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martedì 16 marzo 2010

Nuova operazione di Banca Impresa Lazio



Da Radiocor una news su una nuova operazione di Banca Impresa Lazio in forma di garanzia su portafogli multi-originator, con il coinvolgimento dei confidi:
Banca Impresa Lazio da' avvio ad un nuovo programma di finanziamenti per 165 milioni a sostegno delle piccole e medie imprese della Regione. Ad aderire all'iniziativa dell'Istituto controllato da Sviluppo Lazio, Bnl (gruppo Bnp Paribas), Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Roma e Banca Popolare del Cassinate. Il target prefissato e' quello di concedere credito chirografario per un valore di 165 milioni entro la fine del 2010: il plafond di finanziamenti che ciascuna banca eroghera' ammonta rispettivamente a 100 milioni per Bnl, a 50 milioni per Mps e a 15 milioni per Banca Popolare di Roma. Beneficiarie dell'intervento di agevolazione sono tutte le piccole e medie imprese con sede legale e operativa nel Lazio, senza alcuna limitazione di settore. Inoltre, la nuova operazione di garanzia si caratterizza per un ampliamento degli scopi per i quali il credito viene concesso: i finanziamenti assisti da garanzia di Banca Impresa Lazio potranno infatti essere finalizzati a sostenere nuovi investimenti produttivi, all'acquisto di beni materiali e immateriali, al consolidamento del debito a breve termine, al finanziamento del circolante e alla provvista di liquidita'. Questa operazione di finanziamento vede per la prima volta schierata la Regione (rappresentata da BIL) insieme con i Confidi. L'avvio del nuovo programma si colloca in un quadro di intervento piu' ampio, che nel corso dei prossimi mesi prevede un ampliamento del novero di banche e Confidi coinvolti: l'obiettivo e' quello di realizzare un canale privilegiato di finanziamento per le imprese, nell'intento di contrastare sensibilmente gli effetti della crisi e di preparare il tessuto produttivo del Lazio ad una nuova fase di espansione.

Luca

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10 commenti:

Sapio ha detto...

Sono garanzie fidejussorie controgarantite dal F Centrale. Il 54% sarà garantito dal FCG, il 6% rimarrà a carico BIL.
La garanzia rilasciata da BIL su ogni finanziamento viene remunerata in parte
dall'impresa beneficiaria ed in parte dalla Banca Convenzionata di competenza. Una
quota pari all'1% del nominale del finanziamento viene riconosciuta una tantum al Gestore
del Fondo Nazionale ex Legge 622/96 a titolo di premio per l'attività di controgaranzia.

Luca ha detto...

Sapio: in realtà BIL opera con due aprocci. Quello a cui fai riferimento è il programma di garanzia individuale. Esiste anche un programma di garanzia di portafoglio, supportato da risorse della Regione Lazio. L'intervento di cui alla news dovrebbe essere del secondo tipo.

Sergio ha detto...

Qualche riflessione sul bilancio 2008 di BIL: costo del personale € 1.088.751 (di cui compensi per gli amministatori 603mila Euro) e altre spese amministrative € 1.964.822 (oltre 1 milione di Euro per consulenze).
Una domanda agli amici del Lazio (Regione, Associazioni e Confidi): ma come si riescono a giustificare tali spese per gestire una società che ha 7,3 milioni di patrimonio di vigilanza, proprio non c'è un modo migliore di canalizzare i fondi pubblici (magari attraverso la patrimonializzaione di un confidi 107 serio?)?
aspettiamo con ansia la pubblicazione del bilancio 2009.

Luca ha detto...

La trasparenza sui costi di struttura e di governance dovrebbe essere la norma per tutti gli intermediari e le imprese mission oriented. Teniamo conto che il 2008 è stato per BIL un anno di avvio dell'attività.

millo ha detto...

