Amici, sono a casa da mercoledì un po' malato, e la vostra presenza sul blog mi fa compagnia.
Quando leggo i commenti sui temi della finanza Pmi che ci appassionano, penso: che varietà di situazioni: di aziende, di banche, di confidi! Le soluzioni buone a priori e per tutti non esistono. Pensare che esistano è un errore irrimediabile: il dibattito diventa una contesa tra posizioni preconcette (e interessi precostituiti) e, quel che è peggio, della situazione reale si parla di sfuggita, e alla fine non interessa più a nessuno.
Per trovare la strada (le strade) occorre un lavoro comune. A volte, noto nei vostri commenti un atteggiamento che fa ben sperare. Ma c'è una quantità enorme di lavoro di approfondimento che serve anche solo per capire dove siamo.
Le crisi sistemiche, come quella in cui navighiamo da un anno e più, portano un virus pericoloso: la perdita della speranza, tanta è la mole di incertezza e minacce che il futuro fa temere. Di qui il senso di impotenza, di inutilità del fare. In questo clima i problemi non si guardano in faccia. Si lasciano cuocere nel loro brodo, finché si può. Le terapie, preventive o chirurgiche, sono rischiose, penose, impopolari e spesso vane.
Questa sfiducia contagia il direttore di banca che deve gestire un incaglio, il presidente del confidi che deve dire di no a tante richieste, le amministrazioni locali che ripensano il sostegno all'economia, l'economista che fa previsioni, il Governo, il G-8, il G-20.
Io penso che la speranza possa rivivere in tutti noi, singole persone, se ci impegniamo nell'oggi, partendo da un'ipotesi costruttiva. In maniera molto concreta, cercando di curarsi al meglio dei problemi che ci vengono incontro e, se da soli non bastiamo, mettersi con altri. Soltanto così si rianima la tensione al bene comune nei soggetti collettivi, associativi, istituzionali che possono fare di più.
Luca
5 commenti:
Ciao Luca, spero tutto bene ormai per la tua salute. In questo post auspichi il mettersi insieme per superare al meglio questi momenti difficili. Per fare questo occorre però la conoscenza, la unicità di informazioni, il far emergere i problemi comuni, la ricerca delle soluzioni al problema che non devono essere conosciute da pochi. Caro Luca, ti devo dare merito del fatto che attraverso il tuo blog hai "formato" decine e decine di dirigenti di confidi, tutti tuoi appassionati lettori. E anche Sapio e tutti gli altri che hanno commentato con i loro post, mai avvelenati, hanno fatto la loro parte. Ci hai fatto conoscere i problemi, ci hai indicato le soluzioni, e tra noi operatori è diventato, all'improvviso, molto più semplice parlare e discutere. Dispiace rilevare che la pubblica amministrazione non legge i tuoi post! Peccato. Ti porto la mia esperienza in Sicilia, per dirti che negli ultimi mesi, il "mettersi insieme" per discutere e affrontare le problematiche comuni sta diventando sempre più frequente. Ci siamo resi conto che il problema non è più quello di fregare qualche pratichetta ai concorrenti, ma piuttosto quello di essere uniti per risolvere le varie problematiche. Di questo volevo personalmente ringraziare anche Claudio Dauria e Lorenzo Gai, che insieme a Te rappresentanto una guida importante in questo mondo fatto di autodidatti. Continuiamo a sbagliare purtroppo, in parecchie cose, avremmo bisogno di più tempo per arrivare preparati agli appuntamenti imposti da Bankitalia, ma personalmente "non mi sento più solo". Bartolo
Grazie Bartolo, delle parole da amico e della testimonianza dei passi fatti insieme: tutti sappiamo qualcosa in più di quando siamo partiti.
Andiamo avanti!
Grazie Bartolo ed auguri di ogni bene.
Grazie Professore per i pensieri che ci dona.
Un saluto e buona guarigione
Auguri Luca! E un grazie di cuore a Bartolo!
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