Come riporta Il Sole 24 ore, Francesco Bellotti (presidente Federconfidi) ha presentato ieri i numeri del sistema di garanzia collettiva elaborati da Assoconfidi:
Nel 2009, i Confidi hanno garantito 20,2 miliardi di euro di finanziamenti alle piccole e medie imprese (+30% rispetto al 2008). In crescita, a doppia cifra, anche l'operatività, rispetto al 2008, +28% e il numero di garanzie in essere: 575.389, +32%, rispetto alle 433.103 dell'anno precedente (per un volume totale di affidamenti in piedi superiore ai 45 miliardi di euro). Sono questi i dati principali dell'attività 2009 dei 312 confidi appartenenti al sistema Assoconfidi, l'associazione che riunisce 1.148.230 imprese (praticamente una su 4) operanti nei settori agricoltura, artigianato, commercio e industriaBellotti ha ribadito la necessità di sostenere il rafforzamento patrimoniale dei Confidi per venire incontro ai rilevanti investimenti economici e organizzativi, sopportati per il passaggio a intermediario vigilato:
«Chiediamo - ha spiegato - di poter utilizzare strumenti come i Tremonti-bond e consentire anche a soggetti terzi di poter accedere e partecipare al nostro capitale sociale, oggi costituito in prevalenza dai contributi degli associati. Penso a istituzioni come le Camere di commercio, alle finanziarie e fondazioni bancarie, agli stessi istituti di credito».Bellotti è ritornato poi sulla possibilità di estendere la garanzia dello Stato anche alle operazioni pregresse del Fondo centrale Pmi.
Apprezzo il fatto che Assoconfidi abbia presentato numeri aggregati per il settore. E' importante che prosegua il lavoro comune sulle grandi questioni gestionali, normative e organizzative che interessano i 106 e i 107, ovvero che si guardi al rendimento del motore confidi per motivare le legittime richieste di benzina (patrimonio e garanzie pubbliche).
Luca
8 commenti:
Confidi UIC 748 - Confidi Assoconfidi 312 = 436 Confidi Non Assoconfidi. Chi sono questi? Chi rappresenta Assoconfidi, anzi chi NON rappresenta? E quante garanzie ci sono e quante imprese rappresentano?
Qualcuno sta anche pensando ai rischi che si sono assunti i Confidi? Come li monitorano? Come si stanno attrezzando per l'onda della crisi con i bilanci 2009? Può bastare il Fondo Centrale? Sono stati efficaci gli strumenti anti crisi delle Regioni?
Quante domande... forse troppe. Ci vorrebbe un punto di sintesi...
Il Fondo Centrale, così come è organizzato ora e con i suoi tempi di risposta, ai confidi serve poco ma è un bel regalo per le banche
Per Sergio, perchè per le banche?
E' un discorso abbastanza lungo, ma provo a riassumere.
Mcc controgarantisce le aziende che hanno determinati parametri (le migliori ), con tempi lunghi (che si stanno ulteriormente allungando) e quindi i confidi non possono farci affidamento avendo bisogno di risposte certe e veloci.
Un fondo di controgaranzia ha un senso per i confidi se agisce con certezza e per massa (aziende con elevato merito creditizio ma anche aziende con basso standing) come il FEI (purtroppo lo stesso ha il limite del cap troppo basso).
Per l'impostazione attuale, MCC va a vantaggio di chi ne ha meno bisogno: le banche e le aziende migliori.
I confidi sono nati oltre 50 anni fa' per tutelare tutte le aziende (anche quelle in difficoltà) e per difenderle dalle banche: forse non ne abbiamo più bisogno.
PS
un aneddoto: ho partecipato ad un incontro in cui era invitato José Fernando Figueiredo Presidente dell'AECM: beh, non riusciva a capire il senso di un fondo di controgaranzia (MCC) a cui si potevano rivolgere direttamente le banche!
Sergio, ho più volte sottolineato che un fondo di garanzia deve essere regolamentato in maniera diversa a seconda che voglia favorire lo sviluppo delle aziende migliori (poi mica tanto, per FCG basta che respirino)o aiutare quelle in difficoltà.
Aiutare quelle in gravi difficoltà sarebbe un aiuto di stato!
Sui tempi mi astengo.
Sull'impostazione attuale che sarebbe a favore delle banche non capisco: le banche praticano (o dovrebbero praticare) uno sconto alle imprese garantite. Non va bene? Non è lo scopo della garanzia? O pensi che sia la garanzia a determinare l'erogazione e non una attenuazione del costo del credito?
se pensi che "per FCG basta che respirino ?!?", credo che non hai ben presente il sistema di valutazione MCC: chiedi agli operatori del settore quante operazioni sono rientrate in fascia 1 (l'unica che ha senso per la controgaranzia MCC in termini di risposta) con i bilanci 2008 e quante ne entreranno con i bilanci 2009.
riguardo ai tassi praticati dalle banche sulle operazioni MCC: proprio perchè le banche, in presenza di MCC, non praticavano tassi inferiori alle aziende, adesso (non da molto) MCC vuole conoscere il tasso applicato su ogni singola operazione.
Ribadisco il mio punto di vista (che è lo stesso di molti governi in Europa): un fondo di controgaranzia ha senso se controgarantisce i confidi e se ragiona per massa (il filtro lo fanno i confidi).
Sergio, con un po' di pazienza puoi trovare un post di due anni or sono che racconta come un Confidi praticava all'impresa il prezzo pieno della garanzia e poi si controgarantiva al centrale senza nessun beneficio per il prenditore.
Come vedi la banca non c'entrava.
Un fondi di garanzia non può operare su imprese non sane. Sarebbe un aiuto di stato proibito. Quanto poi all'intervento di massa, forse pensi che tutto il bene stia nei Confidi e tutto il male nelle banche? I Confidi sono organismi con i pregi ed i difetti di tutti gli altri e non hanno o non possono o non vogliono avere la capacità di discriminare, sopratutto se distribuiscono aiuti in forma di garanzia (soldi di altri, non loro).
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