il problema del costo delle strutture di garanzia pubbliche (come Unionfidi) o partecipate dal pubblico (come BIL) è da tempo posto all'attenzione della politica regionale e solo nell'ultimo periodo pare si stia prendendo coscienza del problema dell'efficacia/efficienza di queste strutture.
per fare un esempio (negativo) Unionfidi che ha una operatività simile ad un confidi 106 è costato in 11 anni alla Regione circa 19 milioni (circa 2,5 milioni all'anno negli ultimi anni) e ha avuto in gestione fondi destinati alla garanzia per circa 46 milioni di euro. l'operativtà, calcolata sugli importi finanziati dalle banche convenzionate negli anni migliori si attestava fra i 100 forse 200 milioni.
Parlando di costo per le imprese, se la garanzia di Unionfidi era a totale carico della Regione (creando una distorsione del mercato visto che la garanzia dei confidi non riceveva analogo trattamento), lo stesso non era per l'accesso alla garanzia,normalmente effettuato tramite consulenti privati che chiedono alle imprese percentuali anche superiori al 5% del finanziamento.
Nello stesso periodo il sistema dei confidi del Lazio ha ricevuto dalla Regione contributi ai fondi rischi stimabili fra i 15 e i 20 milioni, non è costato nulla per la gestione e ha permesso l'erogazione di somme molto maggiori.
Inoltre alle imprese l'intervento di garanzia, comprensivo dell'attività di consulenza e assistenza, è costato una percentuale compresa fra l'1% e il 2,5% (una tantum sulla durata del finanziamento).
Il dato più recente sul sistema dei confidi del Lazio è relativo allo scorso anno, nel quale, a fronte di un contributo della regioone di 10 milioni di euro, si stima siano state rilasciate garanzie per 130 milioni che dovrebbero aver attivato finanziamenti per una cifra superiore ai 300 milioni di euro (il dato è stato presentato in un comunicato stampa della CNA del Lazio emesso a febbraio).
Per BIL il discorso è analogo, una struttura senza rete sul territorio, con costi gestionale alti e spesso poco trasparenti, almeno nel loro ribaltamento sui beneficiari delle garanzie, e una mission ancora poco chiara.
è vero, la prossima giunta regionale qualche scelta la dovrà fare, magari d'intesa con le associazioni imprenditoriali per puntare ad avere dei confidi 107 anche nel Lazio.

Sapio ha detto...

Caro Millo, benvenuto fra noi ;-)
Tu introduci un tema interassante: come si giudica l'efficienza di un sistema di garanzia?
Io sarei per scorporare il costo della preparazione della pratica. In fondo è un costo che sostengono tutte le imprese, sia che svolgano tale compito in casa sia che si rivolgano a terzi specializzati (commercialisti etc.). Purtroppo la commistione fra costo preparazione pratica e costo della pura garanzia non permette di valutare il costo di quest'ultima. Sentiamo cosa ne dicono gli amici....

millo ha detto...

sicuramente lo scorporo del costo della consulenza dal costo della garanzuia è una operazione fattibile dal punto di vista bilancistico (fra l'altro è una delle cose che si devono fare nella trasformazione in 107), mentre la commistione rappresenta uno dei punti di forza dei confidi e della loro mutualità

Sapio ha detto...

Però la commistione non è valida per tutti. Unionfidi e BIL non prestano un servizio di preparazione pratica. Per tale ragione non è corretto valutare l'efficienza dei vari sistemi di garanzia ipotizzando che i loro clienti abbiano dovuto pagarsi a parte questo servizio. Alcune aziene potrebbero averlo fatto ed altre non averne avuto necessità o bisogno. Insomma il servizio di accompagnamento è un servizio da valutare a parte, quello che interessa è il costo della garanzia per il cliente. Risparmia o no a passare per un Confidi e dove risparmia di più? Qual'è il sistema più efficiente di distribuzione di aiuti in forma di garanzia?

Peppe ha detto...

per la Regione Lazio, da dati di bilancio di BIL, non c'è bisogno di grossa analisi (o della Corte dei Conti) per concludere che tale sistema è inefficiente: 3 milioni di costi del personale e amministrativi per gestire 7 milioni di Patrimonio di Vigilanza!!!!!!!!

Sapio ha detto...

BIL distribuisce aiuti in forma di garanzia che non transitano sul suo PV. Quindi i 3 mil di costi non hanno nulla a che fare col PV. Rimane il problema della mission. Non c'è bisogno di una banca per distribuire aiuti.E lo sanno tutti nel Lazio, ma rimane quella vecchia battuta che spiega tutto: "Dunque abbiamo una banca .....!".
Il fatto di avere una banca ipnotizza la regione, chissà cosa crede di poterci fare!