazie per la segnalazione. Lo studio di Fitch è molto interessante.
Non condivido con te l'entusiasmo per l'oggettività del lavoro, in quanto è evidente, man mano che si va avanti nella lettura, l'obiettivo di demolire la SF a favore degli approcci rating-based, il che è comprensibile visto l'autore...
Le principali conclusioni del lavoro mi sembrano due:
1) la SF conviene per le tranches ad alto rating (da AAA a BBB), mentre non conviene per quelle a basso rating. Ciò è dovuto essenzialmente alla sua costruzione matematico-statistico che tende a concentrare rischio delle tranche più equity. Tale concentrazione di rischio è solo parzialmente ridotta dalle correzioni di vigilanza.
2) il rating esterno è meglio perchè tiene conto di una serie di variabili che la SF non considera, tipo l'excess spread, gli accordi sulle cascate di pagamento, le strutture di copertura (swap e quant'altro).
Mentre sulla conclusione 1) condivido in pieno (del resto è una conclusione oggettiva), sulla 2) ho qualche perplessità. Non è che le agenzie di rating abbiano dato grande prova di valutazione del merito di credito, pur disponendo di un set di informazioni ben più ampio di quello implicito nella SF.
